Ambiente – cortegrandeonline.it http://www.cortegrandeonline.it Periodico di informazione della provincia di Lecce Thu, 03 Jun 2021 08:29:05 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.7.29 Rifiuti nelle campagne: Puglia al primo posto http://www.cortegrandeonline.it/rifiuti-nelle-campagne-puglia-al-primo-posto/ http://www.cortegrandeonline.it/rifiuti-nelle-campagne-puglia-al-primo-posto/#respond Tue, 09 Jan 2018 10:49:13 +0000 http://www.cortegrandeonline.it/?p=20615 In Puglia si registra il 28,7% delle infrazioni accertate nel ciclo dei rifiuti sul totale nazionale, piazzandosi al primo posto nella graduatoria italiana, secondo i dati dell’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare promosso da Coldiretti. “Le nostre campagne stanno diventando delle discariche a cielo aperto in tutta la Puglia – denuncia Gianni Cantele, […]

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In Puglia si registra il 28,7% delle infrazioni accertate nel ciclo dei rifiuti sul totale nazionale, piazzandosi al primo posto nella graduatoria italiana, secondo i dati dell’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare promosso da Coldiretti. “Le nostre campagne stanno diventando delle discariche a cielo aperto in tutta la Puglia – denuncia Gianni Cantele, Presidente di Coldiretti Puglia – e purtroppo ci troviamo di fronte ad un fenomeno grave ed in escalation, dove a sversare rifiuti di ogni genere non sono più soltanto i gruppi criminali, ma anche residenti che scaricano nelle aree rurali ogni genere di rifiuto, senza il minimo rispetto della proprietà privata degli agricoltori e arrecando un danno ambientale e di immagine incalcolabile”.

Lo smaltimento illegale dei rifiuti è diventata una delle principali attività delle agromafie che nel 2017 ha sviluppato un business criminale di 21,8 miliardi, con una crescita del 30% rispetto all’anno precedente. Secondo il rapporto dell’Osservatorio, sulla base degli accertamenti della magistratura, negli ultimi 20 anni in Puglia sono stati sversati, tombati o bruciati rifiuti di ogni genere.

“Nel 2015 la Regione Puglia ha pubblicato un bando a favore dei Comuni – ricorda Angelo Corsetti, Direttore di Coldiretti Puglia – che aiutava le amministrazioni comunali nell’attività di rimozione e smaltimento di rifiuti illecitamente abbandonati su aree pubbliche, soprattutto in campagna. Sarebbe opportuno che ci fossero altri provvedimenti in tale direzione, perché gli agricoltori non possono restare sommersi dai rifiuti. Così come chiediamo che venga potenziato il controllo su territori assai vasti da parte della Polizia Municipale dei differenti Comuni dove il fenomeno è particolarmente allarmante”.

Di fronte alle emergenze che si rincorrono – continua la Coldiretti – occorre adottare tutti gli accorgimenti a tutela della sicurezza e della salute, accertare le responsabilità e avviare le necessarie azioni di risarcimento danni diretti ed indiretti a favore delle comunità e delle imprese colpite. Sul piano strutturale – conclude la Coldiretti – occorre salvaguardare le aree a vocazione agricola, evitando l’autorizzazione di insediamenti potenzialmente a rischio e proteggendole con i controlli da quelli abusivi.

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‘Vento di soave’: il film di Corrado Punzi racconta le centrali di Brindisi e i danni ambientali http://www.cortegrandeonline.it/vento-soave-film-corrado-punzi-racconta-le-centrali-brindisi-danni-ambientali/ http://www.cortegrandeonline.it/vento-soave-film-corrado-punzi-racconta-le-centrali-brindisi-danni-ambientali/#respond Wed, 27 Dec 2017 14:59:48 +0000 http://www.cortegrandeonline.it/?p=20550 “Vento di Soave” del regista e sociologo leccese Corrado Punzi, che racconta le storie di due agricoltori e un sub ambientalista, i quali vivono a pochi metri dalla centrale a carbone Enel (Cerano) e il petrolchimico Eni nella zona industriale di Brindisi. Storie che raccontano il conflitto tra il progresso e i danni ambientali e sociosanitari, mentre […]

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“Vento di Soave” del regista e sociologo leccese Corrado Punzi, che racconta le storie di due agricoltori e un sub ambientalista, i quali vivono a pochi metri dalla centrale a carbone Enel (Cerano) e il petrolchimico Eni nella zona industriale di Brindisi. Storie che raccontano il conflitto tra il progresso e i danni ambientali e sociosanitari, mentre l’addetto stampa della Centrale racconta un’altra realtà.

Brindisi è una città del Meridione d’Italia, affacciata sul Mediterraneo. Grazie al suo porto naturale fu un importante crocevia commerciale e culturale, privilegiata Porta d’Oriente, dall’Impero Romano fino alla Compagnia delle Indie. Visse il suo massimo splendore con l’imperatore svevo Federico II, citato nella “Divina Commedia” come “vento di Soave”, per indicare la potenza impetuosa con cui la sua dinastia ottenne il dominio sull’Italia meridionale. Oggi Brindisi è un importante centro industriale. Nel suo porto ogni giorno navi cargo scaricano tonnellate di combustibili fossili che riforniscono il petrolchimico Eni e la centrale a carbone Enel, tra le più grandi d’Europa.

