Calimera, protesta per il mancato arrivo del Reddito di dignità
Saranno pochi quei 400 euro del Reddito di dignità (Red) elargiti dalla Regione, ma quando tardano ad arrivare mettono in crisi parecchia gente. E’ il caso di quanto sta avvenendo a numerose famiglie che non ricevono l’assegno di settembre/ottobre, atteso per gli inizi di dicembre. Queste rischiano il taglio dei servizi minimi indispensabili come luce ed acqua. In sostanza, quella dignità che si voleva dare alle famiglie con quell’assegno, per qualche disservizio, rischia di diventare un motivo di maggiore difficoltà.
A denunciare la difficile situazione per molti nuclei famigliari è Davide Tommasi, un cittadino di Calimera, che ha pagato a proprie spese i ritardi. Sono soldi trasferiti dalla Regione all’Inps e che, attraverso Poste Italiane, li recapita ai titolari del Red. Quest’ultimo passaggio provocherebbe i ritardi, secondo Tommasi, il meccanismo di trasferimento si inceppa all’arrivo alle Poste. Perché, fa un esempio, “dopo la mia partecipazione al programma di una televisione locale di giovedì, la Regione mi ha subito contattato, attraverso l’assessorato al Welfare, per informarmi di avere emesso a tempo debito gli assegni. Ed anche il comune, attraverso l’assessorato ai Sevizi Sociali e l’Autorità di Ambito, con il sindaco di Martano – Fabio Tarantino – ha appoggiato e spinto per la risoluzione del problema: nulla da eccepire, sotto questo aspetto, tutti hanno fatto il proprio dovere”.
Allora? “La chiusura del cerchio si blocca alle Poste”, si dice certo Tommasi. “Io ci metto la faccia perché sento sulla mia pelle i disagi in cui mi trovo; ma penso a tante altre famiglie che non hanno la forza di denunciare i propri disagi, perciò, vorrei proprio creare un movimento per far sentire la nostra voce con più forza, quando se ne presentasse la necessità”. Una famiglia di Melendugno, comunica, sarebbe priva di luce, “proprio a causa di queste difficoltà”. Il rischio che molta gente, in condizioni di indigenza, non riesca a pagare fatture per avere servizi indispensabili, nascondendo il proprio stato al paese, è elevato.
E pensare, ricorda, che il compianto assessore Totò Negro, “si è dannato l’anima per portare a compimento il progetto che ora, a causa delle farraginosità affrontate per giungere al destinatario, rischia di mettere in difficoltà quelle famiglie a cui si voleva, invece, dare una mano”. Ed anche all’attuale titolare al Welfare, Totò Ruggeri, riconosce l’impegno per la realizzazione corretta del progetto. Comunque, “speriamo che con la nuova impostazione del Red non sia più previsto il passaggio del terzo soggetto”, conclude.