Capo d’Otranto diventa Area Marina Protetta. Casili: “serve un piano di gestione ed un regolamento adeguato”
“La nascita di una nuova area marina protetta nella Provincia di Lecce dopo quella di Porto Cesareo è sicuramente da accogliere positivamente. L’auspicio è che l’iter non sia troppo farraginoso e si arrivi presto alla sua istituzione, al fine di garantire maggiore tutela e valorizzazione di un tratto di costa che interessa ben 12 comuni costieri già interessati a terra dal Parco regionale.” si esprime così il consigliere regionale M5S Cristian Casili in merito alla nascitura Amp denominata Area Marina Protetta di Capo d’Otranto e delle grotte Romanelli e Zinzulusa. Una zona caratterizzata da un territorio molto complesso da un punto di vista ambientale e dalla presenza di numerose grotte e cavità sottomarine alcune, come la Zinzulusa, tra le più importanti al mondo oltre ad habitat e biocenosi di interesse conservazionistico.
“Sono situazioni – dichiara Casili – che se ben gestite sono un volano per l’economia e la promozione di un intero territorio. Spero che i sindaci e le comunità coinvolte facciano proprio un piano di gestione attraverso un regolamento frutto di un processo di partecipazione che coinvolga tutti gli attori locali: i pescatori professionisti, i diportisti, i diving, gli speleologi. Senza un regolamento adeguato il rischio è quello di creare l’ennesima area marina protetta che serve solo a distribuire risorse comunitarie per gli amministratori di turno.”
L’appello di Casili è dunque finalizzato a procedere con senso di responsabilità al fine di zonizzare la fascia costiera e lo specchio a mare interessato individuando le zone A, quelle a maggior tutela, e poi le B e le C che permettono una serie di attività disciplinate dal regolamento che il Consorzio degli enti pubblici dovrà far rispettare.
“I sindaci – prosegue il consigliere pentastellato – facciano propria la sfida di preservare la biodiversità, tutelare le ricchezze archeologiche e il paesaggio e il mare attraverso l’istituzione della Amp valorizzando, così, una costa che negli ultimi anni è stata oggetto di poca lungimiranza di amministratori ben lontani da incarnare una visione che punti al rispetto del territorio e ad un turismo di qualità scongiurando ulteriore consumo di suolo su una costa già fragilissima. Spero infine – conclude – che prevalga il buon senso e che il campanilismo e la “forza” di qualche sindaco non prevalga nella scelta delle aree meno vincolate che non devono essere il frutto della discrezionalità amministrativa ma di studio e ricerca rispetto alle vocazioni del tratto di costa coinvolto.”