Reiterata Segheria Martanese
“Martano città degli alberi”: questa era la fama che, negli anni novanta, la nostra cittadina si era guadagnata con l’amministrazione guidata da Vincenzo Saracino che della riqualificazione ambientale aveva fatto uno dei suoi principali punti programmatici piantumando tremila alberi; circa uno per ogni famiglia.
Molte strade di Martano, oggi, grazie alle politiche con il pollice verde di quel decennio godono di una bella e rigogliosa vegetazione, che consente una migliore qualità dell’aria, e di un gradevole arredo viario “a verde” che pochi paesi del circondario possono vantare.
Da qualche anno è in auge una pericolosa inversione di tendenza caratterizzata da un altro slogan: “Martano città della motosega”, per via dei tagli spietati a cui colpevolmente, purtroppo, assistiamo.
Le giustificazioni portate avanti dalle tre (s)compagini (Conte, Micaglio, Coricciati) che hanno amministrato la città negli ultimi dieci anni sono insostenibili: dalla segnalazione del cittadino che vede nell’albero sul marciapiede prospiciente la propria abitazione un ostacolo alla sua bella vista, al problema delle radici, alle false allergie, alle barriere architettoniche, alla caduta delle foglie, ecc…ecc…
Politiche, queste, generanti una concezione del verde pubblico assolutamente deviante che fanno intravedere negli alberi un problema, una zavorra, un pericolo direi.
Gli ultimi due scempi sono stati consumati, nell’arco di 5 giorni, all’interno di due strutture pubbliche. Nell’area polisportiva attrezzata (tennis, calcio ecc…) tra via Soleto e vicinale “Capasa” dove sono stati abbattuti oltre 100 alberi (Cipressi, Pini, Eucalipti) e nell’area interna alla Scuola Media Inferiore “Clemente Antonaci” di Via Nizza dove sono stati recisi altri trenta alberi monumentali di Pino d’Aleppo. Alberi completamente rasi al suolo che non ci saranno più a fare ombra, a produrre ossigeno e ad abbellire la nostra Martano e le strutture che li contenevano al punto da far sperare ai ragazzi della media di non vedere staccati quelli di carta affissi sui vetri per l’addobbo natalizio. Bell’esempio che si trasferisce agli studenti frequentanti i plessi scolastici e le strutture sportive di Martano!
E’ quanto mai necessario domandarsi: “A chi (?) torna utile, economicamente, il taglio, l’eradicamento e l’irreparabile danno prodotto all’ambiente e alla comunità martanese”.
Non possiamo continuare a tollerare una situazione in cui da un lato si assiste agli espianti indiscriminati di alberi di pregio all’interno di istituti scolastici e strutture sportive e dall’altro all’indifferenza totale delle minoranze delegate al controllo di atti pubblici in rappresentanza e tutela dei beni di tutti i cittadini.
Anche se con ritardo è necessario fermare gli autori dei danni provocati ed allertare gli spettatori passivi, per evitare il peggio !!!!!!
Per educare all’attenzione, al rispetto, all’interesse e alla tutela dell’ambiente, nonchè ai problemi ad esso associati è necessaria la conoscenza, l’attitudine, la motivazioni e l’abilità di chi è delegato alla sua gestione a livello amministrativo e tecnico – gestionale.
Pertanto, non si può delegare il consigliere ai servizi cimiteriali alla tutela del verde pubblico. Per il suo limitante modus operandi dimostra di non distinguere i due settori; per gli alberi ricerca lo status di defunti ignorando, purtroppo non solo lui, che sono degli esseri viventi e che come tali hanno bisogno di manutenzione (potature, spollonature) con grande vantaggio per il benessere collettivo e ambientale e di contenimento dei costi per la cittadinanza.
Nel riconoscere l’abilità dell’Ufficio Tecnico Comunale, che con tali determine fa calare il consenso verso le amministrazioni e provoca le dimissioni anticipate delle stesse (Micaglio docet), è necessario, a tal proposito, ricordare l’urgenza di effettuare la potatura dei Pini d’Aleppo, grandi superstiti, di L.go Pozzelle e la manutenzione del resto delle alberate sulle (ormai poche) vie della città.
Paolo Saracino
Qualcuno dica alla signora Maria che la tendostruttura di Largo Primo Maggio non è costata un euro al Comune di Martano e porta benefici economici alla collettività come risultato dell’indotto generato. La “rasatura a zero” del verde pubblico ha un costo, peraltro elevato, per le casse comunali e benefici economici indotti a chi effettua la potatura. Non si paragonino due cose che non c’entrano nulla tra loro.
Sig. Efesto, non faccia il grande intenditore di economia; le tende di largo I Maggio sono un obbrobrio e non creano nè benefici economici nè generano indotto. Se al posto di ogni palo infisso nel terreno per reggere delle tende di plastica fosse stato piantato un albero (magari nel ’90) ce ne sarebbero 40 ed a costo di gran lunga inferiore; e, comunque “l’indottto” (termine a lei gradito)e i benefici economici della piazza non sarebbero cambiati. La regione (gestita dal centro sinistra) ha speso circa 280.000 euro per una struttura brutta e inutile; sono sempre soldi dei cittadini, da qualsiasi parte vengano. I comuni debbono spendere per il verde pubblico: debbono curarlo e quindi anche potare gli alberi,e se sono cadenti e pericolosi, estirparli e piantarne altri. Ringrazio Paolo, autore dell’articolo, che ha evidenziato come viene gestito il verde pubblico e l’ambiente a Martano e mi permetto di dire che sarebbe ora di aprire dibattiti su tutto quello che viene o non viene fatto nel nostro territorio. Forse sarebbe ora di cominciare a parlare dei nostri vari problemi …….che sono tanti e, forse, riusciremmo anche a risolverli……………..
