A sposare l’iniziativa Alessandro Valenti, regista e sceneggiatore salentino, che sarà ospite della serata durante la quale verrà proiettato il cortometraggio “Babbo Natale” da lui firmato e premiato alla Mostra del Cinema di Venezia nella sezione Migrarti e i Crifiu, giovane band salentina sensibile alla tematica delle migrazioni che a questo argomento ha dedicato diversi brani. Interverranno inoltre il Sindaco di Melendugno, Marco Potì, e l’Assessore ai Servizi Sociali, Annaelisa Prete, che sin da subito hanno accolto con favore l’idea e dato la loro collaborazione.

Il cuore della serata saranno le testimonianze di ragazzi e giovani immigrati che ce l’hanno fatta e sono approdati ancora vivi sulle nostre coste. Il loro viaggio però non è terminato con l’arrivo sulla terra ferma, ma è cominciato proprio in quel momento. Dal limbo della traversata si sono ritrovati in quello della burocrazia europea, in un’Italia che spesso dimostra indifferenza e rancore. Una testimonianza di come il cinema e la musica possano essere terreno di incontro.

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Non solo di malattia parla l’autrice, una donna che ha saputo riscriversi, nonostante la sua grave malattia che la rende come dice lei “instabile nel suo equilibrio alternato”. Ha ritirato nei giorni scorsi presso la sede dell’Associazione degli Alpini di Cornedo Vicentino la sua tessera che l’ha decretata Amica degli Alpini, Vicenza, Padova, Rimini, Pescara, le località dove Maria è stata presente per portare il suo messaggio di speranza.

Grande successo, inaspettato come spiega lei stessa: “credo che il mio libro sia una forma di identità dove chiunque si riconosce, perché parla di vita, di sofferenza, ma anche di coraggio, di follia, di sogni. Non mi aspettavo tutto questo clamore, anche se quando ricevetti la prefazione del libro di Edoardo Winspeare, era già tutto un programma. Ero arrivata nel suo cuore, cosi come sono arrivata nel cuore di tante persone. La mia vita è cambiata, oggi alterno i miei disequilibri, i dolori e la sofferenza, ma ho la forza di rialzarmi per tutti quelli che credono in me”. Del suo libro, si parla già di realizzare un film, mentre lei continua la sua vita, nelle corsie degli ospedali al fianco dei più bisognosi, portando sorrisi e affetto con la sua Associazione Sunrise.

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L’uomo è stato infatti arrestato dagli agenti della Questura in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dalla Procura. Il 60enne è accusato di abusi e violenza sessuale aggravata ai danni di minori. A far scattare le indagini la relazione sporta dai servizi sociali del Comune a cui si era rivolta la madre di tre bambine che utilizzavano il pulmino e che sarebbero state abusate dall’uomo in tempi diversi. Gli abusi si sarebbero consumati all’interno dello scuolabus. Ascoltate anche le ragazzine che avrebbero confermato le accuse. Le violenze sarebbero cominciate nel 2015 e si sarebbero estese fino a pochi mesi fa. Gli agenti della squadra mobile intendono continuare le indagini per appurare se vi sono altri casi di molestie avvenute sempre a bardo del bus.  L’agghiacciante notizia ha riacceso subito le polemiche dell’opinione pubblica. L’autista è adesso rinchiuso in carcere su disposizione del gip Simona Panzera.

L’autista era di un pulmino adibito al trasporto degli alunni di scuole elementari e medie di Melendugno e Borgagne e avrebbe molestato tre bambine con svariati pretesti. Le tre presunte vittime sono state sentite, attraverso l’ascolto protetto da una psicologa. All’esito dello stesso è stata redatta una consulenza da parte dello specialista. C.D.R., queste le iniziali dell’arrestato, si è presentato questa mattina davanti al Gip Simona Panzera per l’interrogatorio di garanzia. Non ha fornito la propria versione dei fatti né ha provato a difendersi dalle pesanti accuse, ma si è avvalso della facoltà di non rispondere. L’indagato è assistito dai legali Viola Messa e Marino Giausa.

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Un Altro traguardo raggiunto dalla salentina Maria De Giovanni, che con questo ultimo premio ne conta 18 in un anno e mezzo dall’uscita del suo libro autobiografico “sulle orme della sclerosi multipla edito da Graus Editore con prefazione del regista Edoardo Winspeare”. “Grande orgoglio – sostiene l’autrice – ma soprattutto grande onore perché sono felice di entrare nella vita degli altri con la mia esperienza, il rapporto con la sofferenza lo vivo alla stregua ogni giorno, ma con tanta consapevolezza e coraggio di chi non si ferma e non molla mai, vorrei lanciare un messaggio di speranza e di coraggio rivolto a chi vive un dramma, parlatene, la malattia non è una colpa, ma solo un altro modo di accettare e accettarsi”.

