Carpignano Salentino saluta Lorenzo tra musica e fiori
Il parroco Luigi Galiotta ai ragazzi: “Cercate il dialogo, non abbiate paura”
Si sono svolti ieri i funerali di Lorenzo Brunetta, il 17enne studente di Carpignano Salentino, trovato senza vita da padre, Paolo. Un messaggio su Facebook avrebbe dovuto far scattare l’allarme:” Ultimo atto, cala il sipario”. Ma nessuno lo ha compreso, almeno fino a che non è stato troppo tardi.
Un applauso liberatorio ha accolto l’uscita della salma dalla casa paterna in via Umberto Primo. Si è mosso piano il feretro verso la Chiesa della Madonna della Grotta, seguito dallo straziante pianto dei famigliari e di tutto il paese, portato a spalla dagli amici. Sulla bara fiori bianchi. Una folta rappresentanza della Polizia Penitenziaria, di cui è membro il padre della vittima, è schierato all’esterno della chiesa. “Questo è il momento in cui vorremmo tacere tutti”, ha esordito nel vangelo il parroco, don Luigi Galiotta. La voce è tremante, si interrompe dall’emozione. “Lasciare alla parola di Dio il conforto di cui abbiamo bisogno, di fronte ad una vita strappata a chi lo ha amato, solo la parola di Gesù può aiutarvi a guarire questa ferita insanabile”. Poi, rivolgendosi ai ragazzi li ha spronati a vivere nella vita reale, ” voi, invece, preferite festeggiare, avere rapporti virtuali e parole sconnesse che nascondo il vostro disagio, invece di cercare il dialogo”. Poi, alzando il tono: ”dovete confrontarvi, cercare il dialogo con i vostri genitori, famigliari, docenti. La vergogna nel ventunesimo secolo non esiste”.
Piange, non riesce, per un attimo, ad andare avanti il fratello di Lorenzo, Matteo, che giorno 24 sarà ordinato diacono. Poi, faticosamente, legge la supplica in un santino alla “Madonna celeste”, tenuta nascosta da Lorenzo in cui ringraziava la Vergine che vigilava su di lui e la sua famiglia. Il ricordo più toccante è stato quello dei suoi compagni di classe. “Lo sai che ti abbiamo voluto bene, hai lasciato nei nostri cuori un dolore eterno. Ti abbiamo sempre sostenuto, ti siamo stati sempre affianco, tanto che ti abbiamo eletto rappresentante di classe. Ci piace immaginarti che, da lassù, ci correggi i compiti di latino”.
All’esterno va la canzone di Rino Gaetano, “ A mano a mano”. E si piange tutti. Anche chi non lo conosceva.