LA STORIA
Storie di ostinata ma contraddittoria opposizione al gigante industriale raccontano il conflitto tra le narrazioni del progresso e i danni sociosanitari in un territorio a vocazione agricola.

Come si vive in una città del sud Italia, a pochi metri da una centrale a carbone e da un petrolchimico tra i più grandi d’Europa? Cos’è rimasto delle iniziali promesse di progresso? Due agricoltori che vivono e lavorano sotto le centrali e un sub ambientalista dal profilo contradittorio, cercano di dimostrare i danni economici e sanitari subiti dalle industrie. Eppure, l’addetto stampa della Centrale, racconta una realtà diametralmente opposta. Così, mentre la città assiste agli eventi culturali e sportivi finanziati dalle industrie, la verità e la giustizia sembrano rimanere sospese e indecifrabili, come in un processo kafkiano.

DATI AMBIENTALI E SANITARI
Dal 1997 Brindisi è classicata come “Area ad Alto Rischio Ambientale” e attende la bonica di oltre 5.800 ettari di terra e 5.600 di mare.
Nel 2013 uno studio del CNR e di alcuni medici dell’ospedale di Brindisi dimostra che le malformazioni cardiache neonatali sono il 68% più alte della media europea.
Nel 2017 la Regione Puglia pubblica il primo rapporto epidemiologico sul territorio brindisino: gli inquinanti delle Centrali sono associati all’aumento esponenziale dei tumori, delle leucemie, delle malformazioni congenite e delle malattie cardiovascolari e respiratorie.

NOTE DI REGIA
«Quest’è la luce de la gran Costanza
che del secondo vento di Soave
generò ‘l terzo e l’ultima possanza».
( Dante Alighieri, Paradiso, Canto III)
Vento di Soave è l’espressione con cui Dante Alighieri si riferisce alla dinastia sveva, Soave, degli Hohenstaufen, paragonando il loro dominio sull’Italia meridionale alla potenza impetuosa del vento. Il terzo vento di Soave e l’ultima possanza è l’imperatore Federico II, che succede a suo padre Enrico VI, secondo vento e marito di Costanza d’Altavilla. Con Federico II, conosciuto anche come Stupor mundi e puer Apuliae, la città pugliese di Brindisi visse i suoi migliori anni di prestigio culturale e commerciale.
Oggi però, a testimonianza di quel passato glorioso, è rimasto solo qualche monumento e il nome dell’imperatore richiama soltanto il nome della Centrale a carbone Enel Federico II, tra quelle in Europa che emettono più sostanze inquinanti e più CO2.

Ora il vento trasporta i fumi di questa centrale e del petrolchimico Eni nell’aria della città e unisce, come un soffio soave, le vicende di quattro persone che raccontano i due lati di un conflitto apparentemente irrisolvibile e immutato, come il ripetersi ciclico dei giorni e delle stagioni. L’intento del film è restituire la complessità del tema, attraverso la molteplicità delle prospettive e una narrazione che tenta di limitarsi ad osservare: sia la quotidianità di chi si ritiene vittima dell’impatto ambientale delle industrie, ma continua a viverci a ridosso o a lavorarci, sia di chi ricopre incarichi istituzionali per queste stesse industrie, lavorando alla costruzione della loro immagine. L’idea non era realizzare tanto un’inchiesta su Brindisi e la sua zona industriale, quanto piuttosto un film con un carattere più universale, capace di affrontare un problema cruciale dei nostri giorni: il conflitto moderno tra progresso e danni ambientali e sociosanitari.

Osservare Brindisi, quindi, significa soltanto osservare l’archetipo di un modello di sviluppo insostenibile, perseguito in diversi Sud del mondo e riproposto ancora, come dimostra quello che sta avvenendo tuttora nello stesso territorio salentino con la costruzione del gasdotto Tap.

VENTO DI SOAVE di Corrado Punzi: giovedì 4 gennaio 2018, Cinema Elio di Calimera – spettacolo ore 21.00, ingresso unico 5€. Interverranno: Marco Potì, Davide Barletti, Corrado Punzi, Stefano Martella, Trebble
coordina Luca Bandirali.

