Bregović saluta Melpignano con “Bella Ciao”
Resoconto del concertone della Notte della Taranta.
Melpignano l’ha confermata anche quest’anno, la sua vocazione di culla accogliente e ospitale; e loro, i centomila, il popolo festante della Taranta c’erano tutti, ancora, a riempire di balli e tamburelli il piazzale antistante all’ex convento degli Agostiniani. Il palco ha brillato della luce delle sculture del maestro Mimmo Paladino, trasformate in luminarie dal maestro salentino Lucio Mariano. E lui, il maestro concertatore Goran Bregović, vestito di bianco come aveva annunciato, ha celebrato il felice matrimonio tra la tradizione della pizzica salentina e quella delle fanfare balcaniche.
La piazza è salita sul palco e ha partecipato alla festa come e più degli altri anni.
È stata una quindicesima edizione di festa, ancora una volta resa indimenticabile da un’Orchestra piena di ispirazione, orgoglio del Salento e di tutta la sua gente, insieme a una Wedding and Funeral Band perfettamente a suo agio, arrivata con Bregović dall’altra parte dell’Adriatico.
Ad aiutare il maestro nell’orchestrazione delle musiche è stata il suo assistente Ninoslav Ademovic, che ha lavorato a stretto contatto con i musicisti salentini per diverse settimane, insieme ai due solisti dell’Orchestra Claudio Prima, virtuoso dell’organetto, e Mauro Durante, violinista e tamburellista alla sua terza esperienza al fianco di un maestro concertatore (è stato assistente musicale di Ludovico Einaudi nelle due precedenti edizioni).
A dare lustro alla festa, la presenza di grandi ospiti che si sono alternati sul palco, affiancati dal maestro Bregovic, dall’Orchestra La Notte della Taranta e dalla Wedding and Funeral Band. Ma la Taranta ha dato voce anche alla solidarietà con il Coro delle Mondine di Novi, che dalle pieghe di una terra come l’Emilia, ferita dal terremoto, hanno portato a Melpignano il suono dell’antica e vitale civiltà contadina con il loro canto Sciur Padrun, Lubenica (del repertorio di Goran Bregović) e Fimmene Fimmene della tradizione musicale salentina.
Espressioni del multiforme universo sonoro balcanico sono le due formazioni che il maestro concertatore ha voluto portare con sé dalla ex Jugoslavia. Una di origine croata, la Tonci Huljic & Madre Badessa band (Delirium Tremens, brano di Huljic; Ciribiribella, di Bregovic; Pizzica Minore), l’altra serba, la Nenad Mladenovic Orchestra (Srpsko, Mesecina, Pizzica di San Vito).
Infine, l’omaggio alla cultura bandistica, con il “Concerto Bandistico Città di Racale”, interprete di una maniera “sociale” di fare musica, che nel Salento ha ispirato generazioni di musicisti.
Sul palco anche gli omaggi a Piero Milesi, maestro concertatore nel 1999 e 2001, scomparso lo scorso anno. E a Pino Zimba, che fu tra i simboli viventi della riproposta della pizzica.
La conclusione del concertone è stata affidata a “Bella Ciao”, pezzo a cui Bregović è affettivamente legato e che inserirà anche nel suo prossimo disco sulla Resistenza in uscita a settembre.
Il successo dell’evento è stato testimoniato anche dai social network, con l’hashtag Taranta all’ottavo posto dei trending topic su Twitter.
La Redazione
È stata una serata stupenda. grande Bregovic