Grecìa Salentina: il presidente non si dimette
Forse doveva dimettersi. Alla fine, però, Luigino Sergio, presidente dell’Unione dei comuni della Grecìa Salentina, si è limitato a minacciarle per l’ottava volta, “avrei intenzione di fare un passo indietro”, ha dichiarato.
Per stanchezza, perché ci sarebbe tanto da lavorare e si sentirebbe solo. Non per altri nascosti motivi. Anticipata dai boatos che annunciavano le dimissioni già scritte, l’altra sera la seduta del Consiglio è stata particolarmente presenziata. Aggiunte all’unico punto all’ordine del giorno che riguardava, appunto, l’accorpamento di alcuni servizi, avevano sollecitato gli interessi. E, anche se non si è avviata nemmeno la discussione di merito, probabilmente, questa sarà la volta buona.
E’ stato- infatti- votato un ordine del giorno- proposto dal consigliere Wilson Castellano- in cui l’assemblea si dovrà riunire nei giorni immediatamente successivi alla festività dell’Epifania per procedere alla discussione degli accorpamenti. Anche perché la legge fa obbligo ai comuni al di sotto dei 5000 abitanti di associarsi fino al raggiungimento di tale numero entro il primo gennaio del 2013. A stimolare l’accelerazione sul tema è stata-oltre tutto – la decisione di due comuni dell’Unione, Castrignano dei Greci e Corigliano d’Otranto, di farlo per alcuni servizi (Polizia municipale, catasto e Protezione civile), attraverso la formula della convenzione. Atti ritenuti illegittimi dal presidente.
Tanto da ipotizzare un’azione di autotutela. Per statuto, ha ricordato, i comuni che hanno aderito all’Unione ne avrebbero trasferito alcune funzioni. Anche l’Anci, a cui avrebbe chiesto un parere, pare, si sia ritrovata sulla stessa posizione. In una lettera inviata dal presidente a tutti i sindaci aderenti il 4 ottobre scorso per sollecitare la gestione associata di funzioni scrive:” le faccio presente che ai sensi dell’art. 32 del D.lgs n.267/2000…lo statuto individua le funzioni svolte dall’Unione…”. Ciò significherebbe, secondo l’interpretazione di Sergio che “le funzioni comunali da svolgere attraverso l’Unione sono state devolute ad essa con l’approvazione dello statuto unionale (art. 8 c.2)”. Anche se, l’effettivo trasferimento deve essere effettuato attraverso “ apposito regolamento”. Regolamento che, ancora, non c’è. Anzi, nella missiva, si sottolinea la necessità di tale atto. A meno che non si voglia recedere dall’adesione all’Unione. Ed allora? Sembrerebbe aver ragione chi sostiene che non essendovi ancora in atto tale regolamento la cosa sarebbe più che legittima.
Fernando Durante
Gli articoli di Durante di contrassegnano sempre per chiarezza dei contenuti e lucidità nel ragionamento.
Ho riletto due volte questa news senza capirci una mazza…che Durante ci abbia messo solo la firma?
Carissimo,
le posso assicurare che il pezzo è del direttore Fernando Durante. Se posso aiutarla a comprendere i passaggi non chiari…