Corigliano: il funerale di Antonio Anchora
La bara avvolta nella bandiera greca e sei ballerini del corpo di ballo di Giorgio Frangaghis- in abiti tradizionali- hanno reso omaggio al loro Ambasciatore dell’ellenismo nel mondo, Antonio Anchora. Il suo paese lo aveva insignito di Civica Benemerenza, nel corso di una amichevole e cordiale serata. Nella parrocchiale di Corigliano d’Otranto, sono presenti numerosi esponenti del mondo culturale grico, a cominciare da Isabella Bernardini e Pierpaolo De Giorgi, del mondo accademico salentino, e cultori delle tradizioni popolari griche di cui Anchora era una delle espressioni di ricerca più appassionate e loro profondo conoscitore. Da questa sua passione è nato il suo libro, “ La Poesia Grica- Congedo ed. pg 415”, tradotto in neo greco, inglese ed italiano. Una ricerca pubblicata grazie al contributo della Greek Postal Saving Bank, la banca delle poste greche. Questo per dire della popolarità ed affidabilità di cui godeva nella “patria” d’oltremare. “Umanamente dovremmo pensare che tutto è finito”, ha detto nella sua omelia il parroco, don Giovanni Baglivo, “ invece Antonio lo hanno accolto nell’aldilà per la vita eterna”. Certo, non si vedrà più, con il suo immancabile sorriso mostrare agli ospiti greci le bellezze del suo paese, “ma Antonio ci ha lasciato una eredità di valori”, e a questo punto le parole hanno lasciato lo spazio all’emozione, si interrompe. Poi, “ anche la malattia l’ha vissuta allegramente, sul suo viso la serenità che lasciava aperta la speranza di farcela, ci lascia un messaggio: il valore dell’amicizia”. Come, peraltro, è stata tutta la sua vita.
Gli amici più cari rimpiangono la sua grande generosità, il suo grande cuore, ripetono che “ha vissuto la sua esistenza senza perderne un attimo, senza mai nulla rimpiangere o pentirsi di quel che aveva fatto, sempre contento e gioviale, ci mancherà”. Ma mancherà a tutti. Nelle orazioni funebri, ha preso la parola Isabella Bernardini che ha letto il messaggio del prefetto di Corinto, già parlamentare e ministro Tagaras e Giovanna Blasti. Emozionante e struggente, infine, il messaggio del neurologo greco, amico greco di sempre, Ioannis Koutzandreas. “Era il poeta popolare, il vostro poeta”. Poi, rivolgendosi direttamente alla salma: “sei stato il figlio, padre, fratello che ha unito Grecia e Grecìa. La vita per te era un gioco e continuerà ad esserlo, tanti tuoi amici immaginano che questa tua dipartita sia la tua ennesima beffa nei loro confronti”. Infine, con la voce rotta dl pianto ha scandito:” Aprite le porte, arriva il nostro eroe, il nostro eroe, Antonio”. All’esterno della chiesa lo attendono le note di “Calì nicta” il cui verso iniziale recita:”buona notte ti lascio e vado”, eseguita dagli amici cantanti di band popolari e gli occhi di tutti si gonfiano di lacrime. Intorno alla sede definitiva della salma, nel cimitero, la rappresentanza greca esegue “La danza degli eroi”. Tanti i manifesti di numerose associazioni, da quello dell’Unione dei comuni della Grecìa Salentina, al Piccolo teatro coriglianese, al sindaco di Ilion, con cui Corigliano è gemellato, Nikos Zenetos, alla comunità ellenica di Brindisi, Lecce e Taranto, del presidente Joannis Davilis, i manifesti degli amici, ella Fondazione Notte della Taranta. Questa sera, per festeggiare l’amico comune, italiani e greci si ritroveranno nei pressi del castello. Questa sera, in suo ricordo sarà festa in paese. Per onorare il suo desiderio di non piangere alla sua dipartita. Ma sarà dura. Buon viaggio amico mio.
Fernando DURANTE