Sull’abbattimento del vecchio cinema a Castrignano de’Greci
Enfatizzare è il verbo più usato negli ultimi tempi. Perché una bugia ripetuta dieci, cento volte, non si trasformi in verità, ed una notizia di poco conto non si trasformi in uno scoop internazionale, dico quel che penso sulla polemica sorta intorno all’abbattimento di uno stabile in via Umberto I a Castrignano dei Greci. Che io sappia ed a memoria della gente del luogo, non è mai esistito un palazzo della cultura in paese. Domanda: perchè questa invenzione? A chi giova? Dove mira questa falsa notizia? E perché dare questo nome a quella casa? Come si sa la cultura è una cosa che sta a cuore a tutti. Soprattutto quando si parla di un territorio il cui rilancio ed attrattiva passa proprio attraverso questa materia fatta di tradizioni, antica lingua, il forte senso di appartenenza. Io immagino che si voglia seminare rancore ad ogni costo, ad avvelenare l’acqua della sorgente. Alla notizia di questo abbattimento, passato- appunto- per palazzo della cultura- ovviamente- si sono sollevate le associazioni ambientaliste che, ad onor del vero, il più delle volte si muovono a difesa del territorio e del cittadino. Ma, questa volta, la notizia è priva di fondamento. Perciò, sono cadute in un tranello. Sarebbe bene verificare, primi di prendere posizione. Molte volte, per troppo amore in difesa del territorio, forse, si lasciano trascinare su terreni indifendibili, su problemi inesistenti. O, meglio, su situazioni che non conoscono facendosi passare per associazione dal no facile. In sostanza, immagino che si sono lasciati convincere a scendere in campo per sentito dire. Da chi, poi? Sarebbe interessante saperlo. Perché, non posso credere che ci sia qualche malinformato del paese che semina disinformazione e solleva polveroni allo scopo di apparire. Non entro nel merito delle motivazioni di questo abbattimento, se sia giusto o sbagliato. Quel che volevo chiarire è la correttezza della notizia. Voglio solo ricordare che la copertura di quella casa è in amianto. Cosa che dovrebbe, veramente, essere fortemente a cuore delle associazioni ambientaliste. Che la casa risale agli anni 40/50 e che- per un certo periodo- ha ospitato una sala cinematografica. Di storico, quindi, ci sarebbe veramente poco. Peraltro, magari sorgesse quell’auspicato “Nuovo cinema Paradiso”. Però, al momento, posso testimoniare, ma è facile verificarlo, che la sopravvivenza dei pochi cinema rimasti in attività è veramente stentata. A rischio permanente di chiusura.
Fernando Durante
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