Città del Libro e la Scòla Federiciana insieme per valorizzare la lingua italiana e svelarne le origini
La Fondazione Città del Libro, da sempre attenta alla valorizzazione del patrimonio artistico e culturale del nostro territorio, quest’anno intraprende un’importante collaborazione con il Premio Scòla Federiciana.
Alcune ricerche effettuate in vari ambiti, di carattere letterario, filologico, storico e archeologico, sono alla base del progetto di questo stimato Premio letterario, che ha lo scopo di riportare la verità sulle origini della lingua italiana. Tali studi mettono in evidenza come la nascita della nostra lingua non sia da ascriversi in ambito toscano, ma derivi da quel fermento culturale, poetico e artistico caratterizzante la corte di Federico II nel 1230 e che, di fatto, diede origine alle basi per l’elaborazione di una nuova lingua, più popolare del latino, che sarebbe poi diventata la lingua principale dei cittadini. Questa scuola fu chiamata “siciliana” in quanto adottò come strumento linguistico il “volgare siciliano”. Di fatto, era sovra regionale perché abbracciava anche il sud della Calabria ed il sud della Puglia, cioè il Salento e la stessa Trinacria, oggi nota come Sicilia. La morte di Federico II e le successive vicende storico-politiche, scrissero la storia così come è arrivata ai nostri giorni, nascondendo le vere radici che sono alla base della nascita della lingua italiana.
Oggi, dopo circa ottocento anni, la verità storica è stata riproposta grazie ad uno studio del Laboratorio Nazionale della Lingua Italiana Parlata diretto dal regista e docente universitario Pascal Pezzuto, condotto tra l’Università del Salento e l’Università di Bari. Secondo lo studio, il dialetto salentino insieme a quello del sud della Calabria e quello siciliano, tutti e tre con lo stesso sistema vocalico, hanno dato i natali ad una lingua illustre, prima che lo stesso Dante Alighieri, da tutti riconosciuto come il padre della lingua italiana, nascesse.
Tutto questo ha ispirato il Premio Scòla Federiciana, già a due edizioni dal grande successo. Il Premio, vero e proprio festival della Lingua Italiana, si propone a tutela dell’idioma nazionale, promuovendolo con tutti i mezzi a disposizione, senza escludere, come sottolinea proprio Pascal Pezzuto, la modifica dell’articolo 6 della Costituzione Italiana, al fine di sancire chiaramente una norma che stabilisca l’uso del vero idioma in Italia.
Sabato 13 dicembre, alle ore 21.00, presso la Saletta della Cultura si terrà la Lectura Dantis spettacolarizzata, organizzata dal Premio Scòla Federiciana. Durante la manifestazione sarà premiata Tiziana Grassi, per aver ideato e diretto il Dizionario Enciclopedico delle Migrazioni Italiane nel Mondo, curandone anche l’aspetto linguistico. Parteciperanno all’evento il Presidente della Fondazione Città del Libro, Fabio Sirsi; il Sindaco di Campi Salentina, Egidio Zacheo, Presidente del Comitato Scientifico del Premio, che disquisirà sulle Origini Federiciane della lingua italiana e Pascal Pezzuto che relazionerà sulla lingua italiana ed il dialetto salentino.
Domenica, invece, in quel di Cavallino Scòla Federiciana e Città del Libro, premieranno il già Ministro dei Beni e Attività Culturali Massimo Bray, per l’impegno dell’enciclopedia Treccani nella diffusione della lingua italiana e la memoria del grande maestro Tito Schipa. L’evento sarà trasmesso in Eurovisione sul canale 879 di Sky “Viva l’Italia Channel”.
Ufficio Comunicazione e Stampa
Fondazione Città del Libro
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