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Xylella: Confagricoltura Lecce contro il provvedimento dell’Unione Europea http://www.cortegrandeonline.it/xylella-confagricoltura-lecce-provvedimento-dellunione-europea/ http://www.cortegrandeonline.it/xylella-confagricoltura-lecce-provvedimento-dellunione-europea/#respond Thu, 21 Dec 2017 14:42:25 +0000 http://www.cortegrandeonline.it/?p=20479 Confagricoltura Lecce insorge contro la nuova decisione adottata dall’Unione europea in merito alla xylella fastidiosa. Con l’atto di esecuzione numero 2017/2352, pubblicato il 16 dicembre scorso sul bollettino dell’Unione europea, viene modificata la precedente decisione del 2015 riguardo alle misure emanate per impedire l’introduzione e la diffusione del batterio. Confagricoltura giudica tale provvedimento «inadeguato e […]

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Confagricoltura Lecce insorge contro la nuova decisione adottata dall’Unione europea in merito alla xylella fastidiosa. Con l’atto di esecuzione numero 2017/2352, pubblicato il 16 dicembre scorso sul bollettino dell’Unione europea, viene modificata la precedente decisione del 2015 riguardo alle misure emanate per impedire l’introduzione e la diffusione del batterio.

Confagricoltura giudica tale provvedimento «inadeguato e deludente rispetto alle aspettative degli olivicoltori che avevano richiesto – scendendo più volte in piazza – la possibilità di reimpiantare gli olivi, dando così la possibilità di lavorare. Questa «possibilità», prevista dal provvedimento dell’Unione europea, è solo una deroga al principio generale del divieto. Spetterà infatti ad un decreto ministeriale la fissazione dei criteri. L’associazione degli agricoltori si impegna ad essere particolarmente vigile sull’emanazione di questo decreto, in base al quale lo Stato italiano dovrà autorizzare, di volta in volta, ogni singolo impianto ovvero se potrà autorizzarlo una volta per tutte con relative modalità da concordare.

Confagricoltura Lecce, nelle more dell’emanazione del decreto ministeriale, convocherà a brevissimo un’assemblea generale degli associati, al fine di valutare meglio la situazione e poter programmare una serie di iniziative sindacali a difesa della categoria tutta.

In conclusione, secondo l’associazione degli agricoltori, «dopo aver consentito l’ingresso del batterio all’interno del nostro territorio ed aver emanato decisioni a dir poco inefficaci per contrastare la diffusione della xylella fastidiosa, Confagricoltura Lecce non può che «bocciare» l’atteggiamento vessatorio e penalizzante a scapito degli agricoltori».

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Fiusis di Calimera tra le dieci best practice italiane nelle tecnologie del riciclo http://www.cortegrandeonline.it/fiusis-calimera-le-dieci-best-practice-italiane-nelle-tecnologie-del-riciclo/ http://www.cortegrandeonline.it/fiusis-calimera-le-dieci-best-practice-italiane-nelle-tecnologie-del-riciclo/#respond Thu, 14 Dec 2017 14:47:11 +0000 http://www.cortegrandeonline.it/?p=20369 E’ stato presentato questa mattina a Roma il rapporto L’Italia del riciclo 2017, unico dossier attualmente prodotto sulle attività di riciclo ecosostenibile in Italia, che ha inserito Fiusis tra le dieci best practice sul territorio nazionale che attuano buone pratiche e tecnologie di riciclo. Unica realtà del centro-sud a comparire nel report, l’azienda di Calimera […]

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E’ stato presentato questa mattina a Roma il rapporto L’Italia del riciclo 2017, unico dossier attualmente prodotto sulle attività di riciclo ecosostenibile in Italia, che ha inserito Fiusis tra le dieci best practice sul territorio nazionale che attuano buone pratiche e tecnologie di riciclo.

Unica realtà del centro-sud a comparire nel report, l’azienda di Calimera (Le) viene descritta come “il primo impianto di microcogenerazione alimentato da legno vergine riveniente dagli sfalci della potatura degli ulivi, costruito nel Centro Meridione di Italia, che ha saputo recuperare uno scarto agricolo costruendo una filiera cortissima che garantisce il recupero delle ramaglie senza costi per i contadini. Tale modello di sviluppo ecosostenibile è finalizzato alla creazione di filiere agro-energetiche e, in un’ottica di Economia Circolare, si appresta anche a realizzare attività connesse di produzione di pellet e concimi bio”.

L’Italia del riciclo è stato realizzato per l’ottavo anno consecutivo da Fondazione per lo sviluppo sostenibile e FISE UNIRE (Unione Nazionale Imprese Recupero), con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare e ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale). All’evento di presentazione interverranno Antonio Cianciullo (giornalista), Andrea Fluttero (presidente FISE UNIRE), Edo Ronchi (presidente Fondazione per lo sviluppo sostenibile), Marco Botteri (Ecocerved), Silvia Velo (sottosegretaria dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare), Simona Bonafè (europarlamentare, componente Commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare), Alberto Cirio (europarlamentare, componente Commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare), Laura Puppato (senatrice, componente Commissione XIII – Territorio, ambiente e beni ambientali), Massimo De Rosa (deputato, componente Commissione VIII – Ambiente, territorio e lavori pubblici), Rosanna Laraia (direttrice Centro nazionale per il ciclo dei rifiuti, ISPRA).

Le altre nove aziende premiate, oltre a Fiusis, sono: Advanced Polymer Materials di Ferrara, Ecoplan – Revet Recycling di Milano, Biolectric Italia di Piacenza, Hera Spa di Bologna, Gruppo CAP di Assago, Iterchimica di Suiso, Saint-Gobain di Milano, 3C Filati di Montale e COM.I.STRA di Montemurlo.

