Esce il cd “Viva il re!” di Massimo Donno, dedicato ai suoni e alle atmosfere magiche delle musiche per banda
Un’immersione nelle atmosfere magiche delle musiche per banda, ricostruite sulla base di ricordi personali e delle testimonianze di alcuni dei suoi attuali protagonisti ed offerte allo sguardo in fotografie di grande impatto emotivo, a mo’ di viatico e introduzione al tentativo di ravvivare in musica, con l’incanto di quei suoni e la magia di quelle stesse atmosfere, le trame di una rinnovata canzone d’autore che assume così insolite e affascinanti modulazioni.
Con la complicità della Banda de Lu Mbroia e di altri splendidi musicisti, tra i quali un’ispirata Lucilla Galeazzi e un clarinettista di rango come Gabriele Mirabassi, è questa la scommessa di Massimo Donno che, al terzo cd della sua carriera, ha voluto dare un ritmo insolito alla sua ispirazione, prendendo in prestito parole e fiato da una tradizione culturale plurisecolare, qual è quella delle bande, ancora oggi molto viva nella sua terra, il Salento, dove ogni festa di piazza è immancabilmente rallegrata da quei suoni inconfondibili, presenti peraltro nei ricordi personali di ognuno. Una scelta, la sua, che risuona dunque anche come una dichiarazione di appartenenza e come espressione di un forte radicamento su un territorio dove peraltro svolge una benemerita attività di promotore culturale. I brani hanno così i colori di questa terra, con un linguaggio che restituisce un’espressione festosa ed intensa, tipica del Sud Italia, quasi ad avvertire l’eco di quelle stesse bande ascoltate mille volte nelle feste di paese o davanti al santo in processione.
Dopo “Amore e Marchette” del 2013, e “Partenze”, del 2015, prodotto da Riccardo Tesi, questo nuovo progetto discografico porta impressa, sull’ispirazione di Donno, l’inventiva ‘bandistica’ di Emanuele Coluccia che, forte dell’esperienza maturata con Giovane Orchestra del Salento e BandAdriatica, ha riarrangiato alcuni brani del cantautore salentino che, nel rendere omaggio alla sua terra, non ha abbandonato il suo repertorio, arricchito ora da molti inediti che rafforzano i rimandi a una prestigiosa storia d’autore, da Ho visto un re di Dario Fo e Enzo Jannacci –riecheggiato fin dal titolo dell’album- a Federico Fellini, esplicitamente omaggiato nel secondo brano.
Con un ampio corredo di immagini, in parte storiche e in parte del fotografo Daniele Coricciati, e contributi in punta di penna di personaggi rilevanti del mondo bandistico o di autori che a quel mondo guardano con attenzione, da Battista Lena a Rita Botto, da Pino e Livio Minafra a Gioacchino Palma, il cd-book è il quinto della collana Crinali che l’editore Squilibri ha dedicato alla canzone d’autore.
La banda è come un vestito colorato e vetusto che profuma di festa e d’un popolo: il Sud Italia. Massimo Donno ha deciso di vestire questi panni: i testi e la voce assumono così allegria e geografia Pino Minafra
Si entra da soli nelle chiese e nei teatri, nelle feste di piazza e in quelle di famiglia e si esce insieme, accordati sulle stesse note. La banda per generazioni è stata la prima linea di quel laborioso e ancora mai finito processo di creazione di identità che includeva genti del sud e del nord e le trasformava in nazioni, partendo da una capillare rete di piccole comunità. Gabriele Mirabassi