Borgagne: arriva il Vescovo!
La Visita Pastorale di Mons. D’Ambrosio occasione di spiritualità rinnovata.
Domenica 15 gennaio ha inizio la Visita Pastorale di Mons. Domenico D’Ambrosio presso la parrocchia “Presentazione del Signore” di Borgagne. Essa è la quarta tappa del lungo cammino, che vedrà l’ Arcivescovo Metropolita di Lecce, percorrere tutta la diocesi, per incontrare le comunità di fedeli.
Imperniata sulla figura del buon pastore, la lettera pastorale spiega le motivazioni, che hanno portato il vescovo a intraprendere questa sorta di pellegrinaggio tra le parrocchie, che durerà ben tre anni.
“Vengo a voi per approfondire la conoscenza del popolo santo affidato alle mie cure pastorali. Vengo per incontrare ciascuno e per leggere ansie, domande, paure, desiderio di comunione. Vengo per presentarvi e far crescere una più convinta, corale e personale partecipazione alla vita della comunità. Vengo per condividere la gioia dell’unica in Cristo Gesù da annunziare, celebrare, testimoniare. Vengo per promuovere l’unità e la comunione in Cristo e nella Chiesa, per dare slancio a un rinnovato impegno missionario”. I vescovi , infatti, sono delle vere e proprie sentinelle (episkopoi), cui vien affidata la missione di osservare, sorvegliare, visitare e proteggere i fedeli loro affidati.
Per questo la settimana, che si apre il 15 e si chiude con la celebrazione del sacramento della Cresima il 21 gennaio, è un momento di particolare importanza per i borgagnesi credenti, che permetterà loro di conoscere e interagire con Mons. D’Ambrosio, ponendogli delle domande e riflettendo con il suo ausilio sulle criticità della parrocchia e sul lavoro da svolgere in futuro.
Questa visita si presenta innanzitutto come una “grande esperienza di preghiera”, afferma il parroco Don Corrado Buttazzo, e pone tutta la comunità di fronte al “pressante richiamo di rinnovamento personale e comunitario con una testimonianza di vita più conforme al Vangelo” con il “quotidiano camminare, la gioia di appartenere a Gesù e la preziosità di fare tutto”.
Il vivere la parrocchia per una settimana, infatti, è un momento privilegiato per il vescovo, che può fare esperienza non solo ciò che si è realizzato, ma anche delle “fatiche e difficoltà, incomprensioni e “passi lenti””, che caratterizzano la vita di qualsiasi comunità, ed essere lo sprone che porta la parrocchia a riflettere su se stessa e rafforzare unità e armonia.
Palmina Surdo