“È con soddisfazione che abbiamo appreso che la Fiusis srl, impresa associata a Confindustria Lecce – afferma il presidente Giancarlo Negro – è stata inserita tra le dieci best practice, all’interno del rapporto “L’Italia del riciclo 2017” realizzato dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile e FISE UNIRE. Un riconoscimento che premia l’impegno dell’Azienda e del suo Amministratore, Marcello Piccinni, nella produzione di energia pulita nel massimo rispetto dell’ambiente. Giungano al collega Marcello Piccinni, ai soci e ai collaboratori della Fiusis srl i migliori auguri e i complimenti per questo ulteriore successo”.

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Curiamo insieme la città: raccolta rifiuti abbandonati dai quartieri Idria e Ferrovia http://www.cortegrandeonline.it/curiamo-insieme-la-citta-raccolta-rifiuti-abbandonati-dai-quartieri-idria-ferrovia/ http://www.cortegrandeonline.it/curiamo-insieme-la-citta-raccolta-rifiuti-abbandonati-dai-quartieri-idria-ferrovia/#respond Sat, 09 Dec 2017 16:10:03 +0000 http://www.cortegrandeonline.it/?p=20268 Si è tenuta questa mattina la quinta tappa dell’iniziativa “Quartieri Puliti – curiamo insieme la città” voluta dall’amministrazione comunale in collaborazione con Monteco srl per intervenire con più forza nelle zone della città meno coperte da capitolato dai servizi di pulizia e spazzamento. Dalle 6 di questa mattina i mezzi dello spazzamento meccanico della Monteco […]

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Si è tenuta questa mattina la quinta tappa dell’iniziativa “Quartieri Puliti – curiamo insieme la città” voluta dall’amministrazione comunale in collaborazione con Monteco srl per intervenire con più forza nelle zone della città meno coperte da capitolato dai servizi di pulizia e spazzamento. Dalle 6 di questa mattina i mezzi dello spazzamento meccanico della Monteco srl hanno percorso il quartiere Idria e alcune arterie del quartiere Ferrovia tra cui Via Colaci, Via Dante, Via Zimbalo, Via Dimidri, Via rubini, Via Battaglini, Via De Angelis, Via Gargiulo, Via Sarno, Via De Acobis, Via Cadorna, Via Santa maria dell’Idria, Via Diaz, Via Don Bosco, Via Martiri d’Otranto, Via Vittorio Veneto, Via Montello, via Montegrappa, via Lombardia, Via Piemonte, Via di Ussano, Via di Petraglione, Piazzale del Catasto.

In città gli uomini di Monteco hanno provveduto a lavare i marciapiedi e le aree di passaggio, hanno rimosso i numerosi inerti abbandonati agli angoli delle strade e nei sottopassi. Gli operai Lupiae servizi hanno provveduto a sfalciare le erbe nelle aiuole di Piazza Dante, a potare le alberature e gli arbusti, a rinvigorire le aiuole.

A rimuovere piccoli rifiuti abbandonati in Piazza Dante e nelle aiuole di Viale dell’Università ci hanno pensato i volontari a partire dalle 9. Insieme al sindaco gli assessori Rita Miglietta e Silvia Miglietta e il consigliere comunale Giovanni Castoro.

Un servizio straordinario di pulizia dei bordi della strada è stato effettuato lungo via vecchia Carmiano. L’intervento ha consentito di rimuovere una grossa quantità di spazzatura abbandonata, compresi rifiuti ingombranti. A partire dalle prime luci dell’alba si è provveduto allo sfalcio delle erbe e dei rovi e poi alla raccolta da parte di operai Monteco dei rifiuti abbandonati.

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Galatina, RSU Colacem risponde ai sindaci: “accuse infondate, azienda sempre attenta al rispetto delle normative” http://www.cortegrandeonline.it/galatina-rsu-colacem-risponde-ai-sindaci-accuse-infondate-azienda-sempre-attenta-al-rispetto-delle-normative/ http://www.cortegrandeonline.it/galatina-rsu-colacem-risponde-ai-sindaci-accuse-infondate-azienda-sempre-attenta-al-rispetto-delle-normative/#respond Thu, 07 Dec 2017 11:45:47 +0000 http://www.cortegrandeonline.it/?p=20221 Dopo il secco “NO” da parte dei sindaci di Galatina e dei paesi limitrofi per il rinnovo dell’Aia a favore di Colacem, i quali richiedono maggiori garanzie e controlli per la tutela della salute e dell’ambiente, la RSU (rappresentanza sindacale unitaria) dello stabilimento di Galatina replica con un comunicato stampa. “Nessuna maestranza operante nello stabilimento si è MAI sentita […]

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Dopo il secco “NO” da parte dei sindaci di Galatina e dei paesi limitrofi per il rinnovo dell’Aia a favore di Colacem, i quali richiedono maggiori garanzie e controlli per la tutela della salute e dell’ambiente, la RSU (rappresentanza sindacale unitaria) dello stabilimento di Galatina replica con un comunicato stampa. “Nessuna maestranza operante nello stabilimento si è MAI sentita oggetto di ricatto finalizzato al posto di lavoro.

