Poveri Ulivi
Nonostante l’opposizione del comune di Carpignano Salentino, sul cui feudo insiste l’appezzamento di terra, il parco fotovoltaico sulla provinciale Martano – Melendugno vedrà la luce, se non l’ha ancora vista.
Le foto documentano eloquentemente la riduzione in deserto di quello che – una volta – era un rigoglioso uliveto. Ma si, chi se ne frega.
Per molti proprietari di appezzamenti di terre, per lo più incolte, “pecunia non olet”, per dirla con i latini, i soldi non puzzano, anzi!. Fa niente se distruggono un territorio, non ne sentono l’appartenenza, evidentemente. Accade così che, ulivi secolari (giusto per ottemperare alle disposizioni regionali che vogliono l’immediato reimpianto dell’albero sradicato), sono miseramente ridotti ad arbusti frangivento. Per riferire di una espressione che non ci è mai piaciuta, “fatta la legge, trovato l’inganno”, ma tant’è!
Chissà se il presidente Vendola è a conoscenza di queste deviazioni? Ma perché dobbiamo essere proprio i primi della classe, noi pugliesi, per la produzione di energia da fonti alternative, se già produciamo più del nostro fabbisogno e senza alcun ritorno economico, ma con elevatissimi rischi per la salute. Ma è a conoscenza il buon Vendola della distruzione di territorio che sta avvenendo nella regione? Affidare alla responsabilità di proprietari della terra su cui deve sorgere un impianto l’applicazione di una legge che presenta paletti mobili, senza alcun controllo, non è stata una trovata brillante. Come mettere un lupo affamato a guardia di un gregge. Oltre che scrivere e denunciare all’opinione pubblica, a noi come a tanta altra gente, non rimane che assistere impotenti.
Fernando Durante