Andrea Bufano: il video intervistatore di Martano
Chiacchierata con il personaggio che sta vivacizzando la città.
Un abbraccio, un sorriso, una stretta di mano, una ripresa con il cellulare. Così inizia un incontro casuale con Andrea Bufano, trentasettenne di Martano, un passato fatto di esperienze estreme. Una personalità egocentrica fino all’inverosimile, un ragazzaccio cocciuto e determinato cresciuto nelle strade di Martano e successivamente emigrato per lavoro nel Nord Italia. Andrea Bufano: una persona che vuole costruire una nuova vita. Noi di Corte Grande abbiamo scelto di incontrarlo per rivolgergli qualche domanda.
Andrea, ti chiedo di presentarti ai nostri lettori.
Sono Andrea Bufano ho 37 anni, abito a Martano, sia per piacere che per obbligo. Sono un ribelle dentro e fuori, nel mio pensiero e nella pratica. Ho fatto degli errori in passato ma ho saldato il mio conto con la giustizia. Ora voglio rifarmi una vita e sto incontrando molte, troppe difficoltà. Alla crisi economica attuale si aggiunge il pregiudizio per il mio passato. E’ difficile ripartire da dove mi sono lasciato andare tanti anni fa, ma devo e voglio farcela. Voglio riprendermi la mia vita e cercare di restituire alle persone care quello che, incondizionatamente, mi hanno dato in questi anni.
Quali sono le persone insostituibili della tua vita?
La mia famiglia innanzitutto. Mio padre, mia madre e i miei fratellini. Alcuni amici che sono sempre vicini e che negli ultimi tempi mi stanno aiutando a cambiare prospettiva, a ripensarmi in un altro modo. Sono rimasto molto legato ad un amico che non c’è più. Vorrei, anche rivolgere un ringraziamento particolare e a cuore aperto ad una persona speciale che mi sta aiutando concretamente: Pinuccio Milli, il mio legale di fiducia che mi sta difendendo in un processo.
Andrea, vorrei sapere almeno cinque date importanti della tua vita.
Allora, iniziamo dall’otto gennaio del 1977, data della mia nascita. Poi facciamo un salto di 24 anni, il 16 Maggio del 2001, data del mio primo arresto che fa il paio con la prima scarcerazione ovvero il 24 Aprile del 2004. Poi il 2 Giugno 2007, data che ha visto mio padre colpito da un ictus. Infine, il 2 Ottobre del 2011, data in cui ho conosciuto l’unica donna che ho amato.
Negli ultimi mesi stai sorprendendo i cittadini di Martano con le videointerviste. Come nasce l’idea?
Voglio sconfiggere la cosiddetta “morte civile”. Ovvero il concetto per cui chi è stato condannato non viene più considerato soggetto di diritto, con la conseguente perdita di tutti i diritti civili ed e l’allontanamento dalla società. In Italia, la morte civile non è ammessa in quanto lesiva dei diritti fondamentali della persona: unica causa di perdita della capacità giuridica può essere soltanto la morte naturale. La Costituzione della Repubblica Italiana sancisce questo principio all’articolo 22, stabilendo che «nessuno può essere privato, per motivi politici, della capacità giuridica».
Parto dal mio carattere egocentrico per sconfiggere l’indifferenza e dimostrare che non sono una persona negativa o da evitare e che ho il diritto e il dovere di rifarmi una vita.
Le video interviste stanno avendo un successo inaspettato: siamo a circa trentamila visualizzazioni. Significherà pur qualcosa?
Sei un appassionato di sport e di calcio in particolare. A quale sportivo di tutti di tempi credi che il tuo profilo caratteriale possa assomigliare di più?
Indubbiamente al grande George Best.
Fabio Tarantino
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