Carlo Salvemini, le prime parole come sindaco di Lecce
Ieri pomeriggio, alle 17, nell’Aula consiliare di Palazzo Carafa, Carlo Salvemini è stato proclamato nuovo sindaco della città di Lecce. A lui la consegna della fascia tricolore, da parte di Alcide Maritati, presidente dell’Ufficio Centrale Elettorale. Di seguito una sintesi del discorso che Salvemini ha rivolto alla città:
“Credo che sia importante che questa cerimonia di insediamento si sia tenuta qui, nella sala consiliare del Palazzo di città, che è simbolicamente il cuore della comunità. Il luogo della rappresentanza di tutti, nel quale ciascuno si sente parte di un destino. Perché il significato profondo che io attribuisco a questa mia nuova responsabilità è quello di far sentire tutti cittadini, oltre le differenze, oltre le appartenenze, oltre le divisioni che inevitabilmente il confronto politico elettorale determina.
L’impegno che profonderò insieme a chi mi affiancherà sarà quello di far vivere questa istituzione, nel Palazzo e fuori. Già invito i cittadini ad essere più assiduamente presenti alle sedute del Consiglio Comunale. A sentirsi dentro le vicende politico-amministrative oltre l’adrenalina e l’emozione del voto, oltre l’emotività di cerimonie come questa. Invito i cittadini a vivere sempre un legame emotivo con quanto accade nella nostra città, perché il mestiere più importante è quello di cittadino e vorrei che insieme imparassimo a coltivarlo ogni giorno.
Vorrei inoltre ribadirvi che qui dentro si entra senza spirito partigiano, senza animus da tifoseria, ma con la responsabilità profonda che ciascuno deve avvertire quando si entra nel Palazzo di città che è la casa di tutti. Io vedo in sala tanti dipendenti comunali, tanti dirigenti. Con loro comincerò a colloquiare da lunedì. Sapranno che io affido a loro un compito che non è meno importante di quello che i cittadini mi hanno assegnato. Lavorare con passione, entusiasmo, spirito di dedizione, per assolvere al mandato che la città ci ha assegnato e che insieme, nel rispetto dei ruoli, delle differenze che esistono tra l’organo politico e l’organo amministrativo dobbiamo perseguire. Quindi io vi saluto così come ho affrontato questa campagna elettorale, col sorriso.
Oggi le attenzioni sono rivolte a me. Ma è evidente che una città non la fa il sindaco, ma la fa il sindaco insieme a tutti i cittadini. Dobbiamo scrivere un nuovo patto di cittadinanza, che è quello che definisce i diritti e i doveri di ciascuno per innalzare il benessere e la qualità della vita di tutti e di ciascuno, che è il compito che si assegna a chi ricopre questo ruolo. La politica è semplice, la politica amministrativa ancor di più: lavorare per far star meglio chi vive a Lecce. Insieme ce la faremo, grazie.”