Apice: a Martano si discute di prospettive lavorative per i giovani
Sono stato presente al convegno organizzato da “Apice” dal titolo: “Quali prospettive, dopo il diploma, per il futuro dei giovani”. Un tema di estremo interesse, evidentemente, per i giovani che dovranno affrontare i reali problemi che pone la vita futura. Che, per loro, si presenta molto dura. L’anfiteatro dell’Iiss è stato pieno in ogni ordine di posti e la platea, dopo i primi battimani di chiara matrice contestatrice si è andata, gradatamente, spegnendo seguendo con interesse gli interventi. Niente di particolarmente interessante, c’è da dire. Ma, lo stimolo ad abbandonare subito ipotetiche velleità di chissà quale futuro, che non fosse quello della realtà che ci circonda, c’è stato tutto. Questo ci è piaciuto. Pungolo, sostenuto da tutti gli interventi. A partire da quello della dirigente scolastica, Antonina Bonarrigo, a quello dell’assessore alla Formazione professionale, Ernesto Toma. Ci è piaciuto anche quello emozionato del filosofo contadino, semmai, (il poeta è chi scrive poesie, e di Remo Zacheo non ci risulta lo abbia mai fatto), sobrio e concreto come non mai. Non ci sono piaciute, invece, non ce ne voglia il presidente dell’associazione orgnizatrice, Luigi Castelluzzo , le presentazioni dei vari personaggi presenti, precedute da una interminabile curriculum vitae dei vari intervenuti. Se ne sarebbe potuto fare- obiettivamente- a meno. Ma, de gustibus. Ora, l’iniziativa continuerà- si spera- come ha annunciato lo studente, Marco Cariddi, con una serie di incontri in alcuni pomeriggi, allo scopo di informare sul un auspicato cammino- anche politico- per qualcuno. Come ha detto il presidente onorario di Apice, Donato Bortone, nell’intento di “spazzare questa classe politica corrotta e venduta”. Ora, Apice ha fatto tutto il suo dovere nel proporre lo stimolante tema, spetta- adesso ai ragazzi accogliere l’invito. E dimostrare, fra l’altro, che la numerosa presenza al convegno non sia stata solo una opportunità di saltare qualche ora di scuola, ma un sincero interesse al problema che li investirà fra breve, frequentando quei corsi annunciati nel corso dell’incontro. Noi ce lo auguriamo.
Fernando Durante
Carissimo Direttore,
sono Francesco Vitto, un ex-Rappresentante d’Istituto dell’IISS “S.Trinchese”, trovo sia doveroso da parte mia commentare questo suo articolo perchè nelle righe finali dello stesso Lei dice: “E dimostrare, fra l’altro, che la numerosa presenza al convegno non sia stata solo una opportunità di saltare qualche ora di scuola, ma un sincero interesse al problema che li investirà fra breve, frequentando quei corsi annunciati nel corso dell’incontro. Noi ce lo auguriamo. ”
Spero di sbagliare nel mio giudizio che a breve andrò a fare, ma le posso assicurare che nei due anni di mia Rappresentanza, ho organizzato numerosi incontri per discutere di svariati temi, dalla crisi della politica, alla formazione professionale, alla riforma scolastica del Ministro Gelmini. Alcune volte ho avuto dei forti ed accesi confronti con la Dirigente Scolastica affinché ci autorizzasse maggior tempo nelle ore di Assemblee di Classe e durante le ore Curriculari per discutere di questi temi. Con profondo rammarico, da chi, ci credeva in quel tipo di percorso, devo dirle che gli sforzi si sono rivelati in un nulla di fatto poiché i ragazzi non hanno mai risposto agli stimoli proposti. Ho organizzato una “Autogestione” di pomeriggio in contro tendenza con tutti i miei colleghi dell’epoca che la sfruttavano come perdita di tempo da utilizzare nelle ore curriculari della mattina, abbiamo avuto ospiti molto importanti, ma nessun ragazzo dell’epoca, e anche di coloro che oggi sono ancora seduti nei banchi di quella scuola, hanno mai ripagato l’impegno profuso che io ci mettevo in quelle iniziative. Io parlo con dati alla mano, abbiamo registrato tutte le presenze ai convegni organizzati di pomeriggio ed il dato non è confortevole. Non voglio fare dell’erba tutto un fascio, anzi spero, e me lo auguro che questi ragazzi abbiano ripreso a cuore e con serietà questi spazi di formazione, devono capire che il futuro è nelle loro mani e solo loro possono decidere se cambiare o continuare ad essere così. Credo che nessuno di loro, al momento, abbia cognizione di quello che il mondo fuori dalla scuola lì aspetta, oggi, caro Direttore, questi studenti sono chiusi in una “culla ovattata” protetti da “calci e pugni” del mondo del lavoro e della nuova società, ma appena, acquisito il diploma dovranno fare i “conti” con quel mondo che le descrivevo prima.
Mi scusi del mio sfogo, ma ogni qual volta, si parla dell’ IISS “S.Trinchese” mi sembra doveroso intervenire perché a quella scuola devo tutta la mia formazione tecnica commerciale, e per l’impegno che ho sempre messo nell’ organizzare qualcosa di buono.
Francesco Vitto
Ex-Rappresentante d’Istituto IISS “S.Trinchese”