Comdata, scatta una settimana di sciopero: “non è flessibilità”
Gli operatori di Comdata saranno in sciopero dal 4 al 10 dicembre. Questa è la decisione presa dai rappresentanti sindacali come azione di protesta contro il regime di flessibilità adottato dall’azienda. Nelle assemblee che si sono svolte, i rappresentanti dei lavoratori hanno verificato l’impossibilità di trovare soluzioni. Insomma troppa distanza tra le parti, sulle varie proposte messe sul tavolo.
“Lo sciopero – dicono i sindacati – rappresenta quindi una prima necessaria e dolorosa risposta, sapendo che questo percorso si prospetta lungo e difficile, ma che non impedisce alla parte datoriale di ripristinare il confronto con le organizzazioni sindacali che sempre a Lecce sono state in grado di trovare soluzioni costruttive e soddisfacenti per tutte le parti in gioco».
Nella nota diramata, i lavoratori spiegano le condizioni a cui sono sottoposti: “Turni sbilanciati su orari pomeridiani, serali e notturni, domeniche lavorative per oltre due mesi consecutivi, turni di otto ore spezzati (sino a 4 ore di intervallo tra una prestazione e l’altra nella stessa giornata), richieste di orario straordinario e supplementare ossessive e continue a tal punto da configurarsi non più come eccezionali. Una flessibilità divenuta insostenibile che ha spinto il sindacato ad aprire una vertenza che dura ormai da diversi mesi e che non ha mai trovato interlocutori disponibili a trovare soluzioni che rispondessero alle esigenze dei lavoratori. La risposta aziendale, che i turni di lavoro sono modulati esclusivamente sui cosiddetti picchi di traffico, è comprensibile ma non è sufficiente per le esigenze di questo sito, si dovrebbe invece implementare con lavorazioni presenti anche su altri territori che prevedono attività anche in orari mattutini”.
“Assistiamo, infatti, a richieste di riduzione dell’orario di lavoro da parte di lavoratori nella speranza di conciliare meglio i tempi familiari e lavorativi, a diversi casi di dimissioni volontarie, a richieste continue di spostamento di commessa nella speranza di trovare un equilibrio più accettabile e delle lavorazioni meno faticose”.