A Carpignano iniziativa concreta per la Memoria dei Caduti
Previsto un aiuto economico per far rimpatriare i resti dei Caduti
Dopo l’8 settembre 1943, più di 800.000 italiani (civili e militari) sono stati fatti prigionieri e deportati nei campi di concentramento tedeschi dislocati nei territori del Terzo Reich.
Un gran numero di questi vi trovò la morte dopo atroci sofferenze, solo ed esclusivamente a causa del loro pensiero, della loro religione o per la divisa che indossavano.
Migliaia d’italiani che non sopravvissero alle vessazioni inferte, furono sepolti sul suolo tedesco, austriaco e polacco.
Nell’immediato dopoguerra, a causa delle enormi difficoltà di comunicazione e di ricerca, la maggior parte di questi ragazzi furono dati per dispersi.
Nel 1951 il Governo italiano ratificò una legge (204/51), che, con il secondo comma dell’articolo 4, vietava il rimpatrio delle salme sepolte nei cimiteri militari italiani all’estero dal Ministero della Difesa (Commissariato Generale Caduti in Guerra – Onorcaduti).
Nel biennio 1957/1958 lo stesso Commissariato iniziò la ricerca dei caduti sepolti nei territori sopraccitati, riesumandoli e trasferendone i Resti nei cimiteri militari di Amburgo, Berlino, Francoforte sul Meno, Monaco di Baviera (Germania), Mauthausen (Austria) e Bielany-Varsavia (Polonia). In questi cimiteri furono raccolte le Spoglie mortali di oltre 16.000 italiani.
Gran parte dei parenti di questi ragazzi non furono mai informati del lavoro svolto da Onorcaduti, rimanendo in attesa di chi non sarebbe mai più tornato.
Alcuni anni fa un signore di Verona, Roberto Zamboni, dopo aver fatto modificare la legge 204/51 ed essere riuscito a rintracciare il luogo di sepoltura di tutti questi caduti, ha iniziato a ricercarne i parenti per informarli di dove si trovavano sepolti i loro cari.
Per senso civico, per dovere d’informazione, e perché nessun altro lo faceva, questo signore ha dedicato gran parte del suo tempo libero a questo tipo di ricerche, che ha avuto cura di riportare integralmente nel sito DIMENTICATI DI STATO, all’indirizzo www.robertozamboni.com.
L’attuale legislazione (Legge 365/99) prevede che tutte le spese per la riesumazione e il rimpatrio dei caduti sepolti all’estero sia, ingiustamente, a carico dei richiedenti. Tali spese, che possono arrivare fino ai 3000 euro (dipendono dal luogo di riesumazione del caduto e da altre varianti), non sono una cifra esorbitante, ma il gesto nei confronti di chi ha perso un congiunto tra mille sofferenze in un campo di concentramento, è sicuramente mortificante. Per i parenti dei caduti questo rappresenta un danno oltre alla beffa.
L’ Amministrazione Comunale si rende disponibile a far rimpatriare i resti dei caduti partecipando alle spese che i famigliari dovranno sostenere.
Ritenendo tale gesto generoso ma soprattutto dovuto, a italiani, nostri conterranei, che hanno sacrificato la propria vita perché il nostro futuro fosse migliore, un gesto che esprimerebbe riconoscenza verso tutti i caduti e i loro congiunti.
Invitiamo tutti i cittadini che abbiano dei congiunti caduti in guerra sepolti in paesi lontani a chiedere notizie più dettagliate presso l’Ufficio Anagrafe.
IL SINDACO
Roberto ISOLA