Melendugno: incontro con i progettisti TAP
Proviamo a seguire le vie del gas. Proviamo a ricostruire la vicenda della piattaforma di S.Foca. Una vicenda con qualche silenzio di troppo. Quello delle forze politiche e delle amministrazioni dei comuni interessati all’attraversamento del gasdotto.
Una storia che parte dall’Azerbaijan e che si sarebbe dovuta concludere a Brindisi. Dove, come giustamente fanno notare i NO TAP in un loro documento, si sarebbe potuto raccordare immediatamente con la rete Snam senza intaccare aree di particolare pregio naturalistico e evitando dolorosi attraversamenti sulla terra ferma.
Ma ci sono delle ragioni per cui il punto d’attracco doveva essere un altro: cioè S.Foca. Sono delle ragioni “socio-ambientali”. La multinazionale svedese ha pensato che sarebbe stato molto più facile attraversare i piccoli comuni della provincia di Lecce, piuttosto che provare a farlo a Brindisi, dove il progetto avrebbe incontrato sicuramente maggiori resistenze.
La piattaforma che ha fatto ammainare la bandiera blu a S.Foca è soltanto uno delle prime tappe, appunto, di questa vicenda. È prevista anche la costruzione di una centrale di depressurizzazione “grande quanto un campo di calcio” nel comune di Melendugno. Continuare con il gasdotto potrebbe significare trivellazioni sulla costa, espianti di ulivi secolari. Potrebbe davvero significare compromettere le peculiarità di un territorio e della sua economia. Si sta correndo seriamente il rischio di una mutazione genetica. Il rischio di passare da un’economia turistica, anche se per pochi mesi all’anno, a terra di conquista delle compagnie energetiche.
Questa è la cifra di questa storia, come di tante altre. Una storia che le associazioni si sono impegnate sin da subito a portare nello spazio pubblico, trovando un muro di gomma. Infatti dal 13-4-2011, giorno del primo comunicato stampa, si sono susseguiti appuntamenti, proposte. Come quella più significativa della riconversione di Cerano da centrale a carbone a centrale a gas.
Nonostante le difficoltà, i colpevoli silenzi, le diffidenze, la mobilitazione sembra ad un punto di svolta. Il 16 febbraio ci sarà a Melendugno, presso la sala convegni, alle ore 17 un incontro informativo con i progettisti TAP. Un’occasione per un dibattito pubblico senza veli, senza reticenze. Un’occasione per le comunità locali per riappropriasi del diritto alla partecipazione.
Un’occasione di riscatto anche per la politica. Nella speranza che ritrovi il coraggio di svolgere finalmente un ruolo a difesa del bene comune, degli interessi diffusi del nostro territorio.
Marco Termo