Melendugno: la festa di Marco Potì
Alla fine vince Marco Potì con 2597 preferenze, 233 voti in più rispetto a Marino Giausa, secondo classificato.
Un vantaggio non eccessivo ma che appare abbastanza chiaro sin dall’inizio dello spoglio. La tendenza è sin da subito quel 37% a 35% che si confermerà fino alla fine, c’è sempre quella manciata di voti a separare i due candidati.
Il terzo posto è invece di Roberto Felline, con 1569 preferenze. È stata, quindi, una corsa a due. La differenza sembra che l’abbia fatta la campagna elettorale.
La vittoria di Marco Potì è il frutto di un partito, e di una famiglia anche, ancora molto radicati sul territorio, dove la politica è sempre quella di una volta. Fatta di incontri in sezione, di attenzione a tutti i particolari, con uno sguardo sia nazionale che locale, di un rapporto ancora forte con il tessuto popolare. Un rapporto che non si è mai spezzato, i dati di ieri lo confermano.
Anche la campagna elettorale quindi è stata all’altezza di un partito radicato nel territorio. Non è mancata l’organizzazione, la capillarità nella ricerca del consenso. Ha contato molto anche la simpatia del candidato sindaco Marco Potì, che ha saputo portare un cognome che poteva essere ingombrante con molta leggerezza.
Alla chiusura dello spoglio è iniziata la festa, il più acclamato è Fabio Bufano, la sua affermazione è stata straordinaria, 583 preferenze personali. Sarà lui il prossimo vicesindaco. Intanto la piazza si colora di bandiere del Partito Socialista, mai viste tante. Dalla sezione del Psi intitolata a Salvador Allende i sostenitori innalzano immagini di Vittorio Potì, partono applausi, cori, in molti piangono. Dopo un po’ si arriva nella vicinissima piazza Sandro Pertini, il vincitore di questa tornata elettorale chiama sul palco tutti i candidati, ringrazia quanti si sono prodigati sin dall’inizio in questa battaglia. Chiede subito un minuto di silenzio per il compianto Vittorio Potì, ancora lacrime, sale sul palco anche Giorgio, primogenito di quest’ultimo, è emozionato anche lui.
Intanto, arrivano mazzi di garofani. Il minuto di silenzio viene rotto da un applauso. Si riparte, è ancora Marco Potì a parlare: “come si può tranquillamente vedere non sono solo come qualcuno insinuava. Sono con voi, con tutti voi. Sarò il sindaco di tutti i cittadini di Melendugno e Borgagne. Siamo un’unica comunità, nessuno dovrà vergognarsi di essere di Borgagne, non ci sono cittadini figli di un dio minore. Sono cosciente dei problemi, delle difficoltà di cui dovremo farci carico. Delle poche risorse a disposizione dei comuni, che sono l’istituzione più vicina al cittadino”.
Intanto irrompe nella piazza Fabio Bufano portato in trionfo dai suoi sostenitori, la folla trionfante chiede un suo intervento. Prende la parola: “ho attraversato un momento difficile, non politico ma personale. Voglio solo dirvi, se sbaglieremo ci correggerete”. Ancora applausi, ancora lacrime, ancora mazzi di garofani.
Il microfono ritorna a Marco Potì: “Andremo a festeggiare anche a Borgagne, sono convinto che anche lì troveremo un palchetto con un microfono per festeggiare insieme ai cittadini”. I candidati scendono dal palco e la festa si trasferisce altrove.
Qualcuno cerca di fare i conti, di capire come sarà composto il nuovo consiglio comunale, nella confusione non ci riesce. Ve lo diciamo noi: Marco Potì, Fabio Bufano, Oronzo Cisternino, Simone Dima, Giusy Doria, Angelica Petrachi, Sandro Potenza, Anna Elisa Prete, Marino Giausa, Mauro Russo, Roberto Felline.
Marco Termo