Corte Grande aderisce alla campagna referendaria per una legge “Rifiuti Zero”
Anche per questo giornale è arrivato il momento di fermarsi e di riflettere sul proprio ruolo nella vita della nostra Comunità. In questi anni abbiamo rappresentato la sua coscienza critica e, curiosamente, il vero ed unico contrappunto dialettico delle amministrazioni comunali.
Ora riteniamo sia il momento di una ancora maggiore assunzione di responsabilità da parte del nostro gruppo. E’ necessario passare ad una fase più costruttiva e offrirsi come centro di aggregazione per tutte quelle forze politiche, sociali ed economiche che nella nostra città desiderano guardare al futuro sulle base di presupposti differenti da quegli attuali. Questo ruolo noi lo possiamo assumere solo attraverso la costruzione di un progetto nuovo, di un discorso alternativo, di una speranza che passi attraverso pratiche, narrazioni e valori differenti. Nei prossimi mesi, dunque, impegneremo noi e tutti i cittadini nell’elaborazione collettiva di temi da adoperare come potenti argani della trasformazione sociale della città.
Uno dei primi forum da cui intendiamo partire è quello dell’ecologia, assumendo come punto di attacco della nostra riflessione cosa un’amministrazione comunale può fare per risolvere il problema dei rifiuti da un punto di vista ambientale, della salute e, non ultimo, dei bilanci familiari di tutti i cittadini. Produrre meno rifiuti, pagare di meno un servizio più efficiente e trarre da questo stesso servizio opportunità collettive di risparmio e di investimento è possibile. Occorre solo cambiare prospettiva.
Per questo motivo Corte Grande aderisce alla campagna referendaria “Rifiuti Zero”, i cui principi vogliamo sostenere a livello nazionale e promuovere a livello locale. Il punto di partenza è prendere atto, collettivamente, che se la filiera della produzione di beni e servizi si conclude con la creazione di rifiuti, evidentemente nella filiera c’è qualcosa che non va. Tanto più che siamo costretti a ricorrere a meccanismi di smaltimento/incenerimento che, oltre ad essere dannosi per l’ambiente e rischiosi per la salute, sono sempre più insostenibili dal punto di vista delle tasse che devono garantirne il funzionamento.
L’obiettivo dell’azione referendaria è dunque quello di rendere in forma di legge una serie di principi in grado di correggere e risolvere la situazione attuale. In primo luogo, si chiede di spostare l’attenzione e le risorse finanziarie dal versante dello smaltimento e dell’incenerimento a quello delle pratiche di riduzione dei rifiuti, del riuso dei materiali e del riciclo delle componenti. Riducendo progressivamente il conferimento in discarica e l’incenerimento è possibile contenere l’inquinamento dell’atmosfera, del suolo, delle falde acquifere e della filiera agro-alimentare, oltre a limitare la distruzione irreversibile delle risorse naturali incorporate nel rifiuto.
In secondo luogo, puntare in modo deciso sulla trasformazione negli impianti di compostaggio della componente organica del rifiuto (il cosiddetto “umido”), consentirebbe di ottenere concimi da distribuire gratuitamente al settore agricolo oppure biogas non da bruciare ma da immettere nelle reti di distribuzione.
In terzo luogo, “Rifiuti Zero” comporta due cambi di rotta sostanziali: la separazione del servizio di raccolta da quello di smaltimento e riciclo; la riconversione degli strumenti di incentivazione economica dal lato dello smaltimento/incenerimento a quello del riciclo, attraverso una riduzione dell’IVA da applicarsi a beni e materiali oggetto di riuso e riciclaggio (per dare loro maggiore competitività rispetto ai beni prodotti con materiale vergine) e destinando parte di quella stessa IVA alla riconversione del sistema di gestione dei rifiuti.
Nel nuovo disegno di “Rifiuti Zero”, grande importanza riveste infine la responsabilizzazione degli enti locali e dei singoli cittadini. Il contributo economico delle amministrazioni comunali alla gestione del servizio sarebbe legato ai risultati ottenuti nelle pratiche di riduzione/riuso/riciclo. Allo stesso tempo, l’introduzione della “tariffa puntuale”, in luogo degli attuali sistemi di tassazione dei rifiuti, porterebbe elementi di responsabilizzazione di ogni singolo utente, il quale dovrà pagare il servizio sulla base della quantità e della qualità dei rifiuti prodotti.
Siamo convinti della necessità e della giustezza della campagna referendaria “Rifiuti Zero” e guardiamo a questa battaglia nella consapevolezza che gran parte dei suoi temi possa essere assunta al centro di un nuovo progetto di città, già da subito. Ci impegneremo nei prossimi mesi a misurare e raccogliere il consenso dei martanesi attorno a questa nuova prospettiva, cominciando dall’informazione e dal confronto pubblico.
Antonio Bonatesta
Fabio Tarantino
Beh, iniziativa molto molto interessante, complimenti a “corte grande” si è dimostrato molto sensibile a questo argomento, e questo è davvero molto bello! Complimenti!
L. M.