A mio avviso,
bisognerebbe incentivare la cura degli alberi,
non tagliarli indiscriminatamente!
Saluti.
e dopo gli alberi abbattiamo le fontane…
…………e per essere fedeli al dettato della delibera di giunta, dopo gli alberi e le fontane ci tagliamo l’impossibile per abbattere i costi della politica……….
Il taglio degli alberi è diventato lo sport preferito di questa amministrazione.Secondo me c’è sotto qualcosa ,perchè prevenire alcune situazioni è molto semplice non c’è bisogno di arrivare ad abbattere un albero.Questo è un altro sfregio alla nostra comunità.
Sono una cittadina di Martano, e faccio presente che solo con l’amministrazione Conte-Coricciati, finalmente a Martano il verde inizia ad essere considerato…..(vedi sistemazione entrata cimitero via Caprarica e via Calimera) il tutto a costo zero con piante pervenute dalla forestale!!!!!
A proposito degli anni Novanta erroneamente denominata Martano città leghista; per tutto lo scempio di alberatura nordica piantumata(dall’amministrazione Saracino) sui marciapiedi.
N.B. alberi nordici non climatizzati per le nostre temperature e quindi piante che provocano solo disturbi respiratori ed altro ai nostri figli, vedi numerosi certificati medici effettuati da esperti medici.
Presso il plesso scolastico di Via Nizza, solo chi sta chiuso presso il proprio studio o la propria abitazione, non vedeva che questi alberi andavano tolti già da parecchi anni, anzichè eseguire la potatura e spendere soldi dei cittadini( come si è fatto con l’amministrazione Saracino), essendo questi certificati da più tecnici come prossimi alla caduta.
Cara Federica, anche gli alberi del ’90 erano della forestale ed a costo zero, e degli stessi alberi ce ne sono dappertutto (vedi Lecce); il problema degli amministratori di Martano è che buttano solo un po’ di fumo negli occhi dei cittadini senza pianificare nulla. In quanto alle allergie, questo è un problema molto più vasto e non credo che chi è allergico lo sia solo a quel tipo di albero, magari è allergico anche all’ulivo……………ed in quel caso, senz’altro non avresti nulla da dire……………..
Gli acquisti delle palme usate per sostituire altri alberi non sono stato un affare per noi, molte di esse sono malate ed credo che, piano piano, molte saranno da estirpare.
Una volta la forestale forniva le piante nordiche senza climatizzatore. Il mancato acquisto, probabilmente per il costo troppo elevato, ha provocato i danni all’ambiente.
Gentile cittadina di Martano, soltanto ESPERTI medici possono attribuire i disturbi respiratori alle essenze arboree. Come, giustamente, osserva Maria il 99% delle allergie è provocato da essenze erbacee (graminacee, parietaria ecc….ecc…) e i MEDICI esperti sanno benissimo che tra le arboree che provocano allergie il principale è l’ulivo in fase di fioritura. Invero i MEDICI esperti ALLERGOLOGI non emettono certificati che imputano genericamente agli alberi la causa delle allergie. Così come la piantumazione di palme parassitate acquistate in quantità, per questo motivo a buon prezzo, serve a caratterizzare le manìe esotizzanti degli amministratori e a lasciare un segno; certamente negativo.
A proposito, trattasi di delibera di giunta!
………infatti è un’aggravante; le responsabilità dividendole, in questo caso, si moltiplicano.
Cara redazione (Fabio Tarantino) la tua reiterata falsa informazione mi fa pensare che tu lo faccia apposta! Gli alberi del campo sportivo (calcio) non sono stati assolutamente abbattuti, eppure mi sembrava di avertelo detto !
Mi spiace contraddirti, ma la riqualificazione ambientale fatta dall’amministrazione guidata da Vincenzo Saracino è stata controproducente per Martano. Avete piantato alberi su marciapiedi già stretti negando ai pedoni la possibilità di camminare in sicurezza su alcune strade di Martano; alberi ad alto fusto piantati a mezzo metro dai muri portanti delle abitazioni dei cittadini; avete asfaltato piazza I Maggio che era destinata a verde pubblico e non vi siete (e allora si poteva) peoccupati di far defluire le acque piovane delle zone circostanti con gravi disagi di tutto il quartiere. Per quanto mi riguarda, l’amminitrazione Conte e poi quella di Micaglio hanno continuato la dequalificazione ambientale spendendo, gli uni, per riasfaltare piazza I Maggio e gli altri, per metterci le tende. In conclusione, siamo nel 2013 e, nelle vie interessate dai famosi alberi degli anni ’90, i pedoni non hanno diritto ai marciapiedi, gli abitanti non hanno le minime opere di urbanizzazione primarie e le strade sono inagibili: C’è da dire solo che i cittadini sono il nulla. A martano ci adattiamo sempre, come e comunque……… Ci va bene tutto……….Le amministrazioni cadono non per gli alberi che si tagliano o che si piantano ma per altre beghe… A noi va tutto bene.
Si fa presto a tagliare gli alberi che danno respiro ad una città intera….perchè questi PSEUDOamministratori non si tagliano lo stipendio al posto di aumentarselo?
l’ordine maniacale è un segnale di disordine mentale. w gli alberi, w le foglie, w la terra e la giunta di martano caschi giù per terra!
gli alberi danno troppo colore, le radici danno fastidio, le foglie sporcano, il cemento è più pulito. questi amministratori sono molto ordinati. VERGOGNA!!!