Con notevole ritardo: storia a puntate dei lavori in piazza Assunta
Ancora un brusco rallentamento dei lavori in piazza Assunta.
La sensazione è quella di trovarsi di fronte alla classica approssimazione all’italiana. I lavori sembravano ad un punto di svolta con l’arrivo del tanto agognato “bronzetto” di Apricena. Gli operai avevano iniziato il loro lavoro di posatura dei basoli, sì allontanavano i pali della luce dalle abitazioni private, sì piantavano gli alberi , dalle scale del palazzo di città scendeva un impiegato con il nastro, le fasce tricolori e il gonfalone. Insomma, sembrava quasi tutto pronto per il taglio del nastro. Ancora qualche giorno e avremmo avuto la nuova piazza, con tanto di statua dedicata ai commercianti del centro per la loro infinita pazienza. Tutto sarebbe ritornato normale.
Ma anche questa volta non avevamo fatto bene i conti. Anche questa volta avevamo contato troppo sull’impeccabile progettazione di quei lavori. Infatti, come dicevamo nel precedente “punto della situazione”, non sì hanno ancora tracce del famigerato “bronzetto” di Apricena. Siamo in presenza di un’altra pietra, di cui non ci è dato sapere l’origine.
Nonostante ciò la coalizione dei volenterosi sì era messa al lavoro, con tanto di presenza in pompa magna per dare conforto, solidarietà alle “squadre” impegnate a lavorare, per dare il segnale al paese che si era al classico punto di svolta, ancora qualche giorno e sì sarebbero consegnati i lavori. Gli operai continuavano, intanto, ignari e inconsapevolmente a posare quella pietra senza origine, né provenienza. Ma, ci dispiace per loro, dovranno toglierla e tra qualche giorno, forse, posare quella giusta.
La nostra narrazione delle vicissitudini di piazza Assunta per ora finisce qui. Ci auguriamo di potervi raccontare nel prossimo appuntamento della riapertura. Con le dichiarazioni altisonanti degli assessori: “nonostante le critiche della stampa locale abbiamo colpito ancora con notevole ritardo”, del presidente della provincia: “piazza Assunta o via Assunta?” dell’ex ministro: “pensavo di trovare anche Mantovano”, del senatore: “ potremmo dedicare la statua al carissimo Apicella”, ecc. Sperando che per quel giorno sì trovi il nastro.
Nel frattempo, mutuando Borrelli e il suo celebre resistere, resistere, resistere, carissimi concittadini: pazienza, pazienza, pazienza.
La Redazione