Aneddoto del giro nella Grecìa con l’Associazione PugliaSwiss
Insieme ad un gruppo di giornalisti milanesi, in giro per il basso Salento, e nella Grecìa Salentina, ha viaggiato anche il presidente di “PugliaSwiss”, Orazio Venuti. Nativo siciliano, ma fortemente innamorato del nostro Salento e della Grecìa Salentina, in particolare. E’ stato un piacevole incontro, la scoperta di una persona piena di entusiasmo, di spirito di iniziativa e tanto amore per le nostre terre. Interessatissimo a quanto accade dalle nostre parti ( riceve il Nuovo Quotidiano di Puglia ogni giorno) ha espresso il desiderio di avere un contatto permanente con i nostri fatti quotidiani, attraverso il nostro giornale, “Corte Grande”. Naturalmente ho dato tutta la nostra disponibilità. Fra l’altro, i prossimi 22 e 23 maggio, la sua Associazione ha organizzato un convegno al Palazzo dei congressi di Lugano, il capoluogo della Svizzera italiana, dal titolo: “La Puglia protagonista”. A dimostrazione che il tema è scontato per il nostro, distribuisce sul suo territorio i nostri prodotti alimentari. Dalla pasta Divella, ai vini della tenuta di Albano Carrisi, al caffè Quarta e tanti altri prodotti tipici. Per il congresso- poi- ha previsto incontri bilaterali con Piccole e medie imprese del luogo (8.500 soci), Asso II Suisse (associazione di imprenditori italiani in Svizzera), The latern research (Network di analisti finanziari), Sapori di Puglia. Io gli ho già inviato una e- mali, nel tentativo di fargli sentire immediatamente il mio/nostro interessamento, ma non ho ancora ricevuto alcun segnale di ricezione. E’ probabile che non sia ancora rientrato in sede. Attendiamo con fiducia. Nei vari discorsi di cui abbiamo parlato, ho accennato anche ad un gemellaggio fra Zollino ed un paese della Svizzera tedesca, Staefa, che dagli anni 50, e fino tutti gli anni 80, è stato il paese che ha ospitato il maggior numero di zollinesi emigrati. Idea che lo ha entusiasmato. Anche per questo motivo sarò presente a Lugano in maggio e, mi auguro, insieme ad Antonio Chiga, vicesindaco ed assessore alla Cultura del paese. Cosa dire- poi- della presenza dei giornalisti milanesi?. Bhe! Secondo me abbiamo perduto l’ennesima occasione di far conoscere le nostre cose più belle, immolate sull’altare del mercato. Perché dico questo? Perché, contattati nel corso della Bit (Borsa italiana per il turismo), a Milano, sono stati traghettati in località che hanno, immagino, pagato per averli. Trascurando molte altre cose belle. Per dire, a Calimera sono stati inchiodati- per ore- in chiesa ad ascoltare le poesie e le cantate della Passione in grico, senza comprendere, naturalmente, nemmeno una parola. Solo per dire, siamo depositari di una lingua arcaica che conserviamo (chissà per quanto ancora) con passione, in alcuni paesi si parla ancora. Per carità, una presenza importante, forse la più importante per la nostra cultura, per la nostra storia. Parlarne sarebbe stato cosa meritoria. Ma ascoltare poesie, senza comprendere una sola parola, mi è sembrata la riproposizione della famosa “Armata Potemkin” di fantozziana memoria. Della compagnia ha fatto parte Michele Sangineto, un liutaio che sarebbe stato interessante ascoltare. Con altri, non ho avuto la possibilità di parlarne per quanto mi avrebbe fatto piacere. Forse, sarebbe stato più interessante far vedere le cose belle dei nostri paesi, e ce ne sono tante. Non era stata prevista neanche una visita in città, poi recuperata. Andrà meglio la prossima volta. Incrociamo le dita.
Fernando Durante
Era la corazzata, e non l’armata, Potëmkin…