Ucciso, immerso nella calce e chiuso in un bidone
E’ stata una raccapricciante scoperta quella che ha fatto un cittadino nella pineta di Gallipoli. In un bidone ha scoperto un cadavere, pare, sciolto nell’acido. Sarà l’esame autoptico a stabilire con certezza le cause del decesso. I Carabinieri e la Magistratura sono ancora alla ricerca dell’identità certa del cadavere trovato. Molto probabilmente, è di un marocchino, tale Khalid Lagraidi, 41 anni, residente a Lecce.
Dell’uomo si erano perse le tracce dal 23 giugno scorso. A denunciare la scomparsa era stata la sorella Souad. A segnalare la presenza di una salma all’interno del bidone, in una campagna nei pressi di via Mahatma Ghandi , è stata una telefonata anonima. Il contenitore era chiuso da pietre e cemento. All’interno la salma era immersa nella calce. Le indagini avviate dai Carabinieri hanno condotto sulla pista della famiglia di Marco Barba, soprannominato “Tannutu”. L’uomo di 43 anni di Gallipoli, è nome noto alle forze del’ordine, ed è personaggio di spicco nella storia criminale della città. “Tannutu” si ritiene faccia parte del clan Padovano.
Nel lungo periodo di detenzione è stato anche collaboratore di giustizia, per un certo periodo, prima di tentare il siucidio. Ad avallare l’ipotesi di un suo coinvolgimento é stata la convocazione presso la Caserma dei Carabinieri della moglie Anna Casole, 47enne, e la figlia Rosalba Barba, 21 anni convocate come persone informate sui fatti. Al momento, però, nei riguardi di Marco Barba non è stato notificato alcun provvedimento. Gli interrogativi che pone la vicenda sono tanti.
Tentiamo di porre alcuni: come ha fatto l’anonimo che ha segnalato la presenza di un cadavere ai Carabinieri ad aprire il coperchio del bidone chiuso con una grossa pietra e da cemento? E, comunque: solo curiosità? Potrebbe la povera vittima avere, involontariamente, fatto uno sgarbo a Barba? Il povero marocchino si recava spesso a Gallipoli per fare commercio ambulante, come ce ne sono centinaia di altri suoi connazionali. Perché proprio a lui sarebbe capitata una disgrazia del genere? Ha visto qualcosa non doveva vedere? Domande che, al momento, restano senza risposta.
Sembra che siamo ritornati agli anni di piombo. Mi auguro che vengano trovati i colpevoli. Tristezza tanta tristezza