Sullo stoccaggio di amianto nella discarica fra Galatone e Nardò
Amianto dalla Sicilia: i politici neretini si oppongono. Ma la discarica è fornita di tutte le autorizzazioni necessarie.
Ci risiamo. Il politico che va dietro alle attese del momento della gente. Ne ho scritto qualche tempo. Dicevo che non sempre gli ipotetici sostenitori del politico hanno ragione, tanto da far decidere a quel politico di credere ciecamente, alle “verità” trasferitegli. Perciò, cavalcare il malcontento per una decisione non gradita, non sempre è la cosa più corretta da fare. Proprio nel rispetto dei propri rappresentati. Bisogna che la popolazione tutta prenda coscienza dei problemi, attraverso una informazione corretta di una determinata situazione. Bisogna fidarsi del politico che si è votato, in sostanza. E una parola!
Gli esempi che ci sono pervenuti fino a questo momento non deporrebbero bene nei loro riguardi. Ma, bisogna aver fiducia e sperare. A cosa mi riferisco. E’ di questi giorni la polemica sulla discarica fra Galatone e Nardò, in contrada Castellino- Vignali, che dovrebbe ospitare i rifiuti di amianto provenienti dalla Sicilia (pare in grosse quantità). Li dovrebbe ospitare un sito aperto per 13mila e lievitato fino agli attuali 80.000 metri cubi, con tutte le autorizzazioni che il delicato caso richiede. Per sgombrare il campo da interpretazioni strane, voglio dire che non sono d’accordo, sic et simpliciter, allo stoccaggio.
Ma, mi chiedo, se questa società che gestisce la discarica ha tutte le autorizzazioni, chi gliele ha concesse? E’ possibile che, fino a questo momento, nessuno, associazioni ambientaliste comprese, non si sia accorto mai di nulla? E l’Arpa non ne sapeva niente? Ma, ecco che si scatena il finimondo quando, a notizia appresa, la gente (manovrata?) si ribella.
A questa situazione non è esente la scarsità di informazioni circolate sulla materia fino a questo momento. Allora si vedono consiglieri di opposte fazioni che si ritrovano sulla stessa barricata (perché i voti sono voti, appunto), accuse che volano verso l’ipotetico imputato che ha firmato le autorizzazioni (fin’ora non si è trovato). Per finire. Al di là dell’allargamento della discarica, questione, secondo me non dirimente, quelle lastre di amianto stoccate in quella discarica sono o non sono nocive alla salute? Ai tecnici la risposta, dei politici di cui sopra non mi fido. Ma se quella discarica risponde a tutte le prescrizioni di legge, perchè tutto questo polverone. L’amianto lo abbiamo prodotto noi. O no? Perciò, dobbiamo disfarcene nel modo migliore possibile. Che, poi arrivino dalla Sicilia o dalla Campania, è problema di poco conto, il nostro amianto non è composto diversamente, è nocivo in egual misura, perciò, fino a quando la discarica può riceverle, resta importante che non facciano male che quella discarica sia sicura. Se- invece- quel sito non è idoneo, bisogna opporsi con le unghie e con i denti.
Fernando Durante
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