Anpi “S. Sicuro” di Martano: “Le Istituzioni prendano le distanze da Casa Pound”
Da oggi fino a domenica si terrà a Lecce il raduno nazionale di Casapound. Tra gli ospiti della tre giorni si annoverano l’eurodeputato leghista Mario Borghezio e la senatrice Adriana Poli Bortone. Notizie risapute tra coloro che quotidianamente contrastano l’attività di questa organizzazione neofascista. In ogni caso, nonostante le simpatie di tali ospiti nei confronti di codesta organizzazione, la sezione Anpi di Martano sollecita una chiara presa di distanza di tutte le istituzioni presenti nel territorio leccese nei confronti di questo appuntamento. Ritenendo inaccettabile che chiunque ricopra o abbia ricoperto in passato incarichi istituzionali possa simpatizzare o accogliere nel nostro territorio la kermesse di un’organizzazione che veicola, seppur, a volte in maniera camuffata, messaggi di matrice xenofoba ed antidemocratica. Ci teniamo a precisare che il nostro invito alle istituzioni di sciogliere qualsiasi forma di ambiguità non rientra nei canoni di una guerra ideologica fuori tempo massimo o, ancora peggio, non costituisce una richiesta di limitazione del libero pensiero. In questa direzione va anche una sentenza della Cassazione (10.2.2011), in cui si respinge l’imputazione di reato diffamatorio a carico di chi aveva definito il gruppo di Forza Nuova non solo <<chiaramente fascista>>, ma anche portatore di <<xenofobia, razzismo, violenza e antisemitismo>>. In altri termini, la Corte Suprema ha ritenuto che la qualità di fascista <<non può essere depurata dalla qualità di razzista e ritenersi incontaminata dall’accostamento al nazismo>>. In parole ancore più esplicite: qualsiasi forma di neofascismo non è dissociabile da ciò che il fascismo ha rappresentato storicamente. Ed è proprio in questa direzione che chiediamo nuovamente a tutti coloro che rappresentano le istituzioni di non contraddire lo spirito della Costituzione Antifascista e leggi della Repubblica: in particolare la legge n. 205 25/6/1993 (<<legge Mancino>>) che – riprendendo e articolando le leggi n. 645 20/6/1952 e n. 654 6/10/1975 vietano non solo la propaganda e le azioni di tipo fascista ma altresì la costituzione di organizzazioni e movimenti finalizzati a compiere tali azioni. Pertanto, ci attendiamo da parte di coloro che rappresentano le istituzioni una presa di distanza netta. Rappresenterebbe un segnale di rispetto per i tanti partigiani e patrioti del Mezzogiorno che hanno combattuto la guerra di Liberazione.
Sezione Anpi Salvatore Sicuro Martano
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