Presepi e dintorni
La ricorrenza delle festività natalizie conosce quest’anno una versione insolita, nel senso di iniziative con finalità non religiose ed anche di dissenso non più fra credenti e laici.
A Maglie, per esempio, il consigliere- UDC, Mario Chirilli, ha denunciato Sindaco ed Assessori per aver distratto operai dai lavori comunali alla costruzione di un presepe nel Convento delle suore Vincenziane, con un minacciato esposto alla Corte dei Conti.
In una scuola di Cattolica è stato espresso disappunto verso la docente di Italiano che, sacrificando le lezioni, ha impegnato la scolaresca nella preparazione di un presepe, finalizzata alla educazione per una “paesaggio artistico”.
A Lecce nel 2008 fu contestata da genitori e politici la nuova dirigente dell Elementare Diaz per aver disposto la realizzazione di un solo presepe centrale per la scuola, al posto di altri in ogni singola classe
A Copertino da oggi si svolgeranno diverse iniziative: per un “Presepe Biblico”, promosso dall’ “Ass.ne Amici della Grottella”; per un “Concorso Presepe in famiglia”, bandito da Comune, Pro Loco, Provincia e Regione; per un “Presepe Itinerante”, preparato dall’Istituto Comprensivo “Gianserio Strafella, che sfilerà per le vie cittadine con l’esibizione anche di bambini di pochi anni.
Il dirigente scolastico con lussuose locandine in quadricomia – lette di persona – ha invitato la cittadinanza alla visione di un cortometraggio “Accadde una notte” e anche gli scolari ad “…esultare con noi pe la nascita di Gesù Bambino…”.
Ho consultato la segreteria per sapere della presenza quasi unica di bambini di genitori musulmani e per sapere del numero di alunni, non avvalentesi dell’ora di religione che si troveranno, non so come, ugualmente coinvolti.
Sta di fatto che, modificato dal Governo Craxi, nel 1984 il Concordato, non abbiamo più una religione di Stato, obbligatoria e quindi neanche un presepe obbligatorio. Oggi ci si giustifica per il rilievo da conferire alla tradizione, per la verità di una, tralasciando tutte le altre e realizzando iniziative apparentemente non confessionali, non previste neanche nell’ora di religione, destinata alla informazione dei fatti religiosi e non a pratiche catechistiche.
Sarebbe pacifico veder celebrato, bene e meglio, l’evento “natività” in Chiesa e, in subordine in famiglia, ma nella sfera pubblica, per rispetto ai principi di laicità e pluralismo, dovrebbe diventare utile e normale astenersi, evitando il timore o il dubbio di adesione conformistica o di malintesa sintonia con il potere ecclesiastico.
Giacomo Grippa (Lecce)
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