Aziende salentine in sofferenza, le richieste di cassa integrazione aumentano del 175%
Disoccupazione e cassa integrazione, due lati della stessa medaglia, ma che hanno avuto nell’ultimo periodo dati inversamente proporzionali. È di oggi la notizia, infatti, che vuole la disoccupazione scendere a sorpresa in tutta Italia e superare di pochissimo, per quel che riguarda il mese di giugno, la quota dell’11%. Il tasso di disoccupazione in Italia a giugno scende quindi all’11,1% e registra così un calo di 0,2 punti rispetto a maggio. Lo rileva l’Istat, spiegando che si torna allo stesso valore dell’aprile scorso, che corrisponde ai livelli di settembre-ottobre 2012. E’ un risultato a sorpresa: prima della pubblicazione dei dati dell’Istat, gli analisti di Intesa si aspettavano un tasso stabile all’11,3 per cento. I disoccupati, che erano balzati a maggio, sono scesi di 57mila unità e di questi tempi è tutto grasso che cola.
È inversamente proporzionale, invece, il dato allarmante che riguarda le richieste di cassa integrazione tra Lecce e Provincia. Restando nel mese di giugno, infatti, si è registrato un aumento costante e continuo della cassa integrazione con un’impennata del 175 per cento delle richieste rispetto al mese precedente, mentre a livello regionale le richieste sono in netto calo (-85,3). Secondo il 6°Rapporto elaborato dalla Uil – Servizio Politiche del Lavoro, su dati Inps, ammontano a 585.425 le ore di cig complessivamente autorizzate a Lecce e provincia nel mese di giugno, contro le 212.717 di maggio. Nel primo semestre 2017, sono state autorizzate complessivamente 1.642.501 ore di cassa integrazione, di cui 664.249 di cig ordinaria, 767.991 ore di cig straordinaria richiesta per riorganizzazione e crisi aziendali (295.368) e solidarietà (472.623), 210.262 ore di cig in deroga (il 487 per cento in più rispetto al primo semestre 2016). È l’industria il settore che ricorre di più all’ammortizzatore sociale, seguito da edilizia, commercio e artigianato.
Gli incrementi registrati nel sesto mese dell’anno quindi sono davvero significativi e raggiungono cifre inimmaginabili. Una situazione complicata che descrive come i dati sull’occupazione generale in crescita non riguardino le aziende salentine che, nonostante una ripresina innegabile, restano sempre in maggioranza quelle in grave difficoltà e in misura molto minore quelle in cui c’è effettivamente la crescita. “Di fronte a questa situazione – dichiara il segretario generale della Uil Lecce, Salvatore Giannetto – occorre la consapevolezza politica di intervenire con urgenza sul rafforzamento della rete delle politiche attive come unico viatico in favore di persone in cerca di inserimento o reinserimento nel mondo del lavoro. Nelle prossime settimane si aprirà un confronto con il Governo sui temi della crescita e del lavoro. Naturalmente per noi non ci può essere antagonismo tra la protezione sociale (ammortizzatori sociali) e le politiche attive, convinti che l’obiettivo prioritario non può che essere far lavorare, bene, il maggior numero di persone”.