Biodiversità e saperi locali: un convegno per una crescita alternativa del territorio.
Mercoledì 9 novembre alle ore 18.30, presso la Sala “Karol Wojtyla” in piazza Caduti a Martano, si terrà il convegno dal titolo “ Biodiversità e saperi locali. Le multinazionali a caccia di saperi comuni”, una delle numerose iniziative organizzate dall’associazione Save Salento, che nasce nel 2010 con l’intento di promuovere la tutela ambientale, paesaggistica, del patrimonio e della qualità della vita nella penisola salentina. Interverranno il docente di Pedagogia sperimentale dell‘Università del Salento, Salvatore Colazzo e i ricercatori dello stesso ateneo, Ada Manfreda, Salvatore Patera ed Ezio Del Gottardo, introdotti del Segretario dell’associazione, Antionio Bonatesta.
Troppi attentati e ferite profonde ai beni comuni della nostra Terra sono stati perpetrati dalla connivenza e commistione tra potere politico ed economico- finanziario. Le privatizzazioni e la mera logica affaristica, che vi sottende, hanno condotto alla mercificazione del territorio e al depauperamento dello stesso a danno dell’agricoltura e del paesaggio.
Come sottolinea Antonio Bonatesta: “ L’esperienza delle energie rinnovabili ha mostrato in questi anni come uno strumento potenzialmente positivo, sotto la pressione di interessi econimico-finanziari votati alla speculazione, si sia potuto risolvere in un’inaudita aggressione ai danni dei beni comuni, nella forma di sottrazione del terreno fertile all’agricoltura, di compromissione dei valori storici, ambientali e paesaggistici, di consumo di suolo.”
Il convegno, infatti, si propone, attraverso proiezioni, interventi e dibattiti, di analizzare lo status quo dello sfruttamento del territorio e di ricercare le modalità per la tutela della biodiversità e dei saperi locali, che rappresentano non solo un patrimonio da proteggere, ma un punto da cui ripartire e un modello cui ispirarsi.
Solo la dimensione locale e comunitaria può scongiurare la perdita definitiva della ricchezza ambientale e culturale salentina, che significherebbe sottrazione dell’ identità locale. Agricoltura a chilometro zero e impianti pubblici da fonti rinnovabili sono le prime tappe di un cammino volto alla salvaguardia del territorio e al recupero della titolarità di quei beni comuni, di cui oggi lobby, gruppi bancari, mediatori locali e società aleatorie si sono appropriati.
Palmina Surdo