E se domani…a Martano e dintorni, anzi, oggi e presto.
Un contributo per la crescita e lo sviluppo.
Nella totale assenza di indirizzi dalla politica nazionale di destra e, purtroppo, anche di sinistra, quella locale e ancor più le Amministrazioni territoriali devono elaborare sistemi economici di sviluppo direttamente collegati alle specifiche peculiarità dei luoghi, con le bellezze paesaggistiche, culturali e architettoniche che contribuiscono a caratterizzarli (abbiamo il primato mondiale dei beni culturali).
La Regione Puglia, ormai da anni, ha mostrato di rivolgere lo sguardo ad un modello di crescita basato sulle potenzialità del proprio paesaggio, per fortuna scampato, salvo eccezioni nelle Province di Taranto e Brindisi, alle aggressioni di uno sviluppo industriale selvaggio e disastroso.
Le recenti, seppur ancora timide, inversioni di tendenza nella problematica delle energie alternative, per effetto delle forti sollecitazioni di reti civiche e sensibilità ambientaliste, fanno sperare in un totale cambiamento di rotta.
L’ambiente e le caratteristiche territoriali, quindi, come modello di sviluppo economico.
Martano ( …e dintorni) non può sottrarsi alla sfida.
Viviamo luoghi con peculiarità urbanistiche, architettoniche e paesaggistiche palesemente titolati a contribuire alla crescita economica.
L’apertura dei mercati orientali e la conseguente esplosione dei flussi di mobilità, devono rappresentare la fonte di futura ricchezza; occorre, perciò, rafforzare la spinta alla tutela e alla valorizzazione dell’esistente, per favorirne la fruizione economica.
La politica locale, purtroppo, non ci aiuta.
A noi cittadini, quindi, tutte le iniziative, non esclusa l’azione di sostituzione popolare, legalmente regolata, per costringere i nostri Amministratori ad operare per il bene della Comunità.
E’ necessario e non più rinviabile porre sotto tutela tutti i beni culturali elencati nel Piano Regolatore Generale ormai in vigore dal 2005, istituirela CommissioneEdiliziaComunale, obbligatoriamente imposta dallo strumento urbanistico, e intraprendere tutte le iniziative possibili per rendere il nostro territorio appetibile alla fruizione turistica dei paesi emergenti.
Rasentiamo l’ovvio se affermiamo che la felicità urbanistica e la solarità della nostra Città, che tale deve rimanere, ha ormai varcato i confini locali per prospettarsi come luogo di permanenza più o meno stabile (il recupero del centro storico, seppur importante e meritevole, non basta – ci vuole di più).
L’aver incentivato la realizzazione di strutture di ospitalità non è per nulla sufficiente se non accompagnato da tutta una serie di azioni che suscitino l’interesse dell’ospite, il più possibile ampliato nell’arco temporale di permanenza.
Un Parco Naturale dell’agro di Martano e Comuni limitrofi (Zollino, Martignano, Calimera), caratterizzato da fazzoletti di terreno incastrati in pianori intervallati a serre, nel quale includere le colture agricole di specifica vocazione, possibilmente protette, è lo sbocco obbligato per sfruttare al meglio un patrimonio che è natura, ma anche storia, architettura, agricoltura e tradizione, in un contesto nel quale gli agri comunali rappresentano di fatto i giardini degli stessi Comuni.
Spetta a noi e soltanto a noi prendere piena coscienza dei tesori che ci circondano e finalizzarli alla loro migliore valorizzazione economica.
L’auspicio, dunque, che, se la politica non si muove, a noi CIVES, che nel contesto paesaggistico viviamo , non manchi il sobbalzo di orgoglio per ribaltare le sorti di questa nostra terra.
Avv. Donato Saracino