Amministrative, a Lecce Salvemini costringe Giliberti al ballottaggio. Otranto e Melendugno scelgono la continuità
Dopo circa venti anni di supremazia assoluta, per la prima volta il centrodestra a Lecce sarà costretto a passare per i ballottaggi se vorrà restare al governo del capoluogo salentino. Un risultato storico per Carlo Salvemini, candidato del centrosinistra, che raggiunge con la sua lista l’obiettivo che si era prefissato: allungare la partita elettorale al 25 giugno, tra due domeniche quando il ballottaggio deciderà chi sarà ad indossare la fascia tricolore e quindi diventerà il nuovo primo cittadino di Lecce. Questo è il risultato che arriva dalle amministrative leccesi e, nonostante, il centrodestra resti di gran lunga la coalizione più votata e Paolo Perrone si confermi come il più amato dai leccesi, ci sarà bisogno dei tempi supplementari per decidere la gara. Ottimo il risultato raggiunto anche da Alessandro Delli Noci e dalla sua lista civica che ora diventa l’ago della bilancia per decidere il risultato finale.
Mauro Giliberti, quindi, non sfonda la quota del 50% e, malgrado l’ottimismo che si respirava all’interno della coalizione, non arriva per poco nemmeno al 45% (44,61% il suo risultato). Resta comunque un risultato che ha portato quasi la metà dei leccesi a votare per lui, ma ora dovrà cercare un lavoro di ricucitura non indifferente con l’area di Delli Noci, o almeno con parte di essa. Sorride e ne ha tutti i motivi Carlo Salvemini, figlio dell’ultimo sindaco del centrosinistra a Lecce. Sfiora il 30% (29,62 il risultato ufficiale) e raggiunge un risultato storico come quello di portare per la prima volta Lecce ai ballottaggi. Ora, i suoi voti sommati a quelli dell’ottimo Alessandro Delli Noci, che con la sua lista civica raggiunge quasi il 17% (16,73) e accarezza per un po’ il sogno dei ballottaggi, supererebbero quelli di Giliberti e porterebbero al ribaltone. Staremo a vedere quello che succederà in queste due settimane, ma di certo a Lecce il risultato per certi versi è stato sorprendente.
Per il resto, infine, male Fabio Valente ed il Movimento 5 Stelle che, nonostante l’obiettivo dichiarato del 10%, non arriva nemmeno al 7 e poco da rilevare anche per gli altri due candidati. Ruberti con “Lecce Bene Comune” si ferma all’1,61%, mentre Matteo Centonze con “Casa Pound” allo 0,92%. Ad Otranto il testimone passa da fratello a fratello e Pierpaolo Cariddi prende il posto del fratello Luciano come primo cittadino. La “Città dei Martiri”, quindi, sceglie la continuità e con 2.233 sceglie la lista civica, appoggiata dal centrosinistra, e dà ragione all’ingegnere Cariddi che ha la meglio sul braccio destro di Fitto, Luca Bruni, che si ferma a 1.809 preferenze. Anche a Melendugno si sceglie la continuità. Il Sindaco “No Tap”, Marco Potì ha distanziato il suo competitor, Luca Dima e, fin dalle prime battute, ha stravinto la partita elettorale riuscendo a riconfermarsi come Sindaco del Comune salentino. Molto più combattuta, invece, è stata la gara a Castrignano de’ Greci. Pochi voti, infatti, hanno consentito a Roberto Casaluci di conquistare la fascia tricolore e di distanziare il suo avversario, Pierluigi Meleleo che si è fermato a 1.109 preferenze. Terzo il pentastellato Sergio Zaminga.