Lecce, contestazione al convegno organizzato con Tap ed Eni. Scontri con la Polizia all’esterno
Lecce – Nel pomeriggio di ieri, il workshop sull’energia organizzato all’Università del Salento è durato poco più di un’ora, mentre all’esterno si sono verificati tafferugli tra forze di polizia e manifestanti No Tap con cariche e lanci di uova.
Il convegno dal titolo “Sicurezza e tutela ambientale nello sviluppo di progetti energetici” organizzato da Safe, si è svolto nella sala conferenze del Rettorato dell’Università del Salento, tra i relatori era presente anche il country manager di Tap, Michele Mario Elia, oltre a rappresentanti ministeriali, Eni e Rina.
L’accesso alla sala per assistere all’incontro, non era libero, ma era riservato soltanto agli iscritti tramite un modulo on line sul sito della società promotrice dell’evento. Soltanto dopo ore di attesa è stato permesso ad alcuni studenti universitari di entrare. Dopo alcuni interventi dei protagonisti, l’incontro è stato sospeso quando cittadini e studenti salentini, stanchi di non poter esprimere il proprio dissenso nei confronti di un’opera imposta contro la volontà di un territorio, hanno inscenato una protesta pacifica. Nel frattempo all’esterno, gli agenti di polizia in assetto antisommossa avevano bloccato tutti gli accessi e in diversi momenti sono arrivati al contatto con i manifestanti No Tap. La tensione è salita quando le forze dell’ordine hanno effettuato una carica nei confronti degli attivisti.
Elia ha lasciato la sala da una porta secondaria dell’edificio scortato da agenti della Digos. “L’interruzione del convegno è la riprova che chi si oppone aprioristicamente alla realizzazione del progetto Tap non ha alcuna disponibilità né interesse a confrontarsi nel merito e utilizza ogni occasione per puri obiettivi di propaganda urlata delle proprie posizioni”, si legge nella nota della Trans Adriatic Pipeline.
“La scena a cui abbiamo dovuto assistere è al limite dell’assurdo – dichiara Francesco Liaci, responsabile all’organizzazione di Link Lecce – zona militarizzata, strade che portano allo spiazzo antistante il rettorato bloccate da polizia e camionette, ingresso non concesso ai non accreditati”. L’organizzazione del seminario infatti prevedeva che potessero partecipare all’iniziativa solo coloro che si fossero iscritti tramite un modulo online. “Dopo solo due ore è stato accordato l’ingresso agli studenti dell’Università del Salento”- continua Liaci. Nel corso del seminario, durante gli interventi degli ospiti, alcuni presenti, attivisti no tap, studenti o semplici cittadini, hanno dimostrato apertamente il proprio dissenso a Tap. Contemporaneamente all’esterno la polizia ha caricato più volte le persone, tra cui anche giovani e minorenni, che si trovavano in corrispondenza del cordone formato dalla polizia per bloccare l’accesso.
Secondo gli studenti è inaccettabile che proprio l’Università abbia ospitato un dibattito per parlare di tutela e sicurezza dell’ambiente con soggetti dichiaratamente schierati verso un’idea di sviluppo territoriale legato a profitti e a risultati che non si riverseranno sulla collettività ma che potrebbero, se realizzati, ledere il benessere dei cittadini e di un territorio vittima di sfruttamento. “Riteniamo paradossale che sia proprio un’Università Pubblica ad accogliere un incontro di questo tipo, – dichiara Rosanna Carrieri, coordinatrice di Link Lecce – una vera e propria passerella di multinazionali ed enti legati ad interessi personali. Questa è una totale distorsione della democrazia e della partecipazione, messe sotto attacco da un tentativo di legittimare, con incontri pubblici e istituzionali di questo tipo, ciò che dalla popolazione non è voluto”.
Siamo stanchi di passare nel silenzio, di essere subordinati a prove di forza e rapporti di potere sbilanciati, di dover subire decisioni prese dall’alto e non condivise. – comunica Link Lecce – Coordinamento Universitario – La nostra libertà è messa sotto attacco ed è anche per questo che il 24 scenderemo in piazza e manifesteremo contro ogni forma di sfruttamento!