Oreste Caroppo scopre la “Quercia elegante” a Carpignano Salentino
A Carpignano Salentino, borgo simbolo di agricoltura e tradizioni fortissime e millenarie (documentate e riscoperte dal grande drammaturgo Eugenio Barba), la già ricca biodiversità salentina oggi si arricchisce di una gemma preziosissima. Proprio nel territorio di Carpignano Salentino è stato scoperto un inedito e unico esemplare al mondo di quercia, tanto da meritarsi quale nome scientifico lo stesso nome del suo scopritore, Oreste Caroppo, difatti questa perla rarissima di biodiversità è stata battezzata quale “Quercus caroppoi” e che per la sua innegabile bellezza e eleganza si è meritata il nome di Quercia Elegante di Carpignano Salentino.
L’esemplare scoperto è l’antichissima testimonianza ancora viva e vegeta del mitico, variegatissimo e lussureggiante “Bosco dei Greci”, e prima ancora dei Messapi, ricordato, a tutt’oggi, dagli anziani e dagli abitanti di questi luoghi magici; bosco di straordinaria bellezza che si estendeva da Calimera, dove ancora oggi, presso la famosissima chiesetta di San Vito, nel cui interno si trova l’apotropaica megalitica pietra forata, si possono ancora notare degli imponenti esemplati di Leccio (Quercus ilex, localmente chiamato in vernacolo “lizza”), guardiani e custodi di una delle porte di accesso nell’area boschiva che a partire la lì ammantava il territorio fino alle porte di Martano, comprendendo il borgo di Carpignano Salentino e Serrano declinando da un lato verso Borgagne e Roca Vecchia e le attuali marine di Melendugno quali Torre dell’Orso-Sant’Andrea-San Foca, fin su a congiugersi con la foresta delle Cesine e di Rauccio, la foresta di Lecce, e dall’altro lato unendosi a sud-est con l’area boschiva dei Laghi Alimini e Otranto, e a sud fino a fondersi con le selve (la Silva) della immensa e antichissima Foresta Belvedere, nel cuore del basso Salento, ricchissima di biodiversità mediterranea e di una relitta flora appenninica lì conservatasi grazie a particolari condizioni microclimatiche geologiche e orografiche sin dall’epoche preistoriche, e che a sua volta si congiungeva a sud con le macchie di Tricase ricche di Quercie Vallonee (Quercus macrolepis, specie quercina, questa, emblematica e vivente in Italia soltanto in Terra d’Otranto, salvata dall’estinzione locale grazie alla corale partecipazione spontanea dei salentini, che ne hanno preso le ghiande e l’hanno ripropagata quasi ovunque possibile; una mobilitazione civico-ambientalista che fa oggi ben sperare per una rapida massima diffusione di questa nuova e, forse, anche molto antica entità quercina, la Q. caroppoi, ritrovata e vivente in territorio di Carpignano.
Questa strabiliante scoperta, oltre a riempire di indicibile gioia tutti i cittadini del Salento, a dimostrazione dell’estrema importanze e vitalità che giorno dopo giorno ci regala questa straordinaria terra, impone un’importante presa d’impegno da parte di tutti, e, soprattutto, da parte di tutte le istituzioni, ovvero la doverosa attivazione di un programma di massima salvaguardia e tutela di questo esemplare unico al mondo con la creazione pianificata di una campagna di propagazione tramite un sano e doveroso piano di ripristino naturale dei luoghi storici, con sistematiche azioni di riforestazione e salvagaurdia, con azioni puntuali di bonifica-decementificazione e deasfaltizzazione, seguendo un certosino restuaro paesaggistico-territoriale. Un’entità botanica che ha bisogno dell’amore di tutti affinché le sue preziosissime ghiande siano raccolte e coltivate con massima cura negli orti e giardini del territorio pugliese per un’azione partecipata e condivisa volta alla salvezza di questa splendida, e bisognosa di cure, Quercia Elegante. Allo stesso tempo è importante la ripropagazione e diffusione da parte del Corpo Forestale dello Stato di questa inedita entità quercina.
documenti da scaricare sulla Quercia Elegante
Fonte: Forum Ambiente e Salute