Martano: resoconto della presentazione del libro di Gianni Giannoccolo
Emozionante e coinvolgente il ritorno nella natia Martano del partigiano Gianni Giannoccolo per presentazione dell’ultimo suo impegno di ricerca storica dal titolo: “Resistenza: guerra civile o guerra giusta?”. Sottotitolo: “Il carattere della guerra di Liberazione contro il nazifascismo”, ed. Grifo.
L’inizio dell’incontro ha colto di sorpresa tutti i numerosi presenti per l’inatteso quanto gradito ingresso di un numeroso gruppo di giovani partigiani di Martano facenti parte del gruppo “Nati dalla Resistenza” al canto di “Bella Ciao”: una speranza.
“Mi tremano le gambe”, ha detto Giannocolo prendendo la parola per concludere i lavori, per dire dell’emozione che lo ha accompagnato l’intero procedere dell’appuntamento. Per ordine. Ai saluti del sindaco del paese, Massimo Coricciati, la parola è passata ai relatori, Anna Stomeo, docente di Italiano e Storia, nonchè presidente dell’associazione Itaca Min Fars Hus; Paolo Protopapa, docente di filosofia e storia; ed Egidio Zacheo, dell’Università del Salento, in assenza, quest’ultimo, di Maurizio Nocera, presidente dell’Anpi provinciale.
Tutti impegnati a dimostrare che la guerra fu guerra di “liberazione dal nemico, non guerra civile”, come- invece- sostenuto da altri autori. La Stomeo ha ripercorso le tappe più importanti della vita di Giannoccolo, già sindaco di Veglie, per due consiliature, e noto sindacalista. Trasferitosi a Correggio, in provincia di Reggio Emilia, è stato segretario della Camera del lavoro della laboriosa cittadina reggiana, nonché membro del Coreco di quella provincia.
“Un libro travolgente, uno dei più importanti sulla resistenza italiana, una guerra giusta, un libro di puntigliosa e documentata storia”, ha sostenuto la relatrice. Il volume, fra l’altro, vuole contestare l’insussistenza della tesi revisionista sostenuta da alcuni autori, secondo cui quella partigiana fu guerra civile (Pansa, Pavone). ”Quale storico di razza”, ha attaccato Protopapa, Giannoccolo si cimenta con gli attuali autori di analoghi trattati, dimostrando “passione nella ricerca illuminata da ratio”. Sottolineando che, “una guerra civile si combatte per la modificazione di un territorio, e ciò non è avvenuto, semmai è avvenuto il contrario, proprio per liberarla dal fascismo. Una guerra civile dà pari dignità alle parti combattenti e così non è stato, in quel momento il nemico tenta di rubare l’anima di chi lo combatte per diventare libero dal suo giogo, perciò ed una parte era con lui”, è l’appassionata sintesi di Protopapa, perciò, “ la resistenza è un patrimonio di tutti”.
Sanguigno ed appassionato l’intervento di Zacheo parla del libro di Giannoccolo come di una speranza in questo momento buio della politica italiana, “ è un ricerca di servizio che ci riconcilia con il nostro paese, è una speranza per il futuro”.
Poi, è toccato all’autore di prendere la parola, ma- come si è detto- l’emozione ha condizionato il suo intervento. “Avevamo meno di 20 anni quando siamo partiti per liberare l’Italia dal nemico tedesco”, ha ricordato. Si sarebbero ritrovati in 150 volontari nella Brigata Mazzini per- poi- arrivare a ben 870 che attraversarono il mare per liberare l’isola di Lesina (Croazia). “Ho scritto questo libro perché il passato non passa mai”, ha commentato Giannoccolo. E, parlandone rivendica la documentazione storica in esso contenuta. Polemizzando, continua, “ Giampaolo Pansa che ha messo partigiani e repubblichini sullo stesso piano ha fatto una operazione commerciale fidandosi delle dichiarazioni di Giorgio Pisanò, noto fascista”. Sull’intricato periodo che sta attraversando l’Italia ha sostenuto che: “in politica estera bisogna difendere il paese con passione qualunque sia la forza politica al governo”. Sono le 23 quando il convegno volge al termine, ma nessuno dei presenti ha abbandonato la sala K. Wojtyla, a dimostrazione dell’intensità emotiva e della passione che ha ispirato relatori e partecipanti.
Fernando Durante