APICE: QUALE RUOLO
APICE è oramai una realtà nota ai cittadini martanesi, così come il nome del suo fondatore Donato Bortone. Con questo intervento, vorrei far conoscere meglio la sua funzione e il suo ruolo sul territorio ed in particolare nella comunità di Martano, che ha avuto l’opportunità ed il privilegio di vederla nascere. Innanzitutto, l’acronimo APICE sta per “Associazione di Promozione di Iniziative Culturali ed Economiche”. Nasce per l’iniziativa di un giovane di 87 anni dalle molteplici esperienze, la cui storia sarebbe il caso di far conoscere, per comprendere appieno lo spirito che lo ha animato nella stesura dello statuto e principalmente dell’art. 2, ultimo capoverso, nel quale si sostanzia tutta l’attività dell’Associazione: “Richiamare i cittadini e le istituzioni pubbliche alla vera politica, alla partecipazione, inculcando rigore e regole di eticità…”. Vorrei che tutti fossero a conoscenza degli aderenti che ne hanno condiviso lo spirito e le finalità e, pertanto, passo ora a spiegare chi sono i componenti dell’Associazione. Siamo cittadini provenienti da diverse esperienze di vita lavorativa: professionisti, commercianti, imprenditori, artigiani, lavoratori, studenti e giovani di ambo i sessi, il cui unico scopo è quello di voler essere riconoscenti al proprio luogo di nascita e contribuire con quello che si ha al miglioramento delle condizioni di vita in questo luogo. Per i più attenti non è sfuggito che APICE, nei suoi tre anni circa di vita, ha promosso corsi di formazione, convegni, ma anche attività di monitoraggio del sistema paese, sollecitando l’Amministrazione Comunale ad assumere delle posizioni che hanno portato delle migliorie. A tale riguardo, cito la raccolta firme per il secondo ufficio postale che, se da una parte non ha dato ancora tutti i frutti attesi, sicuramente ha migliorato il servizio ai cittadini con l’apertura pomeridiana. Ma continua è l’azione verso l’Amministrazione per problematiche rilevanti quali la rotonda sulla Martano-Caprarica, la Facoltà di agraria, gli istituti professionali di agraria a Martano e nei paesi della Grecia Salentina, i bagni pubblici presso l’ufficio postale, e problematiche di più basso profilo, ma ugualmente necessarie, come la potatura degli alberi ed estirpazione delle erbacce nella scuola C. Antonaci, i campi da tennis, la richiesta circa la possibilità di una raccolta differenziata per ferro e alluminio, la affissione dei cartelli per il divieto di sosta delle auto sulle strade oggetto di pulizia, la disinfestazione della vasca raccolta acque meteoriche, veicolo di possibili infezioni portate da mosche e zanzare. Noi vogliamo che i cittadini di Martano siano partecipi della vita della città, si sveglino dal torpore che li attanaglia ormai da tempo immemore, siano attenti all’amministrazione del loro paese, si occupino della politica, usino buon senso e non perseguano il mero interesse personale che si tramuta inevitabilmente in una lotta tra poveri. Vogliamo anche che l’Amministrazione sia più attenta alle problematiche degli amministrati e persegua il “bene comune” riuscendo anche “invisa”, ma proponendosi un cammino di migliorie, di elevazione culturale ed economica, insomma una crescita del nostro amato paese, perché è pur vero che viviamo in un contesto congiunturale mondiale difficile, ma se si è scelto di amministrare si è data la propria disponibilità, e l’impegno assunto non può essere disatteso trincerandosi dietro la ormai fatidica frase “non ci sono soldi”. Che cosa ci proponiamo dunque nel breve periodo: stiamo già lavorando ad un convegno-dibattito di alto profilo dal titolo “Azienda, Sindacato, Giustizia” e ad un altro altrettanto importante su “Artigianato e Artigianato Artistico”. Inoltre stiamo per partire con i corsi di formazione politico-culturale per amministratori, dipendenti comunali e comuni cittadini. Ai cittadini di Martano chiediamo di seguirci nel nostro cammino, perché è il loro cammino, di essere presenti ai nostri convegni e ai nostri corsi di formazione perché la nostra crescita è la loro crescita, chiediamo coraggio nell’intraprendenza e partecipazione alle comuni problematiche, perche si tratta di libertà e futuro. Questa è APICE.
IL PRESIDENTE
Gen. Luigi Castelluzzo