Chi lavora e/o ha lavorato all’interno dello stabilimento Colacem di Galatina (o del gruppo Financo), conosce quanto l’azienda sia attentissima al rispetto delle normative che regolano l’attività, restando sempre molto lontano dai limiti imposti per legge, ascoltando e considerando le richieste fatte pervenire dal personale operante e dal rappresentante dei lavoratori per la sicurezza intervenendo al fine di migliorare l’ambiente di lavoro. Siamo dispiaciuti che un comitato di medici della provincia di Lecce citato più volte come parte interessata (per un documento scritto e mai firmato) a fare chiarezza sulla correlazione morti per neoplasie e attività dello stabilimento Colacem, abbia disertato l’invito fatto dalla Direzione aziendale al solo fine di chiarire i dubbi mostrando e dimostrando loro il modo di operare dell’azienda e gli accorgimenti adottati così come è stato fatto con i rappresentanti della stampa locale e nazionale. Disgustati da come l’ex viceministro Fassina adoperi il suo potere per una interrogazione parlamentare chiedendo la chiusura preventiva e cautelativa dello stabilimento in mancanza di dati oggettivi non sapendo quanti e quali siano i controlli in continuo adoperati e delle visite di controllo avute da parte di Arpa Puglia (non concordate come sostiene qualcuno). Per diritto di cronaca, anche l’ex viceministro è stato invitato, dopo il suo intervento in parlamento, ad un personale sopralluogo perché possa rendersi conto di quanto Colacem faccia negli stabilimenti, ma anche l’ex viceministro ha disertato l’invito.

Infine – concludono i rappresentanti sindacali – invitiamo chi usa i mezzi di comunicazione di massa impropriamente (a nostro modo di vedere) associando indirettamente responsabilità per questioni serie e preoccupanti quali le morti per neoplasie, di formulare denuncie presso le procure fornendo prove di irregolarità da parte dell’azienda Colacem qualora ne abbiano; al tempo stesso invitiamo la Direzione Colacem ad adottare ogni forma di legittima rivendicazione verso chi osa lanciare accuse infondate che  facciano sentire la forza lavoro corresponsabile di chissà quale crimine. Fiduciosi e sempre attenti e disponibili.”

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Galatina e Comuni limitrofi contrari al rinnovo Aia per Colacem http://www.cortegrandeonline.it/galatina-comuni-limitrofi-contrari-al-rinnovo-aia-colacem/ http://www.cortegrandeonline.it/galatina-comuni-limitrofi-contrari-al-rinnovo-aia-colacem/#respond Tue, 05 Dec 2017 18:57:06 +0000 http://www.cortegrandeonline.it/?p=20189 In una lettera inviata alle istituzioni, arriva un “NO” fermo al rinnovo dell’Aia alla Colacem. I sindaci dei Comuni di Galatina, Corigliano d’Otranto, Cutrofiano, Martano, Melpignano, Sogliano Cavour, Soleto e Zollino, esprimono totale contrarietà al rilascio dell’autorizzazione integrale ambientale per Colacem S.p.a. I primi cittadini chiedono (al Ministero dell’Ambiente, Regione, Provincia, Arpa e Asl di Lecce) una nuova seduta […]

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In una lettera inviata alle istituzioni, arriva un “NO” fermo al rinnovo dell’Aia alla Colacem. I sindaci dei Comuni di Galatina, Corigliano d’Otranto, Cutrofiano, Martano, Melpignano, Sogliano Cavour, Soleto e Zollino, esprimono totale contrarietà al rilascio dell’autorizzazione integrale ambientale per Colacem S.p.a.

I primi cittadini chiedono (al Ministero dell’Ambiente, Regione, Provincia, Arpa e Asl di Lecce) una nuova seduta della Conferenza dei Servizi per valutare i contenuti dell’elaborando atto autorizzativo e di non essere esclusi dalla discussione finale sul provvedimento. Proprio oggi, giorno in cui è stato convocato il Tavolo Tecnico.

I sindaci, anche in qualità di Autorità Sanitarie Locali dei territori, chiedono garanzie per la tutela della salute e ambientale. Infatti, come ricordato nella lettera, “la Colacem è classificata come industria insalubre in base al testo unico delle leggi sanitarie; tra il 2008 ed il 2012, Colacem ha causato un inquinamento tale da generare costi per danni ambientali e sanitari compresi fra 37 e 67 milioni di euro, secondo le stime dell’Agenzia ambientale dell’Unione Europea (Eea). Il cementificio di Galatina è situato ai margini di un’area urbana, caratterizzata, secondo rilevazioni Arpa, da livelli di particolato fine (PM2.5) già costantemente superiori a 10μg/m3, soglia raccomandata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Le concentrazioni di questo inquinante risultano spesso più alte rispetto alle medie provinciali e regionali. Nel raggio di 1 chilometro dalla Colacem vi sono attività produttive, case civili, scuole, impianti sportivi, zone agricole. Il rinnovo AIA di Colacem rappresenta un’occasione ineludibile per ridurre il livello di pressione ambientale e il rischio sanitario nel distretto di Galatina e nei comuni limitrofi, ovvero l’area con la più alta incidenza complessiva di neoplasie e di malattie polmonari croniche nella provincia di Lecce, identificata dall’Istituto Superiore di Sanità come area cluster per tumori polmonari.