Maria De Giovanni fondatrice dell’associazione SUNRISE DI Borgagne divulga il suo ideale di vita, nelle corsie degli ospedale, sempre a fianco delle categorie disagiate con grande particolarità alle donne, quelle malate che soffrono.  La sua associazione adotta tutte quelle situazioni di grave indigenza, lei per prima tutela mira a tutelare i diritti dei malati e di chi vive come ultimo fra gli ultimi.  Tante presentazioni in tutta Italia, lei continua il suo viaggio di comunicazione perché come dice: “non vivo la vita per essere felice ma sono felice di vivere la vita”.

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Tavola rotonda al femminile, Maria De Giovanni relatrice e moderatrice di salute e prevenzione. L’autrice del libro autobiografico parlerà con le donne di salute, lei che oramai è diventata una messaggera di speranza e coraggio ma soprattutto di grande divulgazione scientifica sulla prevenzione alla salute, prima vera cura contro ogni male. Al suo fianco ci saranno; Luigina Fiorenza, consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Lecce e Pieranna Petracca, impegnata nella gestione dei fabbisogni sociali del comune di Gagliano del Capo. La manifestazione è stata fortemente voluta da Commissione per le Pari Opportunità del Comune di Taviano che apre un dialogo a più voci tutte al femminile.  “L’idea è arrivata in un momento di grande sofferenza sociale per le donne –dichiara la presidente Commissione per le Pari Opportunità del Comune di Taviano, Irene Gianni che apre un dialogo a più voci tutte al femminile.

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Un altro riconoscimento per Maria De Giovanni, di Borgagne, autrice del libro autobiografico – “Sulle orme della sclerosi multipla”  diventato il messaggio sociale in tutta Italia – che con passione ed entusiasmo nel proprio lavoro trasmette fiducia a tante persone affette dalla malattia.

L ‘appuntamento si configurava con il Memorial G.ROSATO, che si tiene ogni anno in memoria e gratitudine del fondatore e ideatore del centro ippico.  Erano presenti diverse istituzioni politiche fra cui l’onorevole Ciariaci’, le istituzioni sociali quali la Protezione Civile e la Croce Rossa.

Maria De Giovanni ha parlato della sclerosi multipla e ippoterapia, spiegando “Il cavallo è particolarmente indicato per correggere disordini motori, per aiutare persone affette da sclerosi multipla, perché andare a cavallo infonde un grande senso di indipendenza, fiducia in sé, autostima, e il movimento che si esegue, soprattutto nel trotto, influisce positivamente sul tono muscolare facilitando la riabilitazione motoria. Si dice che la felicità sieda sulla sella di un cavallo. L’ippoterapia (hippos = cavallo) può portare notevole giovamento ai sintomi della SM, quali la spasticità, la perdita di forze e le difficoltà di coordinazione. Fortifica il senso dell’equilibrio, contrastando allo stesso tempo la rigidità muscolare. Inoltre il contatto con il cavallo e con gli altri cavalieri agisce contro l’isolamento sociale. Per chi ama gli animali, l’ippoterapia è quindi il completamento ideale di un trattamento medico della sclerosi multipla”.

La salentina diventata oramai icona dei diritti delle persone con disabilità è anche membro scientifico nazionale AINPF per la continuità progettuale di assistenzialismo.

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“Inspiegabile ed incomprensibile” definisce il gesto l’amareggiato parroco del borgo, frazione di Melendugno, don Elio Quarta. Che racconta: “avevo momentaneamente esposto la donazione presso la cappella della Madonna del Carmine, posandola su un cavalletto alla vista dei fedeli, in attesa del nulla osta da parte della curia all’esposizione nella chiesa Matrice, intitolata alla presentazione del Signore”. Una decisione che voleva essere di preparazione alla più ufficiale cerimonia di allocazione della tela nella  Matrice.

Un fedele del luogo disponibile apre ogni mattina la cappella intorno alle ore 8, fino a mezzogiorno. La gente è abituata a fermarsi un  attimo per pregare. Sabato mattina, come ogni giorno,l’uomo ha aperto al culto la chiesetta. Poi, si è allontanato per qualche ora per fare la spesa giornaliera. Al ritorno si è accorto del taglio inferto sulla tela, dal basso verso l’alto; uno squarcio, un gesto inconsulto. Lo sconcerto è stato grande. Così come lo è stato per il parroco e per l’intera cittadina. Don Elio ha chiamato i Carabinieri della stazione di Melendugno, di cui il paese è frazione, che hanno effettuato un sopralluogo ed ha denunciato il fatto.

Quando, come e perché sia accaduto è un grande mistero. La gente si interroga, così come si interroga lo stesso prete: una ragazzata? Un dispetto provocato dall’invidia, nei paesi piccoli è possibile,  verso la donazione di una famiglia non gradita da qualcuno? Quest’ultima ipotesi viene escluso dai più: ”è una famiglia per bene quella che ha regalato il quadro, che vive profondamente la religione, se lo ha fatto è per il piacere di donare“. Il parroco aggiunge che, “personalmente devo escludere di avere nemici in paese per cui immaginare un dispetto diretto alla mia persona, né situazioni per giustificare un’azione del genere”, dichiara don Elio. Il mistero resta.

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Presentazione del progetto Lunedì 1 dicembre alle 17.30 nell’Oratorio S. Antonio a Borgagne.

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