Contributi della provincia ad oratori ed oranti vari
E’ apparsa di recente sulla stampa locale la notizia della erogazione da parte della Provincia della somma di € 97.000,00 a favore degli oratori confessionali.
Ho visionato nell’Ufficio Pubbliche Relazioni l’atto amministrativo che riporta l’elenco dei 51 enti beneficiari, il 50% dei richiedenti, estratti a sorte, nonchè i vari importi, da € 4.400,00 a € 2.350,00, gravanti sul capitolo 42884/035, del Bilancio 2010, ad oggetto: Attività umanitarie socio assistenziali e del volontariato: interventi a sostegno degli oratori Parrocchiali e Curie vescovili.
Trascorre il 2010 e dopo aver rifissato i criteri per l’assegnazione del contributo e affidato ad una Commissione la selezione delle domande, solo con determina dirigenziale n. 549 del 3 marzo 2011 se ne conosce il risultato.
La pubblicizzazione degli pagamenti, come indicato in preambolo, farebbe pensare che siano avvenuti di recente, rispetto all’impegno di spesa iniziale del 30.07.010 ed ai criteri rivisti con determina n.402 del 18.02.11.
L’ ultimo atto dirigenziale, n. 549 del 03.03.2011, non riporta il tempo impiegato dalla Commissione per la valutazione dei progetti, nè la sua composizione, dato non “sensibile”, nè obbligo di rendicontazione.
L’elenco poi delle domande degli enti confessionali, privo della data di presentazione, comprende alcuni non figuranti o qualificati come oratori, ma come parrocchia, Seminario, Assoc. sportiva, circolo, APS, Associazione.
Se l’ intitolazione del capitolo su cui grava la spesa è, per me, irregolarmente promiscuo: Attività umanitarie socio-assistenziali e del volontariato, insieme al sostegno agli oratori, le indicate formazioni confessionali beneficiarie del contributo non vengono comprese nella tipologia assunta con la delibera iniziale di Giunta, n.212/010, cioè “oratori”.
Fatta salva la funzione specifica degli oratori è opportuno ricordare che le chiese ricevono già dalla Regione contributi a fondo perduto per la loro istituzione.
Resterebbe da verificare, eterno problema, se negli organismi confessionali che svolgono funzione sociale e che beneficiano di finanziamenti pubblici vengano salvaguardati i principi di laicità ed imparzialità, senza ignorare i Comuni e le scuole.
Giacomo Grippa (Lecce)