Carpignano: ecco il programma della Summer School
Dal 3 al 7 settembre “Baratto, snodi, scambi tra performing art e community care”
Dopo la conferenza stampa del 30 agosto scorso, qui di seguito pubblichiamo il programma della Summer School di Carpignano Salentino.
Responsabile scientifico: Salvatore Colazzo (Professore ordinario di Pedagogia Sperimentale Università del Salento).
Coordinatore tecnico: Paolo Petrachi (Associazione “Officine Culturali”).
L’iniziativa, promossa dal Consiglio Didattico dei Corsi di Area Pedagogica, dal Dipartimento di Storia, Società e Studi sull’Uomo dell’Università del Salento e dalla Rete Italiana di Cultura Popolare, si svolge a Carpignano Salentino, grazie alla collaborazione di:
Comune di Carpignano Salentino
Associazione Culturale “Officine Culturali” di Carpignano Salentino
Gode del patrocinio della SIAF, un’associazione professionale che unisce i counselor e gli armonizzatori familiari. La frequenza consente ai componenti dell’associazione di acquisire crediti vantabili nell’ambito dei loro programmi di aggiornamento professionale e formazione continua.
Hanno offerto altresì la loro collaborazione:
Università Popolare della Musica e delle Arti “Paolo Emilio Stasi” di Spongano (Lecce)
Fondazione “Terra d’Otranto”, Nardò (Lecce)
Associazione di Promozione Sociale “Artémis”, Lecce
Associazione Culturale “Improvvisart”, Lecce
Associazione Culturale “Ampiamente”, Salve (Lecce)
Associazione Culturale “Pepe Nero”, Lecce
Associazione Culturale “Protocaos”, Galatone (Lecce)
Associazione Culturale “Cerchi d’Acqua”, Lecce
Associazione Kinetès/ Arte – Cultura – Ricerca – Impresa, Benevento.
“EspérO”, azienda spin-off dell’Università del Salento.
L’iniziativa è seguita dalla web-radio della Rete Italiana di Cultura Popolare e dalla web-tv del Laboratorio di tecnologie per la comunicazione educativa del Centro Ulpia dell’Università del Salento.
Docenti universitari coinvolti, che saranno presenti e offriranno il loro contributo alla Summer School:
Franco Perrelli, Università di Torino
Nicola Savarese, Università di RomaTre
Salvatore Colazzo, Università del Salento
Mariano Longo, Università del Salento
Paolo Apolito, Università di RomaTre
Antonia Chiara Scardicchio, Università di Foggia
Nicola Paparella, Università Telematica “Pegaso” di Napoli
Franca Pinto Minerva, Università di Foggia
Del Prete Rossella, Università del Sannio
Salvatore Bevilacqua, Scuola di Alti Studi, Ginevra
Giovani ricercatori, dottori e dottorandi universitari aderenti:
Hanno inoltre aderito, gli operatori del settore:
Finalità e obiettivi della Summer School
La scelta di Carpignano Salentino non è casuale: nel 1974 vide la formulazione, grazie ad Eugenio Barba e l’Odin, lì presenti per preparare uno spettacolo in un contesto ben lontano dai luoghi ordinari della loro operatività, del principio del “baratto culturale”, diventato uno dei caposaldi del Teatro di comunità.
Le arti performative si prestano a promuovere empowerment comunitario, attraverso la messa in forma delle differenze e il loro confronto, creando zone di scambio comunicativo, che riducono la conflittualità tra le identità e le rendono disponibili a forme di dinamico equilibrio.
Coloro che svolgono lavoro di cura (siano docenti, assistenti sociali, educatori, psicologi, counselor, mediatori) ricavano dalla conoscenza dei dispositivi propri del Teatro sociale e di comunità elementi funzionali ad interventi su gruppi più o meno ampi, per incrementare il loro senso di autoefficacia, inducendo processi di riflessività mediata dall’impegno del corpo e delle sue risorse comunicative.
Gli artisti, gli operatori culturali e gli organizzatori di eventi possono trarre dalla frequenza delle attività formative della Scuola opportunità per acquisire una sensibilità alla dimensione sociale della loro azione.
Come si sviluppa la Summer School?
La mattina è dedicata all’approfondimento teorico del tema della Summer School, ossia il ruolo delle arti performative per lo sviluppo di comunità. Non si tratterà di lezioni frontali, ma piuttosto di stimoli di riflessione proposti da uno o più studiosi. Tali stimoli potranno partire da un’esperienza, potranno affrontare questioni squisitamente teoriche o metodologiche: serviranno come base per avviare un dibattito, che si spera intenso e produttivo. La presenza di giovani ricercatori, con funzione di animatori, consentirà di stimolare ulteriormente gli allievi a contribuire, collaborativamente, a forme di reflective learning.
Il pomeriggio parte dalle ore 15. Dopo 45 minuti di training, affidati a Laura Giannoccaro ed Emanuele De Matteis, comincia il Laboratorio. Questo è condotto da Antonio Damasco, direttore della Rete Italiana di Cultura Popolare e regista teatrale, con la collaborazione di Luigi Mengoli, Rocco De Santis e Ada Manfreda. Quattro ore di intenso lavoro (dalle 16 alle 20) per pervenire, a partire da una serie di materiali messi a disposizione dall’Associazione “Pepe Nero”, nell’ambito del Progetto “Rete dei caselli”, ad una ipotesi di spettacolazione.
Il “Dopo cena”, vi saranno momenti performativi ovvero la visione di alcuni video, prodotti nell’ambito delle ricerche dei relatori.
Le proposte performative e video del “dopo cena”
Antonio Damasco proporrà lo spettacolo “Juve-Napoli 1-3: la presa di Torino”; Franco Perrelli il documentario “Splendore delle età”; Luigi Mengoli il video “Gnosi se auton”; Paolo Apolito la videoricerca ” Keeping Together in Time. Corpo, festa, musicalità comunicativa”; Antonia Chiara Scardicchio alcuni brani di un videodocumentario “I monologhi delle mammelle. Donne tra cancro e resurrezione”.Salvatore Patera proporrà alcuni esempi di cinema partecipativo; Salvatore Bevilacqua il videodocumentario: “Les années Schwarzenbach”, film sull’emigrazione italiana negli anni Settanta del secolo scorso in Svizzera; Mauro Marino l’esperienza di “Storiarsi”, un Laboratorio di scrittura con gli utenti del SERT; Giorgio Colopi il video “Le Storie sul posto”; Rocco De Santis e Salvatore Colazzo propongono “Le donne di Odisseo. Un’ipotesi di laboratorio di teatro-musica”; Fernando Bevilacqua proietterà il video “Rito sacrificale in tre movimenti”; Nicola Savarese il film “In cerca di teatro. L’Odin Teatret di Eugenio Barba nel Salento” (RAI 1974); Paolo Petrachi un percorso fotografico sulla presenza dell’Odin di Eugenio Barba a Carpignano Salentino nel 1974; Fabio Musci un video sull’improvvisazione teatrale.
Le mostre fotografiche
Durante le giornate della Summer verrà allestita la mostra fotografica “Quadari” di Luigi Mengoli.
La Redazione