Il progetto realizzato dal Laboratorio di Igiene – si legge nel documento – ha effettuato un monitoraggio biologico per verificare la presenza di marcatori di effetto biologico precoce (micronuclei) nelle cellule della mucosa buccale dei bambini: è stata verificata la presenza di danno al DNA nelle cellule della mucosa del 42% dei bambini reclutati e l’effetto biologico precoce evidenziato è sensibilmente più alto di quello riscontrato tra i bambini di Lecce della stessa età.”

La Rete di Coordinamento ha composto anche dei punti chiave, evidenziando importanti e necessari tipi d’intervento:

CARBONILE E COMBUSTIBILI FOSSILI
Il progetto di copertura integrale del carbonile deve prevedere un cronoprogramma di realizzazione più ridotto dei quattro anni proposti dalla Colacem, così come richiesto anche da ARPA, ASL e Regione. In ogni caso, è opportuno imporre sin d’ora alla società un piano per l’abbandono progressivo dell’uso delle fonti fossili.

CENERI DI CERANO
Ribadiamo la richiesta di inibire, anche in via cautelare e d’urgenza, l’utilizzo nel ciclo produttivo delle cenere leggere e pesanti provenienti da Cerano alla luce delle indagini in corso e dei provvedimenti di sequestro che hanno interessato com’è noto il Cementificio Cementir di Taranto oltre l’ILVA e la stessa centrale termoelettrica di Brindisi.

MONITORAGGIO
Vogliamo degli impegni precisi da parte degli organi competenti rispetto al potenziamento del  sistema di monitoraggio ambientale nell’area in questione, tanto della qualità dell’aria (oggi assolutamente inadeguato) quanto delle matrici acqua e suolo, e sulla catena alimentare, con  un campionamento dei prodotti ortofrutticoli e di latte e dei prodotti di trasformazione del latte, per determinare microinquinanti accumulabili come le diossine.

VALUTAZIONE DI IMPATTO SANITARIO
Insistiamo anche nella necessità di subordinare il rilascio dell’AIA alla realizzazione, in tempi certi e contenuti, di una Valutazione di impatto sanitario, allargata al territorio circostante, da effettuarsi secondo linee guida ministeriali, ad opera di tecnici esperti.

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Continua l’iniziativa Quartieri Puliti: Piazzette e vie ripulite nella zona 167b http://www.cortegrandeonline.it/continua-liniziativa-quartieri-puliti-piazzette-vie-ripulite-nella-zona-167b/ http://www.cortegrandeonline.it/continua-liniziativa-quartieri-puliti-piazzette-vie-ripulite-nella-zona-167b/#respond Sat, 02 Dec 2017 13:13:34 +0000 http://www.cortegrandeonline.it/?p=20132 Lecce – Continua l’iniziativa del Comune, in collaborazione con Monteco, che prevede la pulizia di strade, piazzette, vie di numerosi rioni della città di Lecce nei quali sono più evidenti fenomeni di trascuratezza, accumulo di rifiuti e degrado dello spazio pubblico. Questa mattina l’iniziativa “Quartieri Puliti – curiamo insieme la città” si è svolta nella zona […]

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Lecce – Continua l’iniziativa del Comune, in collaborazione con Monteco, che prevede la pulizia di strade, piazzette, vie di numerosi rioni della città di Lecce nei quali sono più evidenti fenomeni di trascuratezza, accumulo di rifiuti e degrado dello spazio pubblico.

Questa mattina l’iniziativa “Quartieri Puliti – curiamo insieme la città” si è svolta nella zona 167b, quartiere San Giovanni Battista. A partire dalla prime luci dell’alba i mezzi per lo spazzamento meccanico di Monteco hanno ripulito Via Siracusa, Via Brescia, Via Senigallia, Via Agrigento, Via Carrara, Via Ragusa, Via Novara, Via Alessandria, Via Campobasso, Piazzale Bologna, Pizzale Padre Pio,. Piazzale Genova, Piazzale Como, Piazzale Pisa, Piazzale Siena, Pizzale Milano, Piazzale Toscanini.

Sono stati rimossi i rifiuti ingombranti abbandonati ai bordi delle strade, lavati i marciapiedi e le aree al piano terra dei condomini popolari. Nel frattempo con l’ausilio degli uomini della ditta Lucio Mello e Lupiae Servizi aiuole e aree a verde sono state sfalciate e ripulite, le foglie secche sono state rimosse da marciapiedi e caditoie.

