È sempre più la squadra di Liverani. Il Lecce non si ferma più
Carattere, personalità, grinta, fame. Il nuovo Lecce targato 2017/2018 incarna alla perfezione tutte le caratteristiche della squadra che vuole togliersi dalle sabbie mobili dell’inferno della Lega Pro e tornare a presenziare, finalmente, platee più nobili, palcoscenici che le competono. Dopo i balbettii iniziali della precedente gestione Rizzo, infatti, con 4 punti nelle prime tre partite e la rovinosa battuta d’arresto di Catania, i salentini hanno cambiato marcia e, guidati da quel Fabio Liverani che già la passata stagione aveva fatto miracoli a Ternana in Serie B, hanno cominciato ad inanellare successi su successi. Nella gestione Liverani sono arrivate dieci vittorie e soli due pareggi in dodici gare, ma soprattutto la virtù di saper soffrire, di saper reagire nei momenti difficili e la consapevolezza da grande squadra che troppo spesso è mancata negli ultimi anni. Pareggiare nelle giornate buie e vincere con il minimo scarto, sapendo soffrire, è la base per fare punti preziosi e pensare di restare in testa fino alla fine della regular season.
Ed è proprio nel volto, nella grinta e nella personalità del suo allenatore, Fabio Liverani, che la squadra giallorossa si identifica e si ritrova e riesce a compattarsi anche nei momenti di difficoltà. La reazione ai due schiaffoni subiti nella prima mezz’ora dalla Reggina nella sfida di sabato sera, è stata da grande squadra. Dal punto di vista prettamente tecnico il Lecce una grande squadra lo è sempre stata. Fin dalla prima tragica stagione in Lega Pro nel 2012/2013. Spesso, come all’inizio di questa, è mancata la consapevolezza, la coesione, l’essere squadra nel vero senso della parola. Difficilmente in altre annate sarebbe arrivata una vittoria (ma nemmeno un pareggio) dopo uno 0-2 di partenza di Liverani, invece no. 3-2 e risultato completamente ribaltato già al termine della prima frazione e poi si soffre tutti insieme, ci si aiuta, si gioca da squadra, senza affanni particolari.
Certo, c’è ancora da registrare qualcosa dietro perché 16 gol subiti in 13 partite sono troppi e si sa che in Italia i campionati si vincono quasi sempre con le miglior difese. Sono proprio gli ampi margini di miglioramento, però, a far ben sperare. Il Lecce di Liverani è una squadra a tratti bella da vedere, ma spesso ha il difetto di non chiudere le partite e di lasciare la possibilità agli avversari di rimediare. Ci sarà tempo ed il campionato è ancora lungo. Al momento, il discorso promozione diretta, sembra essere una lotta a due tra giallorossi e Catania, l’unica squadra fin qui capace di battere la compagine salentina. I punti di vantaggio in classifica sugli etnei sono cinque, ma la squadra di Liverani deve ancora riposare, quindi il distacco potrebbe ridursi a due solo lunghezze. Certamente potrebbe essere una lotta aperta fino alla fine della regular season ed il Lecce dovrà essere bravo a restare umile e non dare per scontato nulla. Perché il Serie C le partite non sono mai facili e si vincono restando concentrati, con la grinta e sena alcun atteggiamento superfluo di superiorità. A partire dalla sfida si Fondi di sabato prossimo che potrebbe permettere al Lecce di andare al suo primo riposo stagionale con il vantaggio in classifica invariato.