Castrignano dei Greci: un comune al voto
Curiosità e retroscena a pochi mesi dall’appuntamento elettoral
Si va al voto. Sono tanti i comuni chiamati a rinnovare i consigli comunali in questo primo test politico dell’era Monti. La legge con cui si vota è sempre la stessa, quella del 1993, quella che introduceva l’elezione diretta del sindaco e la nomina dei componenti della giunta da parte dello stesso. Anche allora il presidente del consiglio era un tecnico: Carlo Azeglio Ciampi.
Tra i comuni che andranno al voto in primavera c’è anche Castrignano dei Greci. Comune della Grecìa Salentina da sempre al centro di vicende politiche di un certo rilievo, che spesso hanno travalicato i suoi confini. Qui infatti ebbe inizio l’avventura politica di Sandro Frisullo, sindaco dal 1984 al 1992, prima di diventare vice presidente della Regione Puglia. Una figura ancora molto influente nelle vicende politiche locali, e che ha segnato la storia politica di questo comune. La storica sezione del Pd, intitolata ad Antonio Frisullo, storico militante del Pci e padre di Sandro, è ancora molto legata a quest’ultimo. Al termine della sua esperienza da sindaco, il paese visse una lunga stagione di centro-destra con Mauro Sbocchi, sindaco dal 1992 al 2002. Oggi qui si chiude un’altra era geologica, quella di Donato Amato, sindaco PD per due legislature, dal 2002 al 2012. Si chiude un’esperienza politica durata dieci anni, un’esperienza che aveva creato tante aspettative: alcune deluse, altre rispettate. Il paese alla fine della legislatura si presenta bene. L’arredo urbano è curato, sono stati fatti sforzi notevoli per completare opere pubbliche come la rete di fognatura, anche la restaurazione del Castello De Gualtieris è ben riuscita, la pavimentazione delle Pozzelle lungo la via vecchia che porta a Martano restituisce dignità a quello spazio, anche la dotazione di percorsi ciclabili è decisamente apprezzabile. Fin qui il bilancio positivo di questi dieci anni. Un altro aspetto invece di segno negativo è stato il progressivo sfaldamento della realtà associativa. Una realtà appassita, almeno a sentire gli umori del paese. In passato era stata una realtà particolarmente feconda e vivace, con le tante associazioni giovanili che si sono susseguite nel tempo, che oltre a distinguersi per la qualità delle iniziative culturali, rappresentavano un vero e proprio deterrente al disagio sociale. Una realtà invece che oggi sembra sbiadita, che sembra aver perso quella pulsione, quello smalto che l’aveva accompagnata negli anni.
Tante sono state in questi anni le realtà associative che si sono perse per strada, tanti gli spazi pubblici sottoutilizzati, tante le occasioni perse. Intanto, al di là dei bilanci, questo comune di 4500 abitanti si avvicina al voto. Nonostante l’imminente prossimità di esso, le forze politiche non sembrano ancora entrate nel vortice delle trattative febbrili. Anche qui, come in tante piccoli comuni, sembrano persistere tanti steccati, e tanti personalismi, da cui nessuno sembra voler prescindere. A risentirne ovviamente è la qualità del discorso pubblico, del dibattito politico, incentrato sul solito balletto di nomi. Le forze politiche ad oggi non hanno ancora presentato ai cittadini proposte riguardanti il ruolo di un’amministrazione pubblica, di che cosa essa può fare per sviluppare le peculiarità di questa cittadina. Si sente l’assenza quindi, ma questo è un problema comune della politica, di un’elaborazione, di un dialogo proficuo che partorisca un’idea di città.
Nemmeno le coalizioni elettorali sono ancora ben delineate, nonostante i personalismi e gli steccati di cui si parlava prima, si gioca su tutti i tavoli ed ognuno balla da solo, per il momento. Si registrano però delle novità rispetto al passato: il dinamismo della locale sezione del Udc e del suo segretario Vincenzo Casaluci; e la voglia di discontinuità netta rispetto al passato, anche sul piano simbolico, del circolo di Sel. Per quanto riguarda invece il Pd, sembra esserci un po’ di movimento al suo interno: c’è chi vorrebbe lasciare la strada vecchia per una nuova; e chi è ancora legato al gruppo dirigente storico. Meno rosea sembra la situazione nel Pdl. Trapela soltanto la candidatura a sindaco di Maria Teresa De Simone. Quest’ultima, insieme a Vincenzo Casaluci, e all’attuale assessore ai servizi sociali Marilena Comi sono in questo momento le papabili candidature per la carica di sindaco.
La Redazione