Abuso di alcol e droghe, il direttore del 118 lancia l’allarme
Alcool e droghe sono due elementi che possono far cambiare la percezione di sé e di quello che ti sta attorno e, se non vengono assunte in maniera consapevole, rischiano seriamente di compromettere la salute del diretto interessato e di chi gli sta intorno. I dati di quantitativi usati tra bevande alcoliche e sostanze stupefacenti aumentano a dismisura nella stagione estiva, tra locali che alzano un po’ di più il gomito e turisti che, essendo in vacanza, non hanno remore nell’esagerare un po’. Il numero, come detto, diventa esorbitante nei mesi estivi e, spesso e volentieri, i sanitari del 118 sono impegnati in massa a soccorrere ragazzi, uomini e donne che hanno abusato di qualche sostanza alcolica o stupefacente. Questo purtroppo rischia di mandare in tilt il servizio di primo intervento che, se impegnato in massa a soccorrere chi abusa di queste sostanze, potrebbe non riuscire a dare una mano per altre situazioni di bisogno.
Questo fenomeno, purtroppo, si ripete ogni anno nel Salento, soprattutto nei mesi di luglio e agosto. L’anno scorso le ambulanze del 118 hanno soccorso 640 soggetti in stato di ebbrezza o per ingestione di sostanze stupefacenti (486 uomini e 154 donne). Un terzo circa dei quali (32%) concentrati nei due mesi di luglio e agosto. Soprattutto agosto (125 interventi, più di 4 al giorno). Quest’anno, si viaggia sulla stessa media: i soggetti soccorsi dal 118 nei primi 198 giorni dell’anno (dal 1° gennaio al 17 luglio) sono stati 272. “La crisi per stato di ebbrezza non è facile da gestire – spiega il direttore del 118, Maurizio Scardia – Si tratta di soggetti ai quali spesso non si riesce a prendere la vena e che non è facile sedare perché sono saturi di alcol e quindi con una sedazione più profonda rischierebbero l’apnea e i disturbi respiratori e cardiocircolatori”.
Il dottore Scardia aveva proposto un accordo con i comuni, per mettere a disposizione degli spazi nei quali questi ragazzi avrebbero dovuto sostare il tempo necessario per metabolizzare l’ebbrezza ed essere dimessi. “Molta gente – fa sapere il responsabile del 118 – viene da fuori. Si spostano con i flussi turistici, a Otranto, Gallipoli, Porto Cesareo. Per soccorrere l’ubriaco si rischia di distrarre l’ambulanza da un arresto cardiaco e da episodi di più elevata gravità”. L’aspetto che più indigna gli addetti ai lavori, però, riguarda i soccorsi ai giovani che esagerano con queste sostanze nelle discoteche e nei luoghi di divertimento collettivo. “A parte la “Notte della Taranta”, dove la concentrazione di 150mila giovani richiede un’organizzazione a parte – conclude Scardia – spesso interveniamo alle 3, alle 4 di notte, fuori dalle discoteche, dove oggi circola di tutto. Con pochi euro è facile prendere una compressa di anfetamina di nuova formulazione, anche mortale”.