Il voto é il potere del cittadino
Manca poco ormai. Fra circa una settimana sapremo chi avrà l’onore e l’onere di rappresentare per i prossimi cinque anni i cittadini di Melendugno e Borgagne e di dare voce alle loro esigenze, senza mettere, ci si augura, le proprie e quelle dei propri amici al di sopra o addirittura al posto di quella dei cittadini.
Votare significa scegliere con coscienza e in completa autonomia. E’ un diritto inalienabile e dovere civico, attraverso cui si esprime la libertà individuale e si esplica la vera e propria funzione del cittadino nella realtà statuale. Personale, eguale, libero e segreto sono le caratteristiche del voto nel nostro Paese. Ciò significa che il suo esercizio deve essere diretto e non può essere delegato; che ogni voto ha lo stesso valore e non sono ammessi voti multipli; si deve assicurare, poi, al cittadino di poterlo esprimere senza nessuna pressione, costrizione o minaccia, che possa condizionarlo e infine è vietata qualsiasi forma di controllo su di esso.
Con il Decreto Legge n°49 del 1 aprile 2008 si vieta di introdurre all’interno della cabina elettorale telefoni cellulari o qualsiasi apparecchiatura in grado di fotografare o registrare immagini. In caso di violazione di tale divieto si è passibili di denuncia all’autorità giudiziaria competente con successive sanzioni detentive e pecuniarie. Contravvenire a tale norma, che rafforza quanto previsto dall’art. 48 della Costituzione, è infatti un reato penalmente perseguibile.
Armati di tessera elettorale e carta d’identità rechiamoci il 6 e il 7 maggio a compiere l’atto supremo della democrazia: la scelta dei nostri rappresentanti. Partecipare alla determinazione della futura maggioranza comunale è un modo per autodeterminarsi, poiché chi deciderà per noi non sarà altro che lo specchio della società in cui viviamo con le sue degenerazioni e peculiarità.
L’elettore ha un potere, che si cerca di comprare con promesse magari di lavoro o di estorcere, con la violenza e a minaccia, ed è proprio quello che ci rende protagonisti e non spettatori passivi della nostra storia. Ognuno di noi ne possiede una porzione, ma senza la dignità e la libertà esso diventa una scatola vuota, una catena con cui si viene imprigionati e si diventa servi, i cui diritti sono mere concessioni.
E con le parole di Borsellino: “Il cambiamento si fa dentro la cabina elettorale con la matita in mano. Quella matita, più forte di qualsiasi arma, più pericolosa di una lupara e più affilata di un coltello”.
Palmina Surdo