A proposito di promozione dell’acqua pubblica
E’ di queste settimane la notizia, oggetto di discussione dell’agorà martanese, della imminente adozione da parte dell’amministrazione comunale della “Casa dell’acqua”.
La proposta è giunta dalle file del movimento martanese “Cinque Stelle”, capeggiato dall’ingegnere Consiglio Rescio, che ha ripetutamente incontrato il sindaco Massimo Coricciati per perorare la “giusta” (?) causa della “rivendita” dell’acqua pubblica.
A noi di Corte Grande spetta il compito di andare oltre uno slogan simpatico e accattivante come quello della demagogica “Casa dell’acqua”. Andare oltre significa cercare di informarsi su: la reale volontà che spinge un ente pubblico come Acquedotto Pugliese al silenzio assenso sulla creazione di questi ulteriori punti di distribuzione; l’impresa, che per definizione deve produrre profitto, a promuovere come una grande innovazione culturale l’adozione di queste; la pubblica amministrazione, di qualsivoglia colore politico, a rifarsi l’immagine con questa “popolare” iniziativa; e, dulcis in fundo, un movimento politico, apartitico, fuori dalle ideologie, a proporre questa “sana” iniziativa come una battaglia per ridurre il consumo di plastica contro le multinazionali delle acque minerali imbottigliate.
Se davvero dovesse essere questa la ricetta giusta contro il Capitalismo delle multinazionali delle minerali, quanto meno bisognerebbe distribuire, gratuitamente per il cittadino, un prodotto/servizio sicuro, rispettoso degli stessi standard igienico sanitari che gli enti, erogatori dell’acqua pubblica, sono costretti ad osservare (D.Lgs. 31/2001) al punto di consegna rappresentato dalle fontanine e contestualmente dai contatori delle utenze private.
Pertanto, una volta soddisfatto il palato dei buongustai più esigenti che preferiscono l’acqua alla spina (producibile facilmente in casa con l’acquisto di un gasatore domestico), i consumatori di acqua liscia pubblica possono attingerla direttamente e gratuitamente dalle 13 fontanine comunali presenti nell’abitato di Martano, previo ripristino e manutenzione da parte dello stesso Comune proprietario. A garantirne la qualità è la ASL che, nel rispetto del Decreto Legislativo suddetto, più restrittivo di quello che regola le minerali imbottigliate, controlla l’acqua erogata mediante periodici prelievi alle pubbliche fontanine presenti in tutti i comuni.
Il tutto avviene a valle dei controlli effettuati dall’Acquedotto Pugliese che integra le indagini fisiche, chimiche e batteriologiche sull’acqua potabilizzata nei 5 impianti ubicati nelle seguenti località: Fortore, Sinni, Pertusillo, Locone, Conza con un monitoraggio continuo, durante l’anno, su oltre 390 mila parametri chimici e microbiologici attraverso i 6 laboratori “Certificati ISO 17025” e dislocati sul territorio regionale (Vieste, Foggia, Bari, Taranto, Brindisi, Lecce).
Inoltre, alcuni principali indicatori di potabilità vengono verificati in tempo reale attraverso un sistema di telecontrollo assicurando, in tal modo, la purezza dell’acqua ed elevati standard qualitativi delle acque condottate nelle reti cittadine di distribuzione fino al rubinetto di casa e alla fontanina pubblica.
Questi sono i criteri che, a parer nostro, la Pubblica Amministrazione ed i soggetti proponenti la “casa dell’acqua” non tengono nella giusta considerazione, e non rispettano gli esiti veri della battaglia referendaria del 2011 sull’acqua pubblica che, a proposito di slogan, recitava così “fuori i profitti dall’acqua”.
Chiediamo, pertanto, alla pubblica amministrazione di rendere esecutiva la delibera del giugno 2011 ripristinando e manutenendo le fontane pubbliche, chiedendo alla ASL maggiori controlli e attivando percorsi virtuosi di cittadinanza attiva tesi a sensibilizzare le tematiche della riduzione degli sprechi della preziosa risorsa e del ritorno culturale all’uso dell’acqua del rubinetto che conseguentemente porterà al minor consumo di plastica.
La Redazione
Se veramente ci fosse miseria si berrebbe l’acqua del rubinetto di casa che è ottima. Purtroppo, il consumismo, ha portato i cosidetti poveri a bere l’acqua che ristagna nella plastica per mesi, e non si sa quanto sia buona o magari cancerogena…………Anche l’acqua cosìdetta minerale contribuisce a fare il pil? Allora, mi raccomando bevetela……. io bevo dal rubinetto di casa mia.