Le attività delle guardie eco-zoofile Oipa
Il nucleo di Guardie Eco-Zoofile OIPA (Organizzazione Internazionale Protezione Animali), Guardie Particolari Giurate in possesso di decreto prefettizio ai sensi del TULPS, della Legge 611/1913 e con qualifica di PG ai sensi della Legge 189/2004, ha effettuato nei primi sei mesi del 2014 diversi interventi riguardanti principalmente sopralluoghi nelle strutture in cui è autorizzata la custodia di cani, strutture sia pubbliche che private, e sopralluoghi presso privati cittadini. Sono state documentate le condizioni in cui versano le varie strutture dal punto di vista igienico-sanitario e di stabulazione dei cani, nonché un controllo amministrativo della documentazione obbligatoria attraverso assunzione di informazioni, ispezione di cose e luoghi, controlli a campione dei microchips, rilievi video e fotografici. A conclusione di tale attività sono emerse diverse problematiche derivanti principalmente da:
– Non sufficienti controlli da parte di ASL e Comuni e gravi ritardi nei pagamenti (come dichiarato dagli stessi gestori delle strutture);
– Strutture quasi sempre vecchie e fatiscenti, con sistemi di alloggiamento spesso sovraffollati e privi di aree aperte;
– Frequenti irregolarità nella tenuta della documentazione obbligatoria e nella conservazione di medicinali, alimenti e carcasse degli animali deceduti;
– Alcune situazioni di poca cura nei confronti di cani che richiedevano immediati interventi di tipo sanitario e/o igienico;
– Generale mancanza di programmazione di progetti o iniziative finalizzati all’incentivazione di pratiche di adozione.
Nel corso dei sopralluoghi è stata spesso riscontrata la scarsa disponibilità dei gestori dei canili, ma anche situazioni di cordiale accoglienza. Da segnalare anche qualche situazione esemplare di canili privati e comunali a norma. Questo lavoro è da considerarsi come attività preventiva e conoscitiva del ‘sistema canile’ della provincia di Lecce; da qui si possono evincere alcuni suggerimenti che riguardano non tanto le strutture in se, ma la legislazione che sta alla base. Le strutture non dotate di recinti a stabulazione libera, dovrebbero essere dotate obbligatoriamente di aree di sgambamento in modo che i cani, a turno, possano muoversi liberamente invece di essere sempre ‘detenuti in un box’. Questo è il compito che gli organi competenti dovrebbero impegnarsi a risolvere cambiando l’attuale legislazione in materia di benessere animale (un ruolo principale deve averlo la Commissione Regionale sul Randagismo); da qui, secondo noi, bisogna partire per migliorare la condizione dei cani che hanno solo la colpa di essere stati abbandonati: da ‘detenuti’, quali sono in alcune strutture, diventerebbero ‘ospiti’ (per quanto possano esserlo visto che si trovano sempre in un canile, salvo rare adozioni). Per quel che riguarda i sopralluoghi nelle abitazioni di privati cittadini abbiamo rilevato varie situazioni: in alcuni casi è bastato qualche semplice suggerimento per il miglioramento della situazione stessa, in altri è stato necessario procedere col sequestro dell’animale e la CNR (comunicazione notizia di reato). Oggi le leggi sono chiare, noi cerchiamo con il nostro impegno volontario a renderle operative, cercando la collaborazione delle varie istituzioni (Comuni e ASL in particolar modo) per dare un contributo a questo ‘cancro’ chiamato randagismo.
IL nucleo di Guardie Eco-Zoofile OIPA
della provincia di Lecce
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