I volontari si sono ritrovati alle 9 alla chiesa di San Giovanni Battista e si sono messi al lavoro per rimuovere dalle aree a verde e dagli spazi pubblici i rifiuti gettati in terra dai passanti: bottiglie, pacchetti di sigarette, lattine, buste sono stati raccolti e consegnati alla Monteco per il loro corretto smaltimento.

Ai lavori, fin dall’inizio, hanno preso parte il sindaco Salvemini, l’assessore all’Ambiente Carlo Mignone, i consiglieri comunali Molendini, Nuzzaci, Mariano Mariano.

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L’ultima del Presidente Emiliano: Mega acquedotto Puglia-Albania a compensazione del TAP. Delirio o fake news? http://www.cortegrandeonline.it/lultima-del-presidente-emiliano-mega-acquedotto-puglia-albania-compensazione-del-tap-delirio-fake-news/ http://www.cortegrandeonline.it/lultima-del-presidente-emiliano-mega-acquedotto-puglia-albania-compensazione-del-tap-delirio-fake-news/#respond Fri, 01 Dec 2017 11:28:30 +0000 http://www.cortegrandeonline.it/?p=20116 Il presidente Emiliano in una recente dichiarazione in Campania ha detto che in Albania ha incontrato il primo ministro albanese Edi Rama e Tony Blair (ex premier inglese attualmente consulente della multinazionale TAP) e, in risposta ai “timori” di Blair sui dissensi dei salentini sul TAP, ha sostenuto che sarebbe “un’ottima compensazione ambientale se accanto […]

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Il presidente Emiliano in una recente dichiarazione in Campania ha detto che in Albania ha incontrato il primo ministro albanese Edi Rama e Tony Blair (ex premier inglese attualmente consulente della multinazionale TAP) e, in risposta ai “timori” di Blair sui dissensi dei salentini sul TAP, ha sostenuto che sarebbe “un’ottima compensazione ambientale se accanto ai tubi TAP partissero tubi di acqua potabile dall’Albania, che ne ha tanta e ha bisogno di venderla [SIC!], per sopperire alla mancanza d’acqua pugliese”. E non sembrerebbe neanche un’idea “buttata lì” visto che il Presidente ha dichiarato alla stampa che “la Regione ci sta già lavorando con SNAM e AQP”. Inoltre, nell’ottica di un progetto così impegnativo, vorrebbe la Regione Campania nel capitale di AQP.

Ma a che gioco sta giocando, Presidente?

Troviamo che le Sue affermazioni abbiano raggiunto livelli paradossali che non avremmo mai immaginato.

 Alcuni punti salienti:

1)   “Compensazione ambientale”. Questo significa ammettere che il TAP genererà danni ambientali! E, dunque, per “compensare” i danni ambientali li raddoppiamo! Che idea geniale! Se non l’avessimo letto sulla stampa (ansa compresa) avremmo pensato a una fake news!

2)      Carenza idrica. Il problema non si risolve andando a prendere l’acqua dall’altra parte dell’adriatico – cosa che necessiterebbe di abbondante energia con costi economici e ambientali straordinari – ma armonizzando i bisogni dei cittadini e la disponibilità della risorsa, attraverso una seria politica di gestione idrica. Quindi, fra le altre cose, bisognerebbe mettere seriamente mano alle perdite, al recupero dell’acqua depurata in agricoltura (anziché sprecarla buttandola a mare), a una gestione seria dei depuratori (diversi dei quali, occorre ricordare, sono sotto sequestro con amministratori unici e dirigenti indagati per reati ambientali!). E, soprattutto, dovrebbero essere preservate dall’inquinamento le riserve idriche già esistenti, compito che oggi viene disatteso in situazioni come il lago del Pertusillo, sottoposto alla pressione dei (troppo) vicini impianti di estrazione e lavorazione del petrolio o la falda idrica salentina a rischio da percolati di discariche (e non solo abusive). A chi giova permettere che le nostre risorse vengano rese inutilizzabili da negligenze e speculazioni, per poi rendersi dipendenti da un aleatorio approvvigionamento dall’estero e dalla vulnerabilità di impianti faraonici e sofisticati? Certamente non giova ai cittadini pugliesi. Sicuramente giova alle lobbies rappresentate da MR Blair.

Inaccettabile, poi, la constatazione che l’Albania ha bisogno di VENDERE L’ACQUA (!): un bene primario come l’acqua viene ridotto a MERCE: questo è semplicemente ripugnante.

3)      Gestione efficace ed efficiente. Un acquedotto, anche un grande acquedotto come quello pugliese, può essere gestito in modo sano se se rispetta la sua finalità di fornire un servizio ai cittadini e, quindi, assume la forma giuridica di ente di diritto pubblico, come l’Azienda Speciale che esclude lo scopo di lucro e garantisce trasparenza e controllo sociale. Lo dimostrano, in negativo, le esperienze antidemocratiche delle grandi aziende dell’acqua che speculano su una risorsa vitale dichiarata dall’ONU “diritto umano universale”.

