Ceta, il Senato rinvia la ratifica del trattato commerciale Ue-Canada
Slitta “sine die” la ratifica parlamentare del trattato di libero scambio siglato da Unione europea e Canada (CETA).
“Il primo risultato di una rivolta popolare, appoggiata dai Comuni pugliesi, dalla Regione Puglia e da autorevoli Consorzi delle DOP di Puglia, uniti contro un accordo sbagliato e pericoloso per la Puglia e per l’Italia. L’accordo tra UE e CANADA prevede l’azzeramento strutturale e totale dei dazi sul grano duro, il prodotto canadese più importato in Italia, e la Puglia sarebbe risultata gravemente danneggiata dalla ratifica, proprio quando finalmente i consumatori potranno beneficiare dell’etichettatura di origine obbligatoria con l’indicazione del grano usato per produrre la pasta”. E’ il commento di Gianni Cantele, Presidente di Coldiretti Puglia, in riferimento alla scelta doverosa di far slittare in Senato la ratifica del trattato, sotto il pressing di un’inedita ed importante alleanza tra diverse organizzazioni Coldiretti, Cgil, Arci, Adusbef, Movimento Consumatori, Legambiente, Greenpeace, Slow Food International, Federconsumatori, Acli Terra e Fair Watch.
C’è stata una doverosa presa di coscienza, grazie al pressing durato mesi, rispetto agli impatti economici e sociali del CETA (Comprehensive Economic and Trade Agreement), un impatto devastante sulla coltivazione di grano con il rischio desertificazione di intere aree del Paese e una concorrenza sleale nei confronti degli allevatori, ma anche un rischio per i consumatori ed un precedente pericoloso nei negoziati internazionali.
Secondo il ministro Martina, “questo trattato rappresenta una tutela per le nostre imprese con marchi dop e igp: sono stati inseriti ben 41 prodotti che rappresentano il 92% delle esportazioni. E’ giusto evidenziare i lati deboli o i punti interrogativi di un accordo così complesso, ma non possiamo non riconoscere gli avanzamenti positivi e importanti che questo porterà con sé, in particolare per le piccole e medie imprese”.
Di diverso avviso il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura alla Camera – A nostro modo di vedere vanno riviste interamente le politiche commerciali che sono state attuate nella loro interezza perché, sinora, non hanno tutelato il tessuto produttivo italiano fatto proprio di piccole e medie imprese. La stessa Puglia, incredibilmente, non vede tutelare alcuni suoi prodotti d’eccellenza in questo accordo e non si comprende cosa ne abbia di guadagno dalla firma di questi accordi internazionali di libero scambio che rischiano di far ancor più danni come l’Ue-Marocco o le importazioni a dazi agevolati dell’olio dalla Tunisia”.