La Procura sequestra il Twiga ad Otranto. Briatore: “Ormai sono fuori”
La Procura di Lecce contesta undici permessi concessi dal comune per la costruzione del Twiga di Flavio Briatore ad Otranto e blocca i lavori. Le procedure non sarebbero state rispettate, secondo la legge. Le ipotesi di reato contestate riguardano violazioni di norme urbanistiche in zona sottoposta a vincolo paesaggistico. Di conseguenza, è stato bloccato tutto l’iter per l’avvio del resort che sarebbe scattato a conclusione del progetto. Ivi comprese le annunciate circa 60 assunzione di personale. Anche se non si può sempre immolare sull’altare del ricatto occupazionale ogni impresa, se c’è una legge che regola gli insediamenti costieri, ebbene, bisogna che venga rispettata. Da parte di tutti.
Pare, comunque, il condizionale sull’intera vicenda è d’obbligo perché non si hanno riscontri precisi, che la realizzazione dell’insediamento per milionari, abbia ottenuto ben undici nulla osta. Da quello della Regione a quello definitivo del comune di Otranto. Pareri favorevoli alla realizzazione dell’opera sono stati rilasciati anche dalla Capitaneria di Porto di Gallipoli, dal’Agenzia delle Dogane, da parte del Dipartimento di prevenzione dell’Asl. Sembrerebbe tutto a posto. Ma, a bloccare i lavori e far scattare il sequestro è giunto in Procura un esposto. Riguarderebbe la costruzione di una piscina di dieci metri per 20, oggetto di una variante in corso d’opera. Il progetto originale prevedeva la realizzazione di quattro vasche.
Briatore non è stato toccato dall’indagine, e appena è avvenuto il sequestro dello stabilimento balneare ha fatto subito un passo indietro. Infatti ha deciso di ritirare la licenza per l’utilizzo del marchio Twiga all’impresa Cerra srl che stava eseguendo i lavori. “Siamo del tutto estranei agli accertamenti in corso. Anche perché non siamo soci di Cerra – continua Briatore – e non abbiamo alcun legame con le sue attività, al di là di aver stretto un accordo di licenza del marchio”.
Ora, tutti attendono che la vicenda venga chiarita quanto prima perché il paese deve affrontare la campagna elettorale per le prossime amministrative e, ci si può giurare, sarà il tema caldo dell’intera campagna. Il progettista del resort, Pierpaolo Cariddi, infatti, è fratello del sindaco uscente, Luciano e lui stesso candidato a primo cittadino. L’intera vicenda potrebbe costituire motivo di scontro frontale con gli altri candidati.