Sherazade: cantastorie della Grecìa Salentina
Un’inedita fruizione del patrimonio culturale della Grecìa Salentina. I dodici casi studio del progetto di ricerca In-Culture – vincitore del bando Miur Smart Cities and Communities and Social Innovation – raccontati attraverso la voce di personaggi reali e immaginari con tre “audio racconti” e nove “audio lettere”.
Parte da qui l’incontro con Sherazade – Storymaker for travelling, cantastorie digitale nato nel 2012 con il bando Principi Attivi della Regione Puglia, per scoprire il Salento con parole nuove, che permette di ascoltare sul proprio smartphone voci e storie del luogo in cui ci si trova.
Due progetti diversi, che accomunati dalla ricerca di nuovi linguaggi e forme di racconto per la fruizione dei beni culturali, hanno collaborato per la valorizzazione del territorio della Grecia Salentina.
Agli ormai cinquanta racconti sui luoghi mappati da Sherazade, si aggiungeranno tre audio racconti relativi alle Pozzelle di Pirro (Zollino), a Piazza San Giorgio (Melpignano), alla produzione ceramica a Cutrofiano e nove audio lettere sui restanti beni studiati dal progetto In-Culture (Chiesa di Santo Stefano di Soleto, Chiesa della Madonna degli Angeli e Cripta di San Sebastiano di Sternatia, il Parco Archeologico di Apigliano a Martano, la Chiesa di San Francesco a Martignano, il Molino Coratelli di Corigliano d’Otranto, Soleto archeologica, Chiesa di San Biagio di Melendugno, il Castello De’ Gualtieriis di Castrignano De’ Greci).
Un viaggio nel tempo, che parte dalle attività di ricerca per trovare nuova linfa narrativa nelle storie di Sherazade, che mettono in scena l’identità di ciascun bene creando un legame tra presente e passato. I racconti sono scritti da Matteo Greco, classe 1982, semiologo e poeta – ideatore dell’applicazione e fondatore dell’associazione – che comprende anche Chiara Schiavano, Chiara Renna, Elisa Maggio e Alberto Gangemi.
Ogni luogo ha la sua storia, la sua peculiarità. Ogni protagonista segna il ritmo del racconto, affidato alle voci degli attori Mino Profico, Marco Antonio Romano e Liliana Putino, che cambiano tono e linguaggio nel percorso da un bene all’altro.
Il viaggiatore potrà ascoltare il racconto sulle Pozzelle di Pirro di un immaginario abitante di Zollino. Le sue parole, accompagnate dalla musica di Michele Cortese, rimarcano il legame della popolazione locale con quei pozzi in pietra, che definisce “na specie di trullo” costruiti sotto terra, ricordando ai visitatori che l’acqua più importante “è quella che non vedi, quella che non dici, ogni mattina, quanto è bella! L’acqua che ti salva, è quella che scorre sottoterra”.
Poco distante dall’area delle Pozzelle, nelle campagne di Martano si trova il Parco Archeologico di Apigliano, per il quale il progetto In-Culture sta sviluppando un percorso di visita in realtà aumentata. Una lettera datata 9 febbraio 1243 e scritta da Angelica al padre, consegna al visitatore l’immagine del villaggio nel Medioevo offrendo uno spaccato della vita quotidiana attraverso il racconto del rito funerario.
A pochi chilometri da Martano, nella città di Sternatia, la lettera di un giovane studente scritta nel 1990, fa da connettore tra la chiesa della Madonna degli Angeli e i tradizionali festeggiamenti del primo giovedì dopo Pasqua. Sempre a Sternatia, la Cripta di San Sebastiano “rivela bellissime sorprese a chi sa cercare i luoghi e periodi meno frequentati”, come recita la descrizione dell’audio lettera di Sherazade.
Sorprese che rimangono impresse negli occhi, quando da Sternatia ci si sposta a Soleto. Dietro alle porte della Chiesa di Santo Stefano si cela uno dei primi e più compiuti esempi di pittura tardogotica in Puglia, con le pareti interamente affrescate che testimoniano la convivenza tra rito greco e latino. L’audio lettera è affidata a Sofia, “chiangimorti” (prefica) di fine Quattrocento. E sempre a Soleto, il racconto si sposta sulla storia millenaria del paese, a caccia di indizi in quello che fu un importante centro messapico.
In ogni racconto la memoria storica s’intreccia con le tradizioni e il contesto, come nel caso nella Chiesa di San Biagio – che si trova tra le campagne di Calimera e Melendugno – e il Molino Coratelli di Corigliano d’Otranto, oggi dismesso ma capace di risvegliare “sopiti desideri” di rigenerazione. Nel caso della chiesa di San Francesco a Martignano, la natura prende il sopravvento sulla storia. Il bene, colpito da un severo attacco biologico, è oggi chiuso al pubblico e oggetto di ricerca da parte del Progetto per individuare le cause del degrado. L’audio lettera è ambientata nei nostri giorni, mentre “il verde avanza inesorabilmente come il tempo”.
Da Martignano, il percorso continua tra Castrignano De Greci e Melpignano, dove s’incontrano rispettivamente il castello De Gualtieriis e piazza San Giorgio con i suoi portici, costruiti alla fine del Cinquecento per volere del vescovo Majorano. Per il castello l’audio è affidato alle parole di Giuseppe, contadino e vassallo del Settecento, che per la prima volta entra nella struttura per pagare la decima al barone. Nella Piazza, oggi sottoposta a un progetto di re-illuminazione pensato insieme alla comunità locale, grazie alla voce di un ricco mercante torna a rivivere lo storico mercato settimanale, che avrebbe portato Melpignano a essere soprannominata “La Napoli piccinna”, mentre la musica di Davide Sergi fa da sottofondo al racconto.
I luoghi di In-Culture, raccontati da Sherazade, appaiono come il risultato di un’ecografia storica e identitaria del territorio. Tra i dodici casi studio, non ci sono solo luoghi fisici. A Cutrofiano è in corso la realizzazione di un percorso tematico sull’attività estrattiva e la produzione fittile nel tempo, che caratterizzano l’identità del paese e il suo tessuto economico.
Come nella favola “Le mille e una notte”, da cui l’applicazione Sherazade prende il nome della futura moglie del re di Persia Shahryar, capace di incantarlo con i suoi racconti evitando la fine di tutte le altre serve uccise dopo la prima notte d’amore, così In-Culture ha affidato alla narrazione poetica il compito di tenere in vita i caratteri identitari dei dodici casi studio della Grecìa Salentina.
Proprio da Cutrofiano, la voce di un giovane “pignataru” (fabbricatore di pignate), accompagnato dalle melodie di Massimiliano De Marco, suggerisce la strada per i futuri possibili di questo territorio, abbandonando stereotipi e pregiudizi: “Che in fondo questo ti insegna l’argilla, che tutto, a questo mondo, si può fare. È come quando ti siedi al tornio, a sera tardi, e metti le mani sulla pasta. Tutto ciò che serve è immaginare!”. E immaginare si può. Basta indossare un paio di cuffie, attrezzare lo sguardo e lasciarsi incantare.
La Redazione
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