Zollino: passaggio di consegne in parrocchia
Dopo quindici anni di apostolato a Zollino, presso la comunità parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, Don Antonio Russo lascia per raggiungere la sua nuova sede religiosa dedicata a Cristo Re, di Collepasso- fra l’altro- suo paese di origine.
Lo sostituisce don Francesco Greco, già viceparroco di Poggiardo, per quattro anni, una esperienza a Botrugno ed- attualmente- impegnato presso l’Ufficio cancelleria dell’arcivescovado, ad Otranto. A 31 anni, don Francesco affronta la sua prima esperienza da titolare di una comunità religiosa, pieno di entusiasmo.
Don Antonio, invece, a 69 anni riparte dal suo paese lasciando alle spalle tanti ricordi, non sempre piacevoli. Ma sempre nel rispetto di quell’apostolato che ha intrapreso a seguito di una esperienza scolastica da preside nella scuola. “Lascio un paese pieno di gente per bene, piena di cuore e di dignità, d’amore verso il prossimo”, commenta l’ex parroco. Ma, come in ogni esperienza, nel suo diario sono presenti anche dispiaceri, “come capita ad ogni buon padre”, ricorda, ma “oggi voglio ricordare i tanti momenti belli che mi ha fatto vivere questa gente, parto con il godo in gola, affido la comunità nelle mani del Signore, consapevole- peraltro- di lasciare la mia gente in ottime mani, nelle mani di un giovane pieno di entusiasmo e di voglia di fare”.
Ieri sera, alle 19, si è tenuta una messa alla presenza del presule otrantino, monsignor Donato Negro, che ha ufficializzato il passaggio di consegne.
E, proprio nel momento dell’addio, don Antonio lascia una eredità notevole nelle mani del nuovo arrivato. Saranno inaugurate anche le Opere parrocchiali, da anni abbandonate, che proprio l’opera dell’ex parroco ha riportato alla vivibilità, con i locali rinnovati e le strutture sportive recuperate.
La fresca voce di don Francesco non lascia adito a dubbi sulla sua voglia di fare. “ Ho sentito di questa bella presenza”, attacca il nuovo parroco riferendosi all’inaugurazione delle Opere parrocchiali, “ma le ho viste solo di sfuggita, immagino siano una presenza da sfruttare al meglio e mettere a disposizione dei giovani”. Riparte, quindi, la comunità senza stravolgimenti di rapporti, promette il prete. “Farò tesoro delle esperienze di chi mi ha preceduto, da don Nicola Vizzino ( parroco degli anni 80, già deceduto ndr), a don Fabio Villani (ora cappellano militare a Galatina ndr), a don Salvatore Farì (oggi titolare a Castrignano dei Greci ndr) per finire a don Antonio, a tutti i miei predecessori rivolgo un sentito ringraziamento”, dichiara il neo parroco.
Questo cambio, come in tutti gli altri analoghi, porta con se anche novità che, a volte, sconvolgono la vita stessa del paese. C’è chi giudica le nuove azioni benefiche chi, invece, da una interpretazione negativa. Dipende da quale punto di vista si osserva la cosa.
L’azione di un prete può- decisamente- migliorare quella vivibilità di cui ha bisogno una comunità, determinare uno slancio collettivo, soprattutto se in questo sono coinvolti i giovani. “Ci metterò tutta l’energia necessaria per coinvolgere i giovani che costituiscono il nostro futuro perché senza le forze nuove rischiamo il collasso”. Si riparte- quindi-da dove ha lasciato don Antonio con nuovo slancio. Il popolo cristiano attende con fiducia il suo nuovo pastore, per ripartire nella costruzione di una comunità più serena e vivace.
Fernando DURANTE