Gasdotto Tap, M5S replica al Questore: “Nessun incitamento alla violenza”. Il Governo da il via libera all’allaccio a Snam
Niente da fare. Proteste, manifestazioni pacifiche, movimenti che hanno dato voce in tutti questi mesi alla popolazione del Salento e alla sua voglia di mantenere incontaminata la propria terra ed il proprio bene più importante e bello: il mare. Non sono valse a nulla le proteste da parte dei cittadini che continuano a manifestare contro la realizzazione del gasdotto Tap. La multinazionale svizzera che si sta occupando del progetto può continuare i suoi lavori, le operazioni di scavo, impianto ed eradicamento degli alberi di ulivo nelle zone interessate. L’autorizzazione a proseguire l’opera è arrivata direttamente dal Consiglio dei Ministri e il benestare del governo italiano è la cosa che lascia ancor più l’amaro in bocca e fa rabbia ai tantissimi cittadini che negli ultimi anni si sono mobilitati per impedire la realizzazione di questa opera.
Il Presidente del Consiglio dei Ministri, Paolo Gentiloni ha dato quindi il suo parere positivo: la Trans Adriatic Pipiline, la società impegnata nella realizzazione del gasdotto che parte dell’Azerbaijan fino ad approdare nei pressi di Melendugno, può continuare le sue operazioni. La decisione è stata comunicata dallo stesso Premier al termine del Consiglio dei Ministri riunitosi ieri . Un via-libera in un certo senso annunciato dopo che le parti si sono incontrate nei giorni scorsi a Roma: nella capitale, infatti, TAP, Snam e parti sociali si sono confrontate a Palazzo Chigi, senza però la presenza dei rappresentanti della Regione Puglia, della Provincia di Lecce e del Comune di Melendugno. Un’autorizzazione semplice decisiva che pone un altro tassello nel processo di trasporto di gas naturale dall’Asia fino al Salento, ma che di certo avrà i suoi strascichi.
Così come hanno avuto il loro seguito e una dura replica le parole del questore di Lecce, Leopoldo Laricchia che, a margine della conferenza per l’arresto di un antagonista che aveva collocato a Capodanno scorso un ordigno presso una libreria di Firenze, aveva rilasciato alcune dichiarazioni che hanno suscitato subito polemiche e prese di posizioni. Durante il blitz della marina di Roca, infatti, l’uomo fermato, un 30enne della provincia di Teramo, si trovava in compagnia di alcuni soggetti già identificati per le proteste contro il gasdotto Tap. Il questore aveva quindi invitato amministratori e politici a “non schierarsi contro le istituzioni dello Stato”, aggiungendo: “Occorre prima di ogni protesta documentarsi e avere un’adeguata preparazione giuridica”. Il movimento No Tap è talmente trasversale, infatti, da coinvolgere anche diversi sindaci e assessori, più esponenti politici di vari partiti e movimenti. Sul punto, infatti, i parlamentari salentini del M5S, Barbara Lezzi, Maurizio Buccarella e Diego De Lorenzis, più il consigliere regionale Cristian Casili, hanno deciso di rispondere ieri con una conferenza stampa per chiarire alcuni aspetti.
Il Movimento 5 Stelle non ci sta a passare per aizzatore delle folle contro le Forze dell’Ordine e hanno voluto ribadire che non c’è alcuna voglia di delegittimare la Polizia, ma solo di difendere i cittadini visto che i forti, in questo caso Tap, vengono agevolati da interventi governativi che cambiano le leggi in corsa. Questo il pensiero del M5S che poi, attraverso le parole della senatrice Lezzi, rispondono direttamente al Questore. “Ci dica a quali politici si riferisce il questore. Per quanto riguarda Tap – aggiunge la Lezzi – ci avevano promesso un processo partecipativo insieme alla multinazionale e al Ministero, ma da allora del Ministro De Vincenti non abbiamo avuto più notizie”. Diego De Lorenzis ha poi affermato: “Enel ha ribadito quanto già dichiarato nel 2013: non è economicamente conveniente riconvertire la centrale Federico II di Cerano. Emiliano e il Pd nazionale con il ministro De Vincenti e Bellanova in primis raccontano solo bugie per nascondere i favori alle multinazionali petrolifere”.
Per Cristian Casili, invece, “il gasdotto Tap è la manifestazione di Governo che impone con la forza progetti inutili e dannosi, agevolando una multinazionale privata a discapito dei cittadini italiani. Anche chi si oppone al Tap – ha aggiunto Casilli – rappresenta le istituzioni essendo democraticamente eletti: deputati, senatori, consiglieri regionali, sindaci. Anche noi siamo lo Stato e svolgiamo legittimamente il nostro ruolo”. Maurizio Buccarella ha anche toccato un altro punto dolente, per gli attivisti, le sanzioni salate comminate e notificate in queste settimane. “Ci sembrano inopportune le notifiche di verbale per il pagamento delle sanzioni ad un centinaio di cittadini che hanno protestato pacificamente contro l’opera”, ha detto. “In altre occasioni che hanno causato l’interruzione di viabilità, non sono stati fatti valere i presupposti di legge oggi utilizzati contro i manifestanti No Tap. Per questo ho depositato una interrogazione parlamentare al ministro Minniti per chiedere di sospendere immediatamente tali multe: c’è l’impressione che tale misura abbia un sapore repressivo che francamente sarebbe inaccettabile”.