BORGAGNE – GLI SCAVI ARCHEOLOGICI IN PIAZZA S. ANTONIO
Il giorno 16 gennaio 2012 verrà ricordato come una data storica per Borgagne: per la prima volta il piccolo paese vede l’inizio di un vero e proprio scavo archeologico nel suo territorio.
I lavori stanno interessando l’area centrale della piazza Sant’Antonio e, per il momento, l’indagine si svolge sullo strato superficiale e solo in una parte della zona individuata dalle indagini preliminari. La speranza iniziale, come in molti sanno, era quella di rintracciare la cripta bizantina di cui parla lo studioso Cosimo De Giorgi nel 1888. Invece, per il momento, lo scavo ha portato alla luce testimonianze d’altro tipo, ma altrettanto importanti per la storia del paese. Gli archeologi hanno rinvenuto, infatti, alcune tombe, vicine tra loro e coperte con lastroni di pietra. La prima tomba analizzata ha restituito due defunti deposti nella stessa fossa ma molto probabilmente seppelliti in momenti diversi (la tomba può essere stata riutilizzata). Ora i lavori continueranno per ripulire tutte le altre tombe e per indagare anche la parte restante dell’area archeologica.
La dott.ssa Cinzia Mazzotta, che conduce gli scavi, spiega che questo è probabilmente il vecchio cimitero del paese, quello che sorgeva tutto intorno alla chiesa madre; e avanza l’ipotesi che potrebbe risalire all’età moderna, forse al 1600. È ovvio che notizie certe sulla natura e la datazione delle tombe potranno venire solo dall’analisi accurata degli scheletri e di eventuali altri reperti presenti nelle fosse.
Al momento dobbiamo essere contenti di questo ritrovamento, importante perché è una delle pochissime testimonianze sul culto dei morti a Borgagne prima dell’età contemporanea. Queste tombe, inoltre, sono quasi sicuramente anteriori anche alle bocche di sepoltura che ancora oggi possiamo vedere nel pavimento della chiesa madre, e che sono degli ossari risalenti alla fine del ‘700.
A Borgagne, infatti, come nel resto dell’Italia, fino alla fine del XVIII secolo l’usanza più comune era quella di seppellire i propri cari al di sotto o nei pressi delle chiese. L’utilizzo dell’attuale cimitero è, d’altronde, relativamente recente: la creazione dei cimiteri fuori dall’abitato si è diffusa solo dopo il 1806, quando fu esteso all’Italia l’editto napoleonico di Saint-Cloud, che aboliva le vecchie pratiche funerarie.
Adesso non ci resta che aspettare di conoscere gli sviluppi degli scavi nei prossimi giorni.
Alberto Rescio