4)      Convergenze di interesse. Tutto ciò nasce da una rassicurazione a un lobbista. Non comprendiamo come mai il Presidente della nostra Regione si senta così tanto in dovere di rassicurare i grandi investitori e invece si rifiuti ostinatamente di interloquire con i cittadini e dare corso alla volontà popolare espressa attraverso il referendum del 2011 e concretizzabile nella ripubblicizzazione dell’acquedotto pugliese, cosa più che fattibile così come dimostrato magistralmente dal Prof. Alberto Lucarelli durante il tavolo tecnico!

Ricordiamo che, qualche mese fa, durante il Festival dell’Acqua, mentre il Presidente accoglieva i mercanti dell’acqua che organizzavano a Bari la spartizione dei nostri territori, i cittadini si riunivano per scrivere la “Carta di Bari per la difesa delle fonti idriche del Mezzogiorno” e preparare una mobilitazione interregionale per bloccare il mega-acquedotto del sud. I cittadini pugliesi NON VOGLIONO SPECULAZIONI SULL’ACQUA NE’ SUL TERRITORIO.

In nome della democrazia e dell’articolo 1 comma 2 della nostra Costituzione che sancisce la sovranità popolare, torniamo a chiedere:

– la trasformazione di AqP SpA in Azienda Speciale e, nell’immediato, una risposta da parte del Presidente e della Giunta alle proposte avanzate nel tavolo tecnico dal Prof. Alberto Lucarelli e dal Comitato pugliese “Acqua Bene Comune”, un atto dovuto di cortesia istituzionale e di rispetto del lavoro compiuto all’interno del tavolo stesso;

la rinuncia definitiva a ogni progetto speculativo e a ogni idea di espansione dell’AqP fuori dalla Puglia!

Perché si scrive Acqua, e si legge Democrazia

Comunicato Stampa:
Comitato pugliese “Acqua Bene Comune”
Coordinamento NO TRIV Terra di Bari

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Raccolta rifiuti, in estate si cambia. Nuovo servizio nella zona gallipolina http://www.cortegrandeonline.it/raccolta-rifiuti-estate-si-cambia-servizio-nella-zona-gallipolina/ http://www.cortegrandeonline.it/raccolta-rifiuti-estate-si-cambia-servizio-nella-zona-gallipolina/#respond Thu, 30 Nov 2017 12:09:37 +0000 http://www.cortegrandeonline.it/?p=20087 Firmato il contratto del nuovo servizio di raccolta dei rifiuti nei Comuni di Gallipoli, Alliste, Melissano, Racale e Taviano. E’ l’effetto della decisione del Consiglio di Stato che ha confermato l’aggiudicazione in favore della società Gial Plast di Taviano dell’appalto settennale da 50 milioni di euro, respingendo l’appello cautelare della società abruzzese Tekneko. Sono state […]

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Firmato il contratto del nuovo servizio di raccolta dei rifiuti nei Comuni di Gallipoli, Alliste, Melissano, Racale e Taviano. E’ l’effetto della decisione del Consiglio di Stato che ha confermato l’aggiudicazione in favore della società Gial Plast di Taviano dell’appalto settennale da 50 milioni di euro, respingendo l’appello cautelare della società abruzzese Tekneko. Sono state accolte le tesi difensive dell’Avv. Luigi Quinto nell’interesse dell’impresa vincitrice e dell’Avv. Domenico Mastrolia per il Comune di Gallipoli, che si sono opposti ai rilievi del secondo classificato che chiedeva l’esclusione della ditta Gial Plast perché si era avvalsa di una impresa, la Camassambiente di Bari, colpita da informativa antimafia durante l’espletamento della gara.

I Giudici Amministrativi, richiamando un recente pronunciamento dello stesso Consiglio di Stato, hanno confermato l’aggiudicazione disposta dalla commissione di gara evidenziando che la normativa italiana e comunitaria consente dal 2011 la sostituzione dell’impresa colpita da informativa antimafia, anche qualora l’interdizione si verifichi nel corso dello svolgimento della gara. Dopo due anni dall’indizione della gara, i Comuni dell’ARO/11 non dovranno più ricorrere allo strumento della proroga per assicurare lo svolgimento del servizio, ma potranno avvalersi del gestore unico e del sistema di raccolta “porta a porta” sull’intero territorio. Questo, secondo le previsioni, consentirà di far entrare a regime il servizio per la prossima stagione estiva.

Il nuovo servizio, che interessa un bacino d’utenza di oltre 60.000 abitanti, e che durante il periodo estivo supera la soglia delle 200.000 utenze, grazie alla grandissima massa di turisti che invadono la zona gallipolina tra maggio e settembre, consentirà l’introduzione di un capillare sistema di raccolta porta a porta in grado di intercettare frazioni differenziate dei rifiuti, riducendo i costi di smaltimento e garantendo un miglior decoro delle aree pubbliche. Tutto è bene quel che finisce bene, quindi, con una porzione di territorio salentino che potrà finalmente contare su una forte regolamentazione e potrà mettere fine ad una delle piaghe salentine per